Sull'uscita dalla Champions League contro il Feyenoord: "Penso che nella vita ci siano sempre degli alti e bassi. Per me e la squadra si tratta di capire come superare certi momenti, vogliamo far parte di una grande competizione come la Champions League. Solo che a volte vinci e a volte perdi. L'eliminazione contro il Feyenoord è uno di quei momenti in cui dobbiamo imparare e uscirne più forti. Abbiamo ancora una chance per vincere un altro trofeo e lotteremo con tutto ciò che abbiamo. Siamo il Milan e dobbiamo sempre puntare alla vittoria".
Sull'apporto di Zlatan Ibrahimovic: "Sono cresciuto guardandolo in tv. Sono stato fortunato a giocarci contro qualche volta e quando mi chiamò mi ispirò grande entusiasmo. Vuole sempre vincere e prova a tirare fuori il meglio di te, è un'ispirazione per me".
Su Conceicao e il paragone con Mourinho: "Hanno qualcosa in comune, credono tanto negli obiettivi che si pongono. Lavorano duramente, vogliono solo il meglio da te e da giocatore non vuoi altro che una guida del genere per performare al meglio".
Sulla lingua italiana: "Io e Pulisic siamo in competizione per chi parla meglio in italiano. Lui forse lo parla meglio di me ma è meglio non dirglielo".
Su ciò che farebbe se non fosse un calciatore: "Se non fossi un calciatore mi piacerebbe tanto essere un attore. È una di quelle cose che potrei provare una volta finito col calcio. Potrei essere come Will Smith, potrei essere come Denzel Washington, un po' di Leonardo Di Caprio. Dovrei solo essere nella scena giusta al momento giusto".
Sui suoi obiettivi: "Al primo posto c'è la vittoria. Voglio vincere, ho sempre pensato che si vive una volta sola e bisogna godersi ogni momento nel calcio. Voglio portare gioia, giocare con il sorriso. Sto vivendo il mio sogno e sono felice".
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