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Antonini: “Per me il Milan è tutto. È fede pura. Vi racconto i miei ricordi”

Luca Antonini, qui al Milan nel marzo 2012 (credits: GETTY Images)

Luca Antonini, ex terzino del Milan, ha parlato in esclusiva ai microfoni di 'Radio Rossonera' ricordando il felice periodo che ha trascorso con il Diavolo

Daniele Triolo

"NEWS MILAN - Luca Antonini, classe 1982, ex terzino del Milan per cinque stagioni, dal 2008 al 2013, ha parlato, in esclusiva, ai microfoni di 'Radio Rossonera'. Queste le dichiarazioni di Antonini:

"Su come sta andando la quarantena: "Bene, sono a casa mia in Versilia da inizio marzo. Cerco di aggiornarmi con Wyscout e faccio un po' di video conferenze. Il modo per riuscire a lavorare si trova sempre".

"Su cosa fa nel tempo libero: "Nell'arco di 24 ore riesco a prendermi qualche ora libera, soprattutto di notte perché dormo poco; vivo su Netflix. Cosa sto vedendo? Ozark anch'io come Antonio Nocerino; poi ho finito in una sola notte La Casa Di Carta. Sto guardando anche 21 Thunder che è una serie sul calcio".

"Sul giocare alla PlayStation: "No, mai giocato! Sono più i ragazzi di ora che ci giocano anche se so che Nesta e Pirlo ci giocavano molto".

"Su cosa è stato il Milan per lui: "Per me il Milan è tutto. Da quando avevo 7 anni ho fatto parte di questa famiglia che quindi ha rappresentato la maggior parte della mia carriera e della mia vita in generale. Il Milan è qualcosa che va al di là del calcio: è fede pura!".

"Sulla sua prima partita a San Siro e su cosa si prova ad entrarci: "Non ne sono sicurissimo ma credo che la prima fu contro la Sampdoria. Da avversario entrare a San Siro è un emozione che non si può descrivere ma che ti mette anche apprensione, però dopo 2 minuti passa tutto perché la palla inizia a rotolare per il campo".

"Su Milan-Juventus 3-0 del 15 maggio 2010: "Segnai il mio primo e unico gol con la maglia del Milan alla mia centesima presenza. Nella mia carriera ne ho fatti pochi in generale di gol ma qualcuno di importante l'ho fatto. Qualche giorno prima era nata mia figlia e fu un susseguirsi di emozioni che poi sfogai andando ad abbracciare Leonardo dopo la rete".

"Su Ronaldinho che gli fece l'assist per il gol: "Un ragazzo sempre felice, mai una parola fuori posto. Si allenava sempre con grande entusiasmo. Dopo anni di Barcellona in cui aveva vinto tutto è venuto al Milan con grande umiltà. In campo faceva divertire i tifosi ma anche tutti i compagni in allenamento, quando c'era lui Milanello ero un circo".

"Sul giocatore più grande con cui ha giocato:"Ricardo Kaká! Possedeva tantissime qualità: corsa, resistenza, determinazione, personalità, umiltà, sensibilità... Tutte queste qualità in un singolo giocatore non le ho ritrovate più in nessun altro".

"Sulle reazioni nello spogliatoio al termine di quel Milan-Juventus del gol di Sulley Muntari: "In campo ci eravamo resi conto che la palla fosse entrata ma durante la partita pensi solo a giocare. Poi abbiamo riguardato le immagini e ci siamo resi conto a posteriori che in quella partita abbiamo perso tanto perché da lì passa gran parte della storia recente del calcio italiano".

"Sul ricordo che ha di Leonardo: "Leonardo è passato in pochissimo tempo da dirigente ad allenatore ma lo ha fatto con uno staff di altissimo livello: Tassotti, Maldera, Castellazzi. Quello stesso staff fece crescere molto sia Leonardo che la squadra tanto che a fine stagione per me Leo era diventato un allenatore molto bravo e sicuramente avrebbe avuto le caratteristiche per aprire un nuovo ciclo vincente dopo quello di Ancelotti. Non so se mi sarei aspettato il suo ritorno al Milan, di sicuro ha dimostrato ovunque ha lavorato di essere un grande dirigente; il suo nuovo addio mi è dispiaciuto".

"Sui ricordi di Carlo Ancelotti e Massimiliano Allegri: "Ancelotti lo ricordo come un padre che ti voleva bene e che allo stesso tempo ti insegnava come stare in campo. Sicuramente uno degli allenatori più grandi a livello europeo: ha vinto ovunque e sta dimostrando la sua bravura anche adesso all'Everton pur subentrando a stagione in corso. Allegri trasmetteva al gruppo grande serenità. Un allenatore che si è consacrato poi alla Juventus prendendo la guida di un gruppo che era già abituato a vincere. Bada sempre al sodo e porta a casa i risultati anche se magari non con un calcio eccezionale come quello di Guardiola o Sarri. Ad ogni modo Allegri è un grande allenatore e sicuramente gli arriveranno presto offerte importanti".

