Mauro Tassotti, ex difensore del Milan, ha parlato - in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola - dell'evoluzione che sta avendo Theo Hernández: da terzino sinistro a centrale. In carriera è successo anche a Tassotti, che giocava terzino destro, di giocare nel cuore della retroguardia. Ecco, dunque, le dichiarazioni sul tema.
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Tassotti: “Milan, che sorpresa Theo Hernández centrale! Ho una curiosità …”
Milan, Tassotti parla di Theo Hernández difensore centrale
—Sul voto che darebbe Tassotti a Theo Hernández da centrale in questo Milan: «Un buon voto, senz’altro, anche se aspetterei test più impegnativi per promuoverlo definitivamente. Di sicuro devo ammettere che vederlo in quella posizione mi ha sorpreso: non ci avrei pensato».
Sullo stesso Tassotti e Paolo Maldini, terzini di ruolo che, da centrali, hanno vinto: «Ma il Milan di oggi difende in maniera diversa: più che di reparto, si lavora sugli uno contro uno. E questo è un aspetto che aiuta Theo Hernández, che è fortissimo fisicamente e molto veloce».
Sul paragone tra Theo Hernández e Maldini, che diventò centrale negli ultimi dieci anni di carriera: «Theo è giovane, nel pieno della carriera, va sfruttata la sua potenza: quando riesce a liberarla capovolge l’azione in un attimo. Paolo si è spostato più avanti negli anni. E la sua capacità di leggere le situazioni era eccellente, in qualunque posizione».
Su Maldini che ha vinto, a 26 anni (quanti ne ha oggi Theo Hernández) la Champions League 1994 con il Milan: «Franco Baresi e Alessandro Costacurta squalificati, per Fabio Capello non fu facile decidere. Ricordo che aveva provato praticamente tutti. Nell’ultimo test, contro la Fiorentina, schierò Marcel Desailly. Giocammo male e perdemmo, Marcel a quei tempi il centrale non lo voleva fare perché faticava nelle letture, aveva bisogno di un riferimento. E così la scelta cadde su Paolo: sappiamo poi come è andata. Ecco, mi piacerebbe vedere Theo di fronte ad attaccanti di livello europeo. Penso a Lautaro Martinez, Marcus Thuram, Dušan Vlahović, gente che ti porta a difendere nei 16 metri».
"Forse questa svolta serviva a Theo. Su Álex Jiménez ..."
—Su Theo Hernández che, domenica sera, in Milan-Roma, si ritroverà dinanzi Romelu Lukaku: «Sarà un buon test, vedremo».
Su Theo Hernández che rende da centrale nel Milan perché ha ricevuto nuovi stimoli: «È una chiave di lettura interessante. A volte, la conoscenza che un calciatore ha di sé è più profonda di quella che ha chi lo allena e lo segue tutti i giorni. Non conosco personalmente Theo, ma ricordo che anche Maldini gli stava molto vicino per stimolarlo: forse questa svolta gli serviva. Ma non dobbiamo tralasciare un aspetto».
Sulla situazione contingente in casa Milan: «La mossa è nata come soluzione di emergenza e si sta rivelando una bella intuizione, però continuo a pensare che la forza di Theo stia nel modo in cui interpreta il ruolo di esterno. Toglierlo definitivamente da quella zona significherebbe perdere più non poco a livello offensivo, a meno che non esplodano i giovani ... E sarebbe una grande notizia per il Milan».
Su Álex Jiménez: «Mi ha fatto una buona impressione. Ha personalità, sa giocare sia a destra che a sinistra».
Su quanto potrà valere Theo Hernández, che oggi costerebbe almeno 60 milioni di euro, se dovesse affermarsi anche da difensore centrale nel Diavolo: «Beh, il Milan allora avrebbe tra le mani un patrimonio quasi inestimabile». LEGGI ANCHE: Milan-Atalanta, la probabile formazione dei rossoneri in Coppa Italia >>>
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