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Celtic-Milan – Donati: “Senza pubblico i rossoneri sono favoriti. Su Ajer…”

Massimo Donati (credits: GETTY Images)

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Massimo Donati si è concesso ai microfoni di TMW e ha parlato di Celtic-Milan, sfida di Europa League in programma stasera

Antonio Tiziano Palmieri

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Questa sera ci sarà il ritorno in Europa per il Milan dopo 2 anni di assenza. In programma c’è la sfida di Glasgow contro il Celtic. Massimo Donati, ex sia degli scozzesi che dei rossoneri, ha rilasciato un’intervista ai colleghi di TMW dove ha toccato tanti temi che interessano la partita. Ecco le parole di Donati.

Il Celtic è una delle squadre in Europa che sfrutta meglio il fattore campo, per il calore dei tifosi. Cosa cambia adesso?

Tante volte il Celtic colma il gap con lo stadio pieno, Celtic Park dà qualcosa in più e senza pubblico il Milan avrà un grande vantaggio. Va detto che l'obiettivo principale della squadra di Lennon non è l'Europa League, bensì il campionato: quest'anno c'è la possibilità di centrare uno storico ten in-a-row, ossia vincere per il decimo anno consecutivo il titolo di campione di Scozia, cosa mai successa. Tipo quello che vuole fare la Juventus in Italia. Certo, in Europa vorranno fare bella figura ma dopo i derby giocate da entrambe le squadre il Milan può approfittarne”.

I rossoneri sono ridotti all'osso numericamente, ma col morale alle stelle. Cosa ne pensi?

“Il Milan l'ho visto parecchie volte ed è una squadra che sta bene, ha trovato l'assetto giusto e i risultati parlano chiaro. Logico che se hai Ibra hai qualcosa in più, ma devo dire che i tanti ragazzi in squadra sono cresciuti tantissimo. Ora possiamo parlare di una squadra vera, prima era in fase di costruzione”.

Il mercato ha portato pochi accorgimenti al Celtic, se non quello del cambio portiere con Forster tornato al Southampton. Con la Lazio l'anno scorso fu decisivo.

“Nel Celtic era fondamentale Forster. E in questo periodo sono mancati Edouard e Christie, fermati dal Covid-19. Il francese in particolar modo fa reparto da solo, si inventa gol dal nulla e tolto lui, con il peso che dà davanti e la sua corsa non ci sono giocatori con le stesse caratteristiche. La squadra non è male, anzi, è buona ma senza uno così sono più prevedibili”.

Un giocatore che il Milan ha seguito e considerato per la propria difesa è il norvegese Ajer. Cosa ci puoi dire di lui?

È un giocatore che dove lo metti si disimpegna bene. Giocatore fisico, non fa niente di trascendentale ma è senza dubbio affidabile. Possiamo paragonarlo a Kjaer, sono simili nella struttura fisica, per senso della posizione e nel gioco aereo”.

In rossonero sei rimasto un solo anno: rimpianti?

“Sono arrivato in un momento sbagliato, sia per me che per la squadra. Era un periodo di transizione per i rossoneri, ricordo che arrivò a campionato in corso Ancelotti e le cose sono migliorate. Io ero troppo giovane, non ero pronto per un salto così grande. A livello mentale avrei avuto bisogno di qualcosa in più ma non ho rimpianti, anche perché poi sono andato al Celtic dove ho vissuto un'esperienza pazzesca sia umana che professionale. Una parentesi bellissima e indimenticabile per tanti motivi”.

Quali obiettivi ti sei posto per il futuro?

“Ho fatto il secondo di Angelo Alessio al Kilmarnock e ora vorrei iniziare la carriera da primo allenatore. Sto facendo il master a Coverciano, ho grandi progetti”.

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