Sulle similitudini con Stefano Pioli: "Un mese è servito per adattarmi a una tipologia di gioco comunque simile a quella di Pioli e fisicamente non ero al massimo perché prima avevo giocato poco. Poi serve costanza, cosa che in questo calcio c’è sempre meno. Vorrei ritrovarla qui. Non ho ancora fatto gol né assist né vinto nulla quindi dico che di Calabria da scoprire ce n’è ancora".
"Penso di poter essere un esempio. In Nazionale non ho avuto quel che meritavo"
—Sulla valutazione di sé stesso: "Porto professionalità anche fuori dal campo: penso di poter essere un esempio. Ora tutto gira per il meglio e si sa che nel calcio non può andare sempre così. Bisogna cavalcare l’onda, ma anche crearla. Io qualche partita l’ho fatta, qualche stadio l’ho visto, qualcosa ho vinto. Per stare in alto servono ambizione ed esperienza. Non si deve aver paura di certi palcoscenici".
Sui suoi obiettivi: "Il mio obiettivo è vincere la Coppa Italia e andare in Champions. E’ un miracolo possibile. Oltre qualsiasi aspettativa eppure fattibile. Nell’anno di Pioli lo scudetto arrivò inatteso e c’era un’atmosfera simile a quella che respiro qui, dal campo di allenamento allo stadio ci sono lo stesso entusiasmo, la stessa alchimia e le stesse vibrazioni".
Sulla Nazionale: "Non penso di aver avuto quel che meritavo in Nazionale, tra infortuni e scelte tecniche. Avrei potuto fare di più, ma non l’ho mai vissuta come un’ossessione. E poi non è finita, a 28 anni sono ancora giovane anche se molti mi pensano più vecchio perché ho iniziato presto. Quello dell’Italia non è un capitolo chiuso, poi quel sarà andrà bene".LEGGI ANCHE: Capello: "Derby Milan-Inter, sulla carta nessuna sorpresa. Conceicao ...">>>
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