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Balotelli: “Non mi aspettavo il ritorno di Ibrahimovic. Sul derby…”

Mario Balotelli, attaccante del Brescia (credits: GETTY Images)

Balotelli, attaccante del Brescia, nell'intervista rilasciata al "Corriere dello Sport", ha affrontato vari argomenti: Ibrahimovic, Raiola e tant'altro

Salvatore Cantone

NEWS - Mario Balotelli, centravanti del Brescia, nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha parlato degli argomenti legati alla più stretta attualità: "Derby? Il Milan è il Milan. Ma al tempo stesso non ho alcun problema con l'Inter, non io almeno. L'Inter mi ha dato tanto, tutto è partito da lì, il settore giovanile, Mancini, la gente. Mancini è la principale figura della mia carriera, le due occasioni in cui abbiamo discusso aveva sempre ragione lui".

Su Ibrahimovic: "Non me l'aspettavo, non l'ho sentito. Ci siamo visti prima della partita con il Milan quando sono andato in albergo a salutare la squadra".

Sui cori razzisti: "Sfottò? Ne sono convinto anche io, ci credo. Se presi singolarmente, quelli che fanno i buu allo stadio sono tutt'altro che razzisti. Però, vedi, quei cori fanno male. Mi facevano male a sedici anni, a venticinque, mi fanno male ancora oggi che ne ho quasi trenta e mi faranno male a sessanta. A Verona ho avuto quella reazione, ma nella partita con la Lazio al terzo episodio mi sono rivolto all'arbitro e gli ho chiesto di farli smettere. Questa forma di inciviltà, che si può spacciare anche per sfottò, non può essere tollerata, non va accettata".

Sull'ultima espulsione: "Un rosso del c... Mi è scappato un 'vaffa' e l'arbitro mi ha cacciato. Ma se fossero puniti tutti i 'vaffa' che si sentono in campo, le partite finirebbero con due giocatori per squadra. Da quando sono tornato in Italia non ho rotto le scatole a nessuno, mi alleno seriamente, mi adatto alle esigenze dell'allenatore e dei compagni, anche se a volte in partita mi sembra di fare il centrocampista".

Sulle parole di Raiola: "Ha detto che il mio problema è che sono contento di ciò che ho fatto? Ma non è così, niente va bene, so di poter fare di più e non sono soddisfatto. Sono ancora in tempo per rimediare. Avrei potuto essere più in alto, forse, ma non mi pento delle mie scelte, né di qualche stupidata giovanile. Non avrebbe senso ora. Sono cresciuto, l'istinto sostituito con il lavoro. La svolta è stata a Nizza, ma anche l'ultima stagione al Milan è stata formativa. Nei primi anni pensavo che bastasse giocare bene e fare gol, che il calcio fosse tutto qui e non mi si dovesse chiedere altro. Ho incontrato allenatori con i quali c'è stata sintonia e altri che non mi hanno aiutato. Ho litigato con Mou e Mancini, e ti parlo di chi è stato importantissimo per me. A diciotto anni non capivo, ma non sono mai stato così stupido. Mi hanno descritto così? La gente trova più interessanti i giudizi negativi". Intanto in questi minuti ha parlato proprio l'agente di Balotelli. Ecco cosa ha detto, continua a leggere >>>

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