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DOETINCHEM, NETHERLANDS - JULY 24: Headcoach Antonio Cabrini of Italy women's national football team takes part in a press conference during the UEFA Women's Euro 2017 at De Vijverberg stadium on July 24, 2017 in Doetinchem, Netherlands. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)
Antonio Cabrini, leggenda del calcio italiano, ha raccontato alcuni aneddoti della sua infanzia in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. L’ex giocatore della Juventus ha ripercorso i suoi primi passi con il pallone, tra lavoro nei campi e partite improvvisate, fino a parlare del suo idolo, Pierino prati, calciatore del Milan dal 1967 al 1973.
Ci lavoravano 20 famiglie, ognuna con ragazzi più o meno della mia età. C’era chi curava le stalle, chi lavorava i campi. Alla sera si stava assieme nell’aia a fare tutti i giochi del mondo. Compreso il pallone. La squadra della cascina sfidava quella del paese vicino. Io giocavo sempre in attacco: ala sinistra. Ero milanista perché dalle mie parti ci si divideva così: 40% milanisti, 40% interisti, 20% juventini. Il mio riferimento era Pierino Prati, un mancino come me, ma non pensavo “voglio diventare Prati”, non avevo piani di grandezza. Giocavo e basta".
Un racconto semplice e genuino, che fa emergere il legame di Cabrini con le sue origini e con quel calcio spensierato che l’ha portato poi a diventare uno dei più grandi campioni italiani. LEGGI ANCHE: Primavera - Pagelle Derby Milan-Inter 1-1: intuizione Perrucci, Bonomi c'è>>>
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