Su quando si è accorto di fare il portiere: "Un po' tardi... Avevo 10-11 anni. I miei fratelli dicevano che non ero bravo da attaccante e quindi giocavo in porta. Poi lì sono cresciuto. Però dico la verità: non ero innamoratissimo di quel ruolo".
Il consiglio ai più giovani
"Lavorare: con tanta voglia, tanta passione. Se non ti impegni, non arriverai mai a concludere qualcosa".
Quali sono le prospettive del tuo ruolo?
"L'intelligenza artificiale sta aiutando. Anche in uno sport di gruppo, si lavora individualmente. L'allenatore lavora con ognuno. Ci sono tipologie di allenamento nuove che aiutano i giocatori sempre di più".
Su Come ha visto Maignan: "Mike, quando è arrivato, aveva una voglia incredibile di vincere con il Milan. Fa tante parate belle. All'inizio al Milan non sapeva usare benissimo i piedi. Abbiamo lavorato tanto sulla fase di possesso e ora sono felicissimo del lavoro che abbiamo fatto. Si vede che può crescere ancora".
Le sensazioni nel vederlo capitano:
"Bellissima impressione. Lui comanda: comandava senza la fascia, comanda di più ora. Ora ha questa responsabilità ed è una cosa adatta a lui. Ha una grandissima esperienza".
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