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Henchoz: “Gli sfottò di Ibra e l’hot dog? Un onore che parli di me” | Esclusiva

Alessandro Schiavone

L'ex calciatore Stephane Henchoz ha parlato ai nostri microfoni del curioso aneddoto raccontato da Zlatan Ibrahimovic e non solo

Stephane Henchoz ha parlato, in esclusiva, ai microfoni di PianetaMilan.it. L'ex calciatore di Liverpool, Amburgo e Celtic tra le altre ha rilasciato alcune dichiarazioni su Zlatan Ibrahimovic, che lo cita nella sua prima autobiografia pubblicata nel 2011. Poi racconta anche il suo unico grande rimpianto della sua carriera. Ecco le sue parole.

Buongiorno Stephane Henchoz. Lei non ne ha mai veramente parlato pubblicamente, ma cosa rispondi a Zlatan Ibrahimovic, che nella sua autobiografia del 2011 parlando di un amichevole tra l'Ajax e il Liverpool ad Amsterdam dell'estate del 2002 ti aveva preso in giro, dicendo: "A un certo punto, nel corso del primo tempo, ricevetti un passaggio da destra, mi trovavo appena fuori dell'area di rigore. All'improvviso vidi la possibilità per una giocata. Era una di quelle visioni che mi si creano semplicemente nella testa. Provai a fare una finta praticamente da fermo, un giochetto fighissimo che Ronaldo e Romario facevano spesso. Avevo utilizzato quella finta molte volte al Malmoe, in Seconda Divisione, ma mai contro un difensore di livello mondiale come Henchoz. Prima sono andato a sinistra, e lui pure. Poi sono andato a destra, e lui pure. Quindi me ne sono andato sulla sinistra, e allora lui è andato a comprarsi un hot dog".

"Guardi, se Zlatan ha parlato di me nel suo libro significa che non ero poi così male. Se ha raccontato quell'episodio significa che pensa di aver fatto qualcosa di eccezionale, andando a sinistra poi a destra e infine mandandomi a mangiare un hot dog. Ripeto, nella sua testa deve aver fatto qualcosa di incredibile a qualcuno che non era affatto scarso come me. Perché uno non racconterebbe qualcosa del genere nella propria autobiografia se davanti ci fosse un giocatore debole e se fosse facile da fare. Sono contento di essere nel suo libro e, se uno come Ibrahimovic parla di me, io lo prendo piuttosto come un complimento. Anche se poi alla fine mi prende in giro".

Cosa pensi della carriera che ha fatto? "Ibra non ha avuto solo una grande carriera, ma una carriera da urlo. La gente si ricorderà di lui anche fra 100 anni. Quella sera non potevo sapere cosa quel ragazzino davanti a me sarebbe diventato da grande. Ma gli dico chapeau".

Lei lasciò il Liverpool cinque mesi prima della finale contro il Milan ad Istanbul, avendo perso il posto da titolare dopo l'arrivo di Rafa Benitez. Rimpianti? "Sì, rimpiango quella scelta, ma non posso tornare indietro nel tempo e uno non può sapere prima quello che accadrà. Non ero più titolare con Benitez ma io volevo giocare con regolarità. Però se avessi saputo che il Liverpool sarebbe andato in finale e vincendola sarei rimasto anche da panchinaro. Mi sarei accontentato di essere con la squadra quella sera. Invece ero a Glasgow in un albergo, da solo mentre i miei ex compagni alzarono la coppa. È l'unico rimpianto della mia carriera". Attacco, Milan pronto al gran colpo in Serie A: le news di mercato >>>

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