Intervistato a Radio Serie A, Serginho, ex giocatore del Milan, ha ripercorso la sua carriera in rossonero tra trofei, vittorie, delusioni e lunghe amicizie. Ma non solo, l'ex terzino brasiliano ha parlato anche della sua infanzia, dei suoi inizi con il calcio e della dolorosa perdita del figlio. Ecco, di seguito, un estratto delle sue dichiarazioni. Clicca qui per l'intervista completa!


INTERVISTE MILAN
Ex Milan, Serginho: “Ancelotti vede le partite come pochi. Gestione incredibile”
Ex Milan, Serginho: "Zaccheroni non lo capivo. Ancelotti è uno psicologo perché..."
—Su Zaccheroni e Ancelotti: "Il primo è un allenatore molto tattico. Non ho avuto la fortuna di prendere lui dopo il mio primo o secondo anno in Italia, perché quando sono arrivato capire tutte le informazioni che voleva darmi, era molto difficile. Quando sono arrivato qua, ho avuto tanti problemi con lui perché non capivo quello che voleva passarmi di parte tattica, io pensavo solo alla tecnica. Mi ha insegnato tante cose. Carlo sicuramente non è uno che lavorava sulla parte tattica come Zaccheroni, ma ha un occhio impressionante. È uno che vedeva le partite come pochi allenatori nel mondo, ma non solamente questo. Ha una grande differenza: è uno che sa gestire umanamente in maniera impressionante, è uno psicologo, riesce a far star bene tutti, è una fortuna grandissima per un allenatore, mantenere un gruppo soddisfatto. È un intenditore grandissimo di calcio. È stato molto importante non solo per me, ma per il calcio mondiale".
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