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Milan, Antonelli: “Meglio lo scudetto della Supercoppa”

Antonelli: 'Ringrazierò sempre Inzaghi per avermi riportato al Milan' | News (getty images)
Luca Antonelli, ex difensore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista parlando a tutto tondo. Ecco le sue parole

Emiliano Guadagnoli

Luca Antonelli, ex difensore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista parlando a tutto tondo. Ecco le sue parole a il posticipo.

Sulla sua ultima esperienza: "Positiva! Mi sono ritirato dopo le stagioni al Miami FC in seconda divisione degli Stati Uniti. È la squadra fondata da Paolo Maldini, il presidente Riccardo Silva possiede una percentuale del Milan. Anche Alessandro Nesta ha allenato il Miami FC: ci incontravamo spesso. Faccio fatica a parlarci perché lo considero uno dei difensori più forti. Sono in soggezione davanti a lui".

Sul futuro: "Mi piacerebbe allenare. Seguirò il mio primo corso a luglio a Coverciano. Presto andrò a trovare i mister che ho avuto per vedere i loro allenamenti e rubare qualche segreto. Al momento non mi manca giocare, tra qualche mese il richiamo del campo magari si farà sentire. Adesso mi sto godendo la famiglia. Ho ricominciato a sciare, ho iniziato a giocare a padel. Ho una passione per Pep Guardiola, non mi perdo mai una gara del Manchester City. Mi piacerebbe andare in Inghilterra per osservare i suoi allenamenti".

Sul calcio di Guardiola: "Io ho 35 anni e per me Pep è l'allenatore più forte che c'è. Quando vai a vedere la sua squadra ti diverti a prescindere dal risultato. La vittoria è data da mille circostanze diverse, lo sappiamo. Uno che va a vedere il City esce dallo stadio sempre con il sorriso".

Sul suo maestro: "Mi piacerebbe fare come Gian Piero Gasperini. È uno degli allenatori italiani più forti. Aver portato l'Atalanta in Champions League è stata un'impresa, anche lottare per le prime posizioni in campionato. Fare l'Europa per quattro-cinque anni di fila non è facile per una squadra abituata a lottare per la salvezza. Essere a tre punti dal quarto posto è un grandissimo risultato. Tra un po' andrò a seguire la settimana tipo: la conosco, ma mi piace vedere gli altri soffrire dopo averlo fatto io stesso in passato (ride, ndr)".

Su Gasperini: "Il mister ti porta sopra fino al limite. Poi la domenica però corri più degli altri, vai il triplo. Ha vinto 8-2 contro la Salernitana, fare otto reti in una partita di Serie A non è semplice. Ha perso tanti fenomeni in attacco: dal Papu Gómez a Josip Iličić fino a Ruslan Malinovskyi. Duván Zapata e Luis Muriel sono rientrati da poco. Ma Gasp fa bene con qualsiasi giocatore".

Sull'Atalanta in Champions: "Glielo auguro perché è una società con disponibilità economiche inferiori rispetto alle altre. Ogni anno vende i suoi calciatori migliori, ma con allenamento e impegno riesce a disputare ottimi campionati. Spero che vada in Champions con il mio Milan".

Sulla salute del Milan: "Così e così. Tutto è nato dopo il 2-2 contro la Roma: era una partita stradominata, quei due gol in cinque minuti nel finale hanno abbattuto la squadra. A Lecce il primo tempo non è stato buono, nemmeno quello contro l'Inter. Recuperare un 2-0 contro i nerazzurri non è facile. Però il Milan è vicino al Napoli, spero che possa fare un altro miracolo dopo quello dello scorso anno".

Sulla sconfitta contro l'Inter: "Può pesare tanto per come è arrivata. Nel prossimo turno c'è Lazio-Milan, una gara difficile. Se i rossoneri giocano bene e sono in salute sono forti. Nessuno ha calciatori come Rafael Leão o Theo Hernández, nemmeno come Sandro Tonali e Ismaël Bennacer. Dovrà partire bene con la Lazio. La squadra viene da un momento complicato: due pareggi, l'eliminazione in Coppa Italia contro il Torino, la finale persa con l'Inter. Può pagarlo. Stefano Pioli però è un signor allenatore e sa come rimettere in piedi la squadra".

