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Morelli: “Milan-Juventus la partita della concentrazione” | ESCLUSIVA

Intervista a Rinaldo Morelli 19/10/2023 PianteMilan.it Intervista esclusiva
Scommesse? No, è ora di calcio giocato. Del Milan, degli impegni dei rossoneri e di Rafael Leao ne abbiamo parlato con Rinaldo Morelli

Dopo una sosta inzuppata di scandali, infortuni e quant'altro, ecco ricomparire il campionato. Il calcio giocato torna alla ribalta, prendendosi il palcoscenico a seguito di due settimane molto frenetiche. Il Milan inizia così un trittico che porterà i rossoneri a giocare contro Juventus, Psg e Napoli. Abbiamo parlato di questo, e altro ancora, con il noto opinionista, e tifoso rossonero, Rinaldo Morelli. Ecco le sue parole.

L’argomento principale dell’ultima settimana è, ovviamente, quello riguardante il calcioscommesse. In tanti hanno espresso la propria opinione: c’è chi ha condannato e chi ha provato a difendere i giocatori coinvolti. Tu da che parte stai e cosa ne pensi di questo scandalo?


"Penso che la scure del giudizio sia sempre pronta ad agire. Capisco che trattandosi di calcio, quindi di un argomento molto viscerale, si sia portati a condannare un comportamento come quello ipotizzato (e in parte confessato) a carico dei calciatori. Altrettanto sarebbe più corretto provare a comprendere che nell’errore si può cadere così come nel vizio. Non mi riferisco a ipotetiche patologie, sventolate dai media e da qualche addetto ai lavori a parziale giustificazione dei comportamenti, ma ad un qualcosa di più ampio e profondo. Molti calciatori di epoche passate hanno sottolineato come la solitudine e la noia possano essere cattive compagnie e sfociare nella ricerca esasperata di emozioni, spesso senza ragionare sulle conseguenze. Personalmente ritengo giusto che questi ragazzi al termine delle indagini, se ritenuti colpevoli, paghino in base a ciò che la legge sportiva e non prevede. Speriamo che si concluda così. Senza implicazioni ben peggiori per il mondo del calcio italiano che già di suo sta in piedi sulle stampelle anche dal punto di vista della credibilità".

Tornando al calcio giocato, il Milan è primo in classifica dopo la vittoria contro il Genoa. Anche in questo caso le tante polemiche, fra il gol di Pulisic e l’espulsione di Maignan, hanno oscurato il primato dei rossoneri. Quella di Genoa può essere una di quelle vittorie capaci di far vincere uno scudetto?

"Grazie per la domanda. Per fortuna si riprende a parlare di calcio giocato! Penso che il successo di Genova e in generale il percorso del Milan in questa prima parte di stagione abbia spiazzato molti opinionisti. In pochi, incluso il sottoscritto, pensavano che in così poco tempo i nuovi giocatori potessero incidere come accaduto. Per tornare a Marassi, queste partite così scorbutiche forse non decideranno un campionato ma sicuramente contribuiranno a rinforzare ambizione e convinzione. Il gruppo sembra esserci. La ripartenza dopo il Derby perso malamente è stata per certi versi sorprendente e il trittico che ci aspetta dovrà confermare quanto di buono visto fino ad ora".

Dopo la sosta il Milan affronterà la Juventus, il Psg e il Napoli. Un calendario che presenta un rush molto importante: secondo te come arriveranno i rossoneri di Stefano Pioli a delle sfide che potrebbero risultare cruciali?

"Per prima cosa recupereremo giocatori come Loftus-Cheek e Krunic, avere scelta è sempre una buona cosa per il Mister. La partita con la Juventus sarà quella della concentrazione. Perché i bianconeri sono abili ad inaridire le fonti di gioco e la superiorità numerica in alcune zone di campo potrebbe risultare decisiva. La trasferta di Parigi è l’occasione non solo per fare punti, fondamentale per proseguire in Champions League, ma anche per un confronto con una squadra forte che sta crescendo settimana dopo settimana ed ha uno dei più forti calciatori del pianeta, Kylian Mbappé. Delle tre, quella con il Napoli è quella che temo di più. Quando ci si trova di fronte squadre “border line” come i partenopei non sai mai contro chi giocherai, come affronteranno la gara e cosa aspettarti. Attenzione ai campioni, anche se l’assenza di Osimhen è pesante per loro e fortunata per noi".

Durante la sua intervista al Festival dello Sport, Zlatan Ibrahimovic ha parlato di Mario Balotelli e del paragone con Rafael Leao. La risposta di Balotelli non si è fatta attendere, condividendo una storia sui social in cui mantiene la coppa della Champions League. Cosa ne pensi di questo piccolo battibecco e credi anche tu che Leao sia davvero più forte di Balotelli?

"Ibra parla di talento sprecato, e nel caso di Balotelli secondo me ha ragione. È chiaro che la provocazione è un’arma che Zlatan usa con sapienza, altrettanto vero che la sua esperienza e l’essere stato un campione (spesso circondato da altri campioni) gli consente una valutazione molto oggettiva sulla questione. Che la cosa possa risultare poco elegante magari ne possiamo parlare, ma il pensiero è corretto. Balotelli avrebbe potuto diventare molto forte, lavorando con i mezzi che la natura gli aveva regalato. Leao sta diventando molto forte e consapevole. Ho l’impressione che sia un ragazzo capace di apprendere, di lavorare per migliorare non solo tecnicamente ma anche emotivamente. La volontà di diventare un riferimento all’interno della squadra si è notata la scorsa estate, quando ha voluto una maglia impegnativa come la “10”. Sì, credo che Leao sia più forte di Balotelli perché ha più armi a disposizione rispetto a Mario. Ha scatto, dribbling, velocità, una prevedibile imprevedibilità. Non è un fuoriclasse perché in rapporto ai mezzi non vede la porta come dovrebbe ma questo è un limite che in una squadra strutturata può mascherarsi. Altresì vero che Rafa è un esterno d’attacco e chiedergli 30 gol a stagione non è giusto. Quest’anno è già partito con una buona media realizzativa, speriamo la mantenga. Infine, ripeto un concetto che porto come base di ogni ragionamento su Leao. È il nostro calciatore più forte e determinante, criticarlo ogni tanto è giusto ma solo per spronarlo a sprigionare il suo talento. Se critichiamo a prescindere Leao, secondo me abbiamo capito poco del suo ruolo nel Milan".

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