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Gattuso: “Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso, ex calciatore e allenatore del Milan, ha rilasciato delle dichiarazioni dopo essere stato accusato di razzismo

Enrico Ianuario

Intervistato dal 'Corriere della Sera', Gennaro Gattuso ha rilasciato delle dichiarazioni dopo che i tifosi del Valencia, prossima squadra dove andrà ad allenare, lo hanno definito 'razzista'. Questo l'intervento dell'ex Milan: "Sono molto diverso da come vengo descritto da dodici mesi a questa parte. Si prendono dichiarazioni di anni diversi, le si isola dal contesto e si imbastiscono processi con l'obiettivo di delegittimare una persona, una vita. I tribunali sono cose serie: qualcuno accusa, qualcuno difende, qualcuno giudica. Qui il patibolo tecnologico si abbatte e definisce sentenze senza possibilità di appello. Io non sono un tipo da social. Se mi chiamano Ringhio, ci sarà un motivo. Non vado a caccia di facili consensi, non faccio il simpatico a comando. Sono uno che lavora, che ha sempre lavorato, che ha faticato tanto e che è grato alla vita per quello che gli ha dato".

"Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire. Nessuna persona, mai, può essere giudicata per il colore della pelle. Conosco tanti con la pelle bianca che non si comportano bene. Il razzismo va combattuto, sempre. Ho allenato decine di giocatori che avevano la pelle diversa dalla mia, nel mio ristorante ne lavorano tre, ho avuto compagni di squadra ai quali ho voluto bene. Per me non conta il colore della pelle, conta la persona. La sua onestà, la sua lealtà", conclude Gattuso. Incontro Milan-Real Madrid in vista: le ultime news di mercato >>>

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