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Galliani: “Monza in Serie A, più difficile di una Champions con il Milan”

Intervista Galliani AC Milan Monza Serie A
Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza ed ex dirigente del Milan per oltre trent'anni, in esclusiva al 'Corriere dello Sport'

Daniele Triolo

Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza ed ex dirigente del Milan per oltre trent'anni, ha parlato in esclusiva al 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. Queste alcune delle sue dichiarazioni.

Sulle cose che ha capito in questi anni: «Il 13 aprile del 2017 finisce la mia avventura al Milan e il telefonino si trasforma nello specchio di un mondo, di un modo. Adriano Galliani, che fino a quel momento era alto, bello e con gli occhi azzurri - ha presente Brad Pitt? - diventa improvvisamente, e rapidamente, Calimero. La frequenza delle chiamate si riduce in modo esponenziale, riprende soltanto il 28 settembre 2018 quando Silvio Berlusconi acquista il Monza. Cento telefonate in C, 200 in B, qualcuna in più nella stagione in cui sfioriamo la Serie A».

Su cosa è cambiato nell'ultimo periodo: «Dalle 23 e 15 del 29 maggio 2022, terminata la partita col Pisa, assisto a un’autentica esplosione di ... affetto. I messaggi che ricevo su whatsapp sono oltre mille e duecento. Ho impiegato una settimana per rispondere a tutti. Chi mi poneva domande, chi inseguiva un incontro, chi domandava altro, chi si proponeva: non potevo risolverla con un grazie e a presto oppure con un cuore rosso e uno bianco, i colori del cuore».

Su quanti messaggi sono arrivati a tema mercato: «Ho contato 165 messaggi di procuratori. Li ho segnati tutti con l’asterisco».

Su come ha ritrovato la Lega Calcio dopo oltre cinque anni di assenza: «Ho visto qualche faccia nuova e altre che conoscevo da decenni. Mi sono presentato così: “Sono il giovane dirigente di una società neopromossa e sono qui per imparare”, suscitando qualche risata. Ho detto due parole in tutto perché i temi all’ordine del giorno erano relativi alla stagione ‘21-’22. Si è parlato anche della prossima, chiaro, in particolare della vendita dei diritti esteri».

Su come si spiega l'interesse dei fondi statunitensi per le nostre squadre: «I nostri club sono asset che si comprano con poco, o a molto meno che altrove, e il loro valore può aumentare in modo considerevole. Il Chelsea è stato appena acquistato per 4 miliardi di sterline, mentre il nostro club più prestigioso, il Milan, per un miliardo e due. Quindici anni fa il valore di una realtà dei principali sport americani - basket, hockey, baseball, football - era di 500 milioni, oggi può arrivare a 3 miliardi di dollari. Ma mi faccia tornare alla storia straordinaria».

Adriano Galliani Monza

Galliani sulle differenze tra vincere al Milan e vincere al Monza: «Quando mi chiedono se è stato più difficile vincere la Champions col Milan o ottenere la promozione in A col Monza, rispondo la seconda, assolutamente. Il Milan che Berlusconi acquistò nell’86 era un top club che aveva vinto due coppe dei campioni, nel ‘63 e nel ’69, e dieci scudetti. Il titolo era ossidato, per le ragioni che sappiamo, ma il club aveva una tradizione, incarnava dei valori anche culturali. Berlusconi e Galliani l’hanno portato a 7 coppe dei campioni e 18 scudetti partendo da una base, da un prestigio consolidato. Il Monza, nato nel settembre del 1912, la A l’aveva soltanto sfiorata, aveva conosciuto il fallimento ed era ripartito dalla D come Domodossola. Lo stadio nel 2018 era inagibile, il centro sportivo praticamente inesistente. Soltanto il primo luglio del 2017 era tornato in C e avrebbe dovuto giocare a Gorgonzola, ospite del Giana».

Galliani su cosa vuole il Monza neo-promosso: «Far parte stabilmente del lato sinistro della classifica, ci si riesce soltanto attraverso una crescita complessiva. Penso a Atalanta, Sassuolo, Verona. A settembre il Monza avrà speso 20 milioni per migliorare l’impiantistica, le strutture, ovviamente partendo dal 2018. Due sono gli step per lo stadio: il primo, l’apertura della tribuna est, che avverrà in agosto per l’esordio in coppa Italia, e porterà la capienza a 16mila posti. Il secondo la stagione seguente: ispirandoci al modello Dacia Arena di Udine, vogliamo arrivare a 25mila anche attraverso la copertura a C delle due curve e della tribuna est. Monzello, che presto si chiamerà Centro Luigi Berlusconi, in onore del padre del presidente, ha 7 campi e ospita tutte e 15 le nostre squadre».

Su Fininvest che può temere che si spenderà troppo per il Monza: «Scriva così: “lo duca mio” è Silvio Berlusconi che non è felice di questa promozione, ma felicissimo. Come lo sono i suoi figli. Abbiamo fatto qualcosa di leggendario. Che sottolineeremo materialmente. Il primo settembre, in concomitanza con i 110 anni, pubblicheremo un libro che riassumerà la storia del club e lo stadio ospiterà presto il museo del Monza. La tribuna principale dell’U-Power, su tre livelli, ha una superficie di 3mila metri quadri e offre decine di opportunità. Naturalmente dovremo adeguare anche l’impianto d’illuminazione. L’altro giorno ho chiamato il proprietario della Fael, che abita in centro a Monza, e gli ho spiegato che se entro agosto non completerà i lavori si troverà sotto casa mille ultrà della curva Davide Pieri».

Sul 'sistema Galliani': «Funziona. Mi ha garantito che rispetterà i tempi. Riflettevo su una cosa: l’11 settembre ci sarà il gran premio di F.1 e in quella data noi dovremo andare per forza in trasferta, questo significa che giocheremo in casa la prima, la terza e la quinta. La serie A ci troverà pronti».

Sul budget di calciomercato per la Serie A e sulla rosa brianzola: «Il budget lo farò in questi giorni, mi aspetta una full immersion estiva che non prevede weekend ma solo week. Cambieremo tanto, come abbiamo sempre fatto, per adeguare la rosa alla categoria. Le regole sono chiare: 17 giocatori, tre dei quali extracomunitari, più quattro italiani e quattro provenienti dal settore giovanile. Avendo una storia così frammentata, l’unico ex praticabile è verosimilmente Pessina, Matteo, al quale voglio bene. Ma non mi sembra un acquisto realizzabile. Le altre squadre avranno 25 in rosa, noi obbligatoriamente 21 più tanti over 2000. Punteremo comunque sui giovani, non sui nomi che leggo in questi giorni».

Sulle domeniche che trascorrerà nella massima serie: «Max Allegri è un fratello, José Mourinho un’icona, un vincente, ha la storia dentro. Sarà bello confrontarsi con Juve, Inter, Milan, Napoli, Roma». Nuovo centravanti Milan, una pista in Serie A: le ultime news di mercato >>>

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