"Su Adriano Galliani e Silvio Berlusconi: "Di Galliani mi ricorderò sempre la telefonata che mi fece la prima settimana di luglio mentre ero in vacanza con mia moglie. Mi disse: ti riporto a casa. Anche se mi hai fatto spendere un sacco di soldi so che potrai fare grandi cose. Io lo ringrazia e una volta messo giù il telefono feci un urlo di gioia; fu una grande soddisfazione per me. Berlusconi lo ricordo come un padre di famiglia. Quando arrivava a Milanello riusciva sempre a diffondere gioia e buonumore anche raccontando barzellette. Un presidente con la "P" maiuscola! Galliani e Berlusconi sono due icone del calcio degli ultimi 30 anni e adesso al Monza stanno riportando quell'idea di grande calcio".

"Sul Milan di oggi: "Personalmente non mi piace soffermarmi sulle questioni dirigenziali, però il cambio continuo non ti permette di avere continuità nei risultati. Difficile dunque trovare una strada dritta da seguire. Auguro al Milan di poter presto trovare la quadra e centrare risultati importanti; in Europa manca solo il Milan adesso".

"Su Theo Hernández: "Mi piace tantissimo, Theo Hernández è un grandissimo giocatore! Gran colpo di Paolo Maldini che di terzini se ne intende...".

"Sul ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan: "Ritorno fondamentale e mi auspico la sua permanenza. Un giocatore così toglie pressione agli altri e li fa crescere. In un progetto giovani figure come la sua sono fondamentali; per vincere serve sempre un giusto mix. Il Milan ha giovani di buone prospettive e qualità ma possono riuscire ad emergere solo se nel gruppo sono presenti 2/3 elementi con la mentalità vincente".

"Sul legame con la città di Genova: "Un legame nato subito. Arrivai l'ultimo giorno di mercato ed ero reduce da uno stiramento che mi fece saltare la prima partita. Recuperai, non al 100%, per quella successiva che era il derby e segnai dopo soli 8 minuti. I tifosi del Genoa mi hanno sempre dato tanto affetto perché si legano ai giocatori che in campo riescono a dar tutto e io, pur non avendo grandissime qualità, in campo non so cosa voglia dire risparmiarsi. Poi, quando Genova città è stata in difficoltà a causa di quell'alluvione, decisi insieme a mia moglie di dare una mano a degli amici in difficoltà: per una città che mi ha dato tantissimo era un atto dovuto".

"Su quando ha realizzato che sarebbe diventato un calciatore: "Al Torneo di Viareggio: segnai 3 gol di cui uno in finale. Dopo mi resi conto di poter fare il professionista anche se ogni anno è chiaro che devi dimostrare qualcosa. Sono partito dalla C2 vincendo un campionato con il Prato poi ho vinto un campionato in Serie B con l'Ancona. Da lì in poi ho capito che potevo giocare a calcio a buoni livelli".

"Sul momento della carriera che vorrebbe rivivere: "Più che altro vorrei tornare indietro nel tempo: tornare al Milan con la maturità acquisita oggi perché alcune situazioni le avrei affrontate diversamente".

"Sul suo attuale lavoro di procuratore: "Nata dal nulla: io volevo fare l'allenatore. Andai anche in Olanda per seguire e studiare da vicino i settori giovanili di Ajax e Az, guardai tantissime partite e mi misi in contatto con ex giocatori come Van Der Sar, Winter e Overmars. Tornato in Italia avrei voluto fare gavetta, non volevo partire da alti livelli, il Prato mi propose di allenare ma in quel momento non ne avevo la possibilità perché vivevo a Genova. Chiamai Galliani per capire se ci fosse qualche possibilità di entrare nel settore giovanile del Milan ma il Milan venne venduto da lì a poco. Tutti segnali forse che mi volevano dire di non fare l'allenatore. A luglio torno a Milano e un mio amico mi propone di fare qualche operazione insieme. La cosa mi è piaciuta, mi sono buttato in questa nuova avventura e qualche soddisfazione me la sto togliendo".

"Sul calcio femminile: "Il calcio femminile sta sicuramente avendo uno sviluppo importante: i Mondiali sono stati bellissimi. Credo che le ragazze abbiano bisogno di sentirsi professioniste a 360 gradi: sono brave, ascoltano e si sanno applicare molto più degli uomini. Mia figlia vuole assolutamente giocare a calcio ed è una grande fan di Valentina Giacinti. Faccio i miei complimenti a Mister Ganz per come sta guidando il Milan femminile: l'ho conosciuto da ragazzino e ho avuto l'onore e la fortuna di giocare insieme a lui all'Ancona e al Modena. Maurizio è un brav'uomo e un bravo allenatore".

"Su amicizia e riconoscenza nel calcio: "Se esistono? Amicizia sì. Ad esempio con Favalli anche se non mi sento spesso c'è sempre tanto affetto tra noi quando riusciamo a vederci. Non dico che non ci sia riconoscenza nel calcio ma forse qualche anno fa ce n'era di più".

"Sul possibile ritorno di Thiago Silva al Milan: "Me lo auguro! Anche Thiago è un amico, sono molto legato a lui. Non sarà vederlo nuovamente indossare la maglia del Milan ma il calcio mi ha sempre fatto capire che nulla è impossibile".

"Su chi preferisce tra: "Beckham o Seedorf? Seedorf. Kakà o Ronaldinho? Kakà. Nesta o Thiago Silva? Nesta. Cassano o Robinho? Cassano. Ibrahimovic o Shevchenko? Ibrahimovic. Risotto in giallo o pasta al pesto? Risotto in giallo". LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI SOCIAL DI ISMAËL BENNACER >>>

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