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Leao a cuore aperto: “Ho sempre seguito il Milan, vestire questa maglia è un sogno”

Alessia Scataglini
Alessia Scataglini
Il numero 10 del Milan, Rafael Leao, si è concesso a una lunga e profonda intervista ai microfoni de 'L'Officiel': dallo scudetto al ritiro

Il numero 10 del Milan, Rafael Leao, si è concesso a una lunga e profonda intervista ai microfoni de 'L'Officiel', aprendo il suo cuore e toccando ogni aspetto della sua vita: dagli aneddoti personali alla gioia della paternità, fino a considerare il possibile ritiro dal calcio giocato. Un viaggio a tutto tondo nel mondo di uno dei talenti più brillanti del calcio contemporaneo. Ecco, di seguito, le sue parole:

Leao: "Tanto lavoro per arrivare a certi livelli. Milan? Club tra i più importanti al mondo"

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Sulla sua partita più bella: «Sassuolo-Milan del 2022»

Sulla vita in Portogallo: «Con gli amici passavamo interi pomeriggi nel parcheggio del Carrefour del quartiere. Io, André, Emmanuel e Paolo stavamo lì a parlare, scherzare. Una vita semplice, come quella di tanti ragazzi della mia età, immagino. I miei genitori lavoravano tanto, e la compagnia degli amici non era solo un passatempo, era fondamentale. Giocavamo a calcio, ma non era la mia priorità. Non eravamo ricchi ma eravamo tanti, e si condivideva tutto. Se in casa mancava il riso, bastava scendere di un piano: sapevi che qualcuno ti avrebbe aiutato».

Il primo ricordo di lui su un campo di calcio: «Il giardino di fronte a casa»

La sua origine nella carriera di calciatore

" Sono nato e cresciuto in un quartiere difficilissimo, in una parte di Lisbona dove c’è gente con tante difficoltà. Ho sempre vissuto accanto a persone umili, ma nonostante tutto, da lì è arrivata sempre un’energia positiva. Anche in mezzo a quella realtà, e forse proprio perché l’ho vissuta, ho imparato che si può arrivare ovunque."

Se la famiglia lo ha mai incoraggiato nella sua carriera calcistica: "La mia famiglia è stata, ed è, fondamentale per me. Mi è sempre rimasta accanto nei momenti più difficili, e per questo non smetterò mai di ringraziarla. "


Se ritiene di aver fatto troppi sacrifici per il calcio:

" Sì, ovviamente, ma credo come in tutti i lavori. Mio padre e mia madre mi hanno insegnato che per fare grandi cose bisogna fare sacrifici altrettanto grandi."

Più volontà o più talento?

"All’inizio talento, ovviamente. Poi arriva il punto in cui il talento non basta più, serve altro. Serve davvero tanto lavoro per arrivare a certi livelli. "

Sulla prima volta che ha giocato a calcio: 

"Non ricordo la prima volta, perché il pallone è sempre stato nella mia vita. "

Il calciatore più grande con cui hai giocato?

" Non uno ma due: Zlatan – ndr. Ibrahimović – e Cristiano Ronaldo. "

Cosa rappresenta la maglia del Milan:

"Ho sempre seguito il Milan, anche prima di entrare in squadra. È uno dei club più importanti al mondo, vestire questa maglia è un sogno".

Che cosa significa essere un fuoriclasse:

"Non saprei dirti se lo sono o meno. Ho 25 anni e mi trovo nel pieno della mia carriera. So che molti bambini mi guardano come un esempio, e questo per me è meglio di definirmi un fuoriclasse."

La sua giornata tipo: "Niente di complicato. Mi sveglio presto, mi alleno, mangio bene. Dormo tanto. Una vita semplice per stare in forma."

Se c'è un legame tra la musica e il modo in cui gioca: 

"Sì. La musica esprime le cose che ho passato. Il calcio è la gioia di vivere quello che ho sempre sognato"

Com'è nata la passione per la musica:

"Da mio padre e mio zio, che faceva il DJ. Ho iniziato seriamente a 19 anni in Francia quando giocavo al Lille. Quando giocavo in Portogallo ero vicino a casa, lì mi sono ritrovato da solo. E la musica è diventata una buona compagnia."

Leao: "Ritiro? Non lo so, voglio giocare il più a lungo possibile"

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Cosa ascolta prima di una partita 

"Di tutto. Cerco energia ovunque."

Sulla gioia di diventare padre:

"Un misto di emozioni. Sono diventato padre in un buon momento della mia vita. I figli sono un motivo per fare di più e dare maggiore valore al tempo".

Se dovesse raccontarsi con due parole, una per il calcio e una per la musica:

"Calcio: gioia. Musica: emozione."

A che età vorrebbe ritirarsi la calcio giocato: 

"Non lo so, voglio giocare il più a lungo possibile. Quando smetterò vorrei passare più tempo possibile con la mia famiglia e vivere in modo tranquillo."

Cosa direbbe al Rafael Leao bambino se lo incontrasse ai giorni d'oggi:

"Di sognare. Puoi arrivare dovunque tu voglia, basta lavorare. Tienti stretti i tuoi genitori e non smettere mai di credere"