"Non puoi togliere un sogno a un ragazzo, non è giusto. Ho sofferto tantissimo. Lì per lì non sai mai come va a finire: vivi pensando al futuro. Ma quando proietti la tua mente in un qualcosa di incerto, inizi a sentire tante voci dentro di te. In quel momento ho conosciuto la depressione. Non provavo più piacere in quello che facevo. Ero addirittura arrivato a non vedere più il calcio in tv. A casa sono sempre stato circondato da palloni. Ma in quel periodo ci passavo accanto e non li toccavo. Mi dispiaceva, ma era qualcosa che soffrivo. Ne sono uscito grazie alla religione. Cosa direi a quel bambino oggi? Di non mollare. È quello che mi ha portato a essere ancora qua oggi".
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