Il Milan come la scovò? "Grazie a un provino a Bormio. Mi voleva anche il Parma, ma i rossoneri erano più vicini a casa. Io simpatizzavo per Napoli e Milan".
Com’è diventato il “figlioccio” di Capello? "Mi massacrava: mi correva dietro nei giri di campo o quando sbagliavo un passaggio. All’inizio non capivo, poi Rossi, Patrick Kluivert e gli altri compagni mi dissero che mi voleva bene".
Non aver debuttato col Milan è un rimpianto? "All’inizio lo è stato. Nel 2001 Terim mi avrebbe tenuto, l’Empoli mi riscattò alle buste. Ci rimasi male, ma il Castellani e la Toscana mi hanno reso la punta che sono. Da ragazzino giocavo a centrocampo, poi segnai cinque gol in una partita e cambiai".
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