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Milan, Melli: “Scudetto di squadra. Sanches l’ideale” | ESCLUSIVA

Milan Melli esclusiva a PianetaMilan.it ultime notizie AC Milan (GettyImages)
Melli, che ha giocato nel Milan una stagione e ora è dirigente, ha parlato in esclusiva a noi dei temi caldi in casa rossonera.

Redazione

Una stagione al Milan per Alessandro Melli, nel 1994/95, con 6 presenze e un gol. Una stagione in cui ha vinto la Supercoppa Europea e che lo ha fatto rimanere molto legato ai colori rossoneri. In esclusiva a PianetaMilan.it, ha parlato Melli di diversi temi legati all'attualità. Ecco tutte le sue dichiarazioni.

Il suo punto di vista su Origi: “Se lo ha chiesto Pioli, è giusto che il Milan punti su di lui. Non lo conosco perfettamente, però viene dal Liverpool, una delle tre squadre più forti in Europa. Non può che far bene”.

Da ex attaccante, cosa ne farebbe di Ibrahimovic e se al Milan converrebbe davvero rinnovargli il contratto: “Ho letto di un contratto a gettone… Secondo me è la formula più corretta. Anche perché, come abbiamo visto quest’anno, Ibra è ancora uno che – nonostante l’età – le partite te le può ancora decidere”.

Cosa manca ai rossoneri per colmare il gap con le altre in Europa: “Intanto l’anno prossimo il Milan si presenta in Champions da campione d’Italia in carica. Questo ti dà una motivazione particolare a livello mentale. Ovvio che ci sono squadre più forti, ma i rossoneri hanno le carte in regola per aspirare almeno agli ottavi”.

Se teme un Milan meno competitivo senza Kessie: “No, perché quest’anno, più che mai, abbiamo assistito a uno scudetto vinto da squadra. Kessie è molto forte, ma il Milan saprà sostituirlo. Renato Sanches mi sembra l’ideale”.

Se Rafael Leao può aspirare a diventare un top player del calibro di tutti gli altri big in Europa: “Sì, infatti il Milan fa bene a blindarlo. Quest’anno ha dimostrato di essere un valore aggiunto in maniera importante”.

Se il Milan sbaglierebbe a lasciarsi sfuggire Zaniolo: “Fossi nel Milan, ovviamente a un prezzo accessibile, lo prenderei. E’ giovane e duttile. Alla Roma ha fatto vedere grandissime cose”.

Se a distanza di più di vent’anni, rifarebbe ancora la scelta di approdare in rossonero, nonostante le scarse possibilità di imporsi da titolare: “Eccome! Innanzitutto devo soltanto ringraziare il Milan per quello che ha fatto per me: ho imparato valori e tradizione di un club unico al mondo”.

Se nutre qualche rimpianto: “Se giochi nel Milan, non puoi avere rimpianti. Vuoi solo vincere. Punto e basta. Mi spiace solo non aver potuto giocare in Europa e non essere arrivato in rossonero, per esempio, due stagioni dopo: avrei avuto la maturità tale per poterla affrontare al meglio delle mie possibilità. Ovviamente non potevo essere Gullit!”.

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