Se fa male: "L'anno scorso il Milan ha conquistato meritatamente lo scudetto perché non ha mai mollato. Appena l'Inter è calata, la squadra di Pioli è riuscita ad accelerare e ha vinto il titolo. Da tifoso preferisco sempre conquistare lo scudetto rispetto alla Supercoppa".

Sulla Supercoppa: "È l'unico che ho conquistato. Mi porterò dentro quella vittoria per sempre. Alzarlo al cielo da tifoso del Milan dopo aver battuto la Juventus ai calci di rigore è stato speciale. Mi ha ricordato un po' la finale di Champions League a Manchester nel maggio 2003. Il miracolo di Gigio Donnarumma sul tiro di Paulo Dybala e il rigore decisivo di Mario Pašalić sono ricordi indimenticabili. Dopo quella Supercoppa ci sono stati cambiamenti, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani hanno lasciato il timone della società ai cinesi".

Sul suo esordio con il Milan: "Ho fatto un po' di allenamenti con la prima squadra. Era uno spettacolo. C'erano fenomeni come Maldini, Nesta, Shevchenko. Però era dura, quando tornavo a casa a fine allenamento ero sempre a pezzi. La squadra andava a mille allora, si allenava sempre bene e con il sorriso. Era forte, fortissima, la più forte che ho visto negli ultimi anni. Aveva tanta voglia di rivincita in Champions dopo la folle finale del 2005. Il Dio del calcio ci ha regalato la rivincita due anni dopo. Ero sicuro che i ragazzi avrebbero vinto".

Su Juventus e Inter: "Una vittoria e un pareggio contro due big: per essere il primo anno di Serie A è un grande risultato. Mio fratello mi aveva parlato benissimo di Raffaele Palladino come allenatore. Ha saputo battere la Juve, è riuscito a dare continuità alle prestazioni e ai risultati. Il suo Monza gioca bene. Galliani e Berlusconi hanno avuto il coraggio di lanciarlo in panchina, complimenti a loro".

Sugli allenatori al Milan: "Sono stato molto bene con Filippo Inzaghi. Poi è arrivato Sinisa Mihajlović e con lui ho disputato la mia stagione rossonera più bella. Con Vincenzo Montella invece ho smesso di giocare, non so per quale motivo. Ho zero rimpianti, ho dato il cento per cento".

Su Mihajlovic: "Diceva sempre la verità. Tanti allenatori non fanno così ed è la cosa che dà più fastidio a noi calciatori. Quando il tecnico non è coerente, il giocatore ne risente. Per me sempre prima l'uomo rispetto all'allenatore. Mancherà tanto la sincerità di Sinisa alla sua famiglia, a chi lo ha avuto come tecnico e a chi non lo ha avuto. Ci sono stati tantissimi attestati di stima nei suoi confronti".

Su Donnarumma: "Sinisa ha avuto attributi per schierarlo a 16 anni al posto di Diego López che veniva dal Real Madrid. Ha avuto ragione facendo esordire uno dei due-tre portieri più forti del mondo. Gigio è un ragazzo spettacolare. Ho avuto la fortuna di giocare anche con suo fratello Antonio sia al Genoa che al Milan. Vengono da una famiglia perbene. Avrei preferito averlo nella mia squadra... Il Milan però deve essere contento per averlo sostituito con Mike Maignan, che gli ha dato una mano per vincere l'ultimo scudetto".

Su Maignan: "Forse ha voluto affrettare i tempi per provare a giocare il Mondiale: lo capisco perché è una competizione che si gioca una volta ogni quattro anni. Purtroppo ha avuto una ricaduta. Spero che rientri in fretta e che faccia bene come ha fatto lo scorso anno". Milan, per Leao nessun rallentamento: la situazione >>>

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