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Ancelotti: “Le differenze campionato-Champions e tre retroscena su Kakà”

Carlo Ancelotti con la Champions League

I ricordi di Carlo Ancelotti nell'intervista insieme ad uno dei giocatori più forti che ha allenato: Kakà. Qui le dichiarazioni dell'ex allenatore rossonero

Giacomo Giuffrida

NEWS MILAN - Verità senza particolari filtri. Grazie alle dirette social tra Instagram e Facebook, molti calciatori, dirigenti e allenatori stanno ricordando e raccontando retroscena storici, oltre che discutere della propria quotidianità. Oggi intervista doppia per Ricardo Kakà e Carlo Ancelotti sul profilo Facebook ufficiale del Milan. Ecco di seguito tutte le dichiarazioni dell'ex allenatore rossonero, vincitore di 2 Champions League.

Sull'arrivo di Kakà al Milan: "Io non lo conoscevo, mi sono fidato dela società. Mi avevano detto che somigliava a Cerezo e quindi mi ero fatto un'idea diversa. Ma poi si è dimostrato un giocatore veloce e con una progressione impressionante. L'esordio è stato una sorpresa per tutti, la partita di Ancona ha sorpreso tutti, ma alla fine lui ha fatto vedere le cose che faceva in allenamento. Kakà è stato un acquisto fondamentale non sono per quell'anno lì, ma soprattutto per gli anni successivi come si è poi visto".

Sul ruolo da assegnare in campo al brasiliano: "La posizione di Kakà era particolare, bisognava dare un equilibrio efficace alla squadra. Abbiamo iniziato a giocare con i due trequartisti per questo e anche per un infortunio di Inzaghi".

Ancelotti sullo Scudetto 2004: "Quelle con la Roma e con la Juventus sono state e due partite che hanno dato la nostra forza. Dopo il blackout con i Deportivo abbiamo più che altro gestito, ma è stato un bel campionato".

Le differenze tra Serie A e Champions League: "Il campionato è un'emozione che sale gradualmente, ti abitui un po' a vincerlo. La Champions è un'emozione scioccante, non sai mai nulla fino all'ultimo secondo".

Ledifferenze tra il vincere da allenatore e da calciatore: "La felicità da allenatore e giocatore è uguale. Hai più responsabilità da allenatore e quindi forse è più appagante. Quella squadra è stata facile da gestire pur essendoci tanti campioni, ma tutti professionali".

Per ultimo, ancora un elogio a Kakà: "Il calcio cambia in fretta, Kakà potrebbe giocare anche nel calcio di adesso. E' stato il primo giocatore dell'era moderna del calcio". Intanto il Milan pensa al proprio calciomercato: ecco le ultimissime >>>

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