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Braida: “Un algoritmo cosa poteva dirmi di Van Basten, Sheva o Kakà?”

Enrico Ianuario

Ariedo Braida, ex dirigente del Milan (getty images)Ariedo Braida, ex dirigente del Milan (getty images)
Ariedo Braida, ex dirigente del Milan, ha parlato dell'influenza degli algoritmi nel mondo del calcio: ecco le sue dichiarazioni

Intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', Ariedo Braida ha parlato degli algoritmi nel mondo del calcio. Queste le sue dichiarazioni: "Possono aiutare, perché forniscono statistiche, numeri, dati oggettivi. Ma poi dev’essere sempre l’uomo a decidere, a scegliere, a valutare. Il calcio è un territorio per gli artisti, per chi ha idee, per chi non si lascia ingabbiare dai numeri. E poi io faccio parte di una generazione che, pur essendo curiosa nei confronti delle tecnologie, ha sempre lavorato in un certo modo e continuerà su questa strada".

"Secondo voi un algoritmo che cosa mi poteva dire di Van Basten, di Gullit, di Rijkaard, di Savicevic, di Shevchenko o di Kakà? Mi diceva quanti tiri in porta aveva fatto, quanti con il destro e quanti con il sinistro, quanti gol aveva realizzato di testa, come si era mosso. Sì, ma la personalità dove la mettiamo? E l’atteggiamento verso i compagni? E il comportamento con l’allenatore? Quelle sono cose che deve valutare l’uomo, il dirigente, il presidente, e non stanno scritte in nessun algoritmo", conclude Braida. Milan, un ritorno di fiamma per la trequarti: le ultime news di mercato