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Massimiliano Allegri head coach of Milan and Zlatan Ibrahimovic and Prince Boateng of Milan celebrate the victory after the Serie A match between AS Roma and AC Milan at Stadio Olimpico on May 7, 2011 in Rome, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
In occasione della festa per i 120 anni del Perugia, Giovanni Galeone ha raccontato le sue sensazioni, ma non solo. Galeone, infatti, ha speso anche delle parole sul ritorno di Max Allegri sulla panchina del Milan. Ecco, di seguito, le sue parole:
“È un’emozione incredibile, non credevo di essere accolto in questa maniera. Sapevo di aver lasciato un buon ricordo a Perugia, ma un'accoglienza del genere è stata veramente troppo emozionante. Però ce l'ho fatta”.
Sulla Nazionale:
“In Italia non ci sono più talenti. Abbiamo svenduto il calcio italiano e non esistono più i settori giovanili: altre nazioni hanno una loro identità, la nostra no. 50 anni dicevano che noi eravamo a catenacciari, però era un modo di giocare all'italiana e almeno avevamo un'identità. Adesso che identità abbiamo? E poi mancano i talenti: noi abbiamo avuto degli anni in cui se giocava Totti non giocava Baggio o non giocava Mancini. Non giocavano dei talenti veri, perché ne avevamo tanti: se giocava Rossi, non giocava Giordano. Vi rendete conto. Una nazione che ha vinto quattro mondiali, per carità due prima della guerra, col fascismo e tutte quelle puttanate… Però ne abbiamo vinti quattro, non possiamo farne tre da assenti. Non esiste”.
Su Allegri al Milan
“Max lo conoscete benissimo, sono contentissimo sia tornato a Milano perché lì ha fatto bene. L’ho sentito molto contento”.
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