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L'intervista di Fabio Capello (ex allenatore AC Milan) a 'La Gazzetta dello Sport' | Milan News (Getty Images)
Fabio Capello, ex allenatore rossonero, ha rilasciato un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, toccando vari temi a cavallo tra Nazionale Italiana e passato e futuro del Milan. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Capello.
Su come si vince senza un numero 9 dal gol facile: «Con il gioco. Se il centravanti non segna molto, è importante che partecipi alla manovra, che vada incontro all’azione per creare spazi per i compagni. In questo caso, se hai dagli esterni offensivi che gli stanno vicini e hanno il gol facile o dei centrocampisti capaci di inserirsi, si può ovviare all’assenza di un bomber come prima punta».
Sul Milan che, nel 1994, vinse la Champions League contro il Barcellona senza centravanti di ruolo: «Io avevo Daniele Massaro che non era un centravanti vero, ma un’ex ala destra: era bravo a calciare in porta e creava gli spazi. In più avevamo tanti elementi abili a dribblare o a inserirsi e finalizzare. Quando puoi contare su una rosa dinamica, ovviare a una lacuna in avanti è più facile».
Sull'Italia che ha ritrovato, dopo quasi un anno, l'ex milanista Sandro Tonali: «È fondamentale aver ritrovato Tonali. Con lui, Davide Frattesi e Samuele Ricci il centrocampo è molto dinamico. All’Europeo una mediana così, con l’aggiunta di Nicolò Barella, ci sarebbe servita parecchio perché Jorginho non aveva il ritmo giusto».
Su Francesco Camarda, giovane attaccante del Milan e futuro bomber della Nazionale: «Per Camarda c’è bisogno di ancora più tempo. Non può mica fare il triplice salto, ovvero dalla Serie C alla Nazionale. Intanto spero che faccia bene con il Milan Futuro e poi nel Milan, che ha bisogno anche di italiani bravi. I giovani vanno fatti maturare con calma». LEGGI ANCHE: Milan, Ibrahimovic sotto attacco: “Questo mestiere non è una passeggiata” >>>
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