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Hitzfeld: “Rangnick è un visionario. Sul suo approdo al Milan…”

Ralf Rangnick (credits: GETTY Images)

L'allenatore Ottmar Hitzfeld, intervistato dalla "Gazzetta dello Sport", ha parlato di Ralf Rangniick, che potrebbe essere il prossimo tecnico del Milan

Salvatore Cantone

NEWS MILAN - Il celebre allenatore tedesco Ottmar Hitzfeld, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato di Ralf Rangnick, che secondo molti sarà il prossimo allenatore del Milan nella prossima stagione: "Se il calcio tedesco è cresciuto tanto negli ultimi decenni, gran parte del merito è proprio di Ralf. Lo considero un visionario, ha portato idee interessanti e pratiche. Ha fatto bene a tutto il movimento".

Come lo vedrebbe al Milan?

"Bene, però bisogna dargli spazio e fiducia. Conoscendolo immagino che voglia fare sia il direttore sportivo che l’allenatore. Sarebbe giusto dargli questa opportunità. Solo una cosa mi lascia perplesso..."

Vale a dire?

"Lui è solito far assorbire la propria filosofia non solo alla squadra, ma a tutto il club. Per riuscirci però deve conoscere bene la lingua. Nel 1997, quando vinsi la Coppa dei Campioni con il Dortmund, ricevetti l’offerta del Real Madrid e la rifiutai proprio perché ero convinto che mi avrebbero licenziato prima ancora di riuscire a imparare lo spagnolo. Lontano dalla Germania spesso non si ha pazienza. Ed è più facile mettere in discussione tecnici stranieri, a maggior ragione se hanno idee di gioco particolari".

Lui però pare stia già studiando l’italiano...

"Se così fosse sarebbe indubbiamente un vantaggio. In questo momento ha tempo per imparare non soltanto la lingua, ma anche la cultura del paese in cui andrebbe a lavorare. Sarebbe importante. Sia all’Hoffenheim che al Lipsia ha avuto la fortuna di incontrare due proprietari come Hopp e Mateschitz che gli hanno dato non solo carta bianca, ma anche tempo. C’è bisogno di tempo per sbagliare, capire, imparare. Dovete essere pazienti anche in Italia".

Perché Rangnick non ha mai allenato un grande club?

"Questo non è vero perché lo Schalke, che ha guidato in due momenti diversi, è una squadra di prima fascia in Bundesliga. Con lui a Gelsenkirchen sono arrivati anche dei titoli, cosa per nulla scontata e per questo significativa. Poi ha guidato il Lipsia, che ora è fra i club più importanti del nostro calcio. Ha ricevuto anche altre offerte importanti, ma per un allenatore sono molto importanti sia il timing sia le sensazioni. Se non si è convinti al 100% è giusto rifiutare. E così ha fatto lui". Intanto Maldini e Massara non erano presenti alla rifinitura del Milan a San Siro. La spiegazione del club rossonero, continua a leggere >>>

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