Abbiamo contattato in esclusiva Maurizio Dall'O', giornalista e conduttore per TeleLombardia. Con lui abbiamo parlato dell'attuale situazione rossonera, di derby, di mercato e delle novità del calcio giocato.
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ESCLUSIVA PM – Dall’O’: “Mihajlovic scelto per il suo carattere, Bertolacci non è un flop, sul derby..”
Abbiamo incontrato Maurizio Dall'O', volto noto di TeleLombardia, e con lui abbiamo parlato di Milan, di derby, di mercato e di molto altro.
Salve Maurizio, una grande ringraziamento per la disponibilità dalla Redazione di Pianeta Milan. Inizia la settimana di preparazione al derby della Madonnina, come vede il Milan a pochi giorni da questa gara importante e soprattutto chi è il vero favorito tra le due squadre? Credo che la sfida di domenica sera, arrivata così presto, cioè subito dopo il mercato e dopo solo due giornate di campionato, sia un bene per tutti e per lo spettacolo. Se infatti fosse arrivata più avanti, con una delle due squadre già in possibile deficit di punti rispetto all’altra, il fascino ne avrebbe risentito. A me personalmente sarebbe piaciuto di più un derby arrivato più avanti, con le classifiche già delineate, ma d’altronde anche altre partite sono arrivate forse troppo presto, come Roma-Juventus della seconda giornata. Il derby ha sempre il suo fascino, però onestamente in questo momento con l’Inter che viene da due vittorie e il Milan in difficoltà, per i rossoneri forse era meglio che arrivasse più avanti.
In questo Milan, quali sono gli aspetti negativi e positivi della squadra, immersa anche nelle voci di presunte incomprensioni di Mihajlovic con il gruppo stesso e con Berlusconi, dopo appena due giornate di campionato? Innanzitutto credo non sia stato preso un allenatore a caso. Se è stato scelto Sinisa Mihajlovic che è una persona con gli attributi e che si fa rispettare, credo che sia per la volontà di puntarci forte. Dopo la gestione Allegri e il passaggio di mano a Clarence Seedorf, che ha cercato di portare al Milan la sua mentalità e una certa innovazione, scontrandosi con l’ambiente che non ha gradito certi suoi atteggiamenti, si era data fiducia ad un allenatore emergente come Filippo Inzaghi che avendo il Milan nel cuore e abituato sempre a primeggiare, ha pagato forse l’inesperienza concludendo una stagione nata male e finita peggio. Sinisa non è stato un ripiego: quando si va a parlare con Berlusconi, cioè con un presidente che si è accorto che il Milan era diventata una patata bollente, non perché non ci fosse qualcuno che lo volesse allenare, ma piuttosto perché necessitava di un qualcuno con pugno duro che diventasse il sergente di ferro dello spogliatoio , allora credo che il serbo sia stato proprio scelto per le sue caratteristiche che si sposano alla perfezione con le necessità del Milan. A me personalmente Mihajlovic piace molto, e non credo che le voci di uno screzio con Berlusconi o di un ultimatum in caso di sconfitta nel derby, siano vere. C’è stata qualche suggestione in questo senso, dato che è facile pensarlo dopo solo due partite di campionato andate non benissimo, ma sono convinto che nel vertice di Arcore dell’altra sera si sia parlato di mercato e forse di altro, ma non di scadenze, ultimatum ed esoneri. L’inizio di stagione non è piaciuto a nessuno, ma il Milan ha fatto la sua scelta puntando su Mihajlovic e continuerà a portala avanti. Il non mercato dell’ultimo giorno può essere una colpa in più ma credo che la figura di Mihajlovic sia stata scelta per le sue caratteristiche e non a caso.
Facendo un passo indietro, parliamo quindi di mercato. Molti tifosi sono rimasti delusi dell’immobilità rossonera nell’ultimo giorno di contrattazioni. Lei è soddisfatto di come si è mosso il Milan o si poteva fare di più? Il mercato rossonero per me è stato positivo, perché il Milan ha speso e anche tanto. I tifosi sono rimasti probabilmente un po’ delusi per la bolla illusoria di un possibile ritorno di Ibrahimovic o aspettando il colpo a parametro zero che negli ultimi tempi Galliani era abituato a fare. Il Milan ha comprato presto, ma non ha fatto i grandissimi colpi di mercato a inizio mercato, perché Bacca non è che arrivasse dal Barcellona, dal Real o dal Bayern Monaco. Il colombiano dove ha giocato ha sempre segnato e fatto bene, essendo molto prolifico ma giocando in una certa maniera. Credo che Bacca e Luiz Adriano siano dei buoni acquisti, arrivati in una squadra che nell’ultima stagione ha avuto molta difficoltà a segnare, dato che lo faceva solo Menez, ma loro due non sono quei top player che da soli ti risolvono le gare. Su di loro infatti non c’erano altre grandissime squadre europee, ma il Milan ha visto la possibilità e li ha presi. La perplessità la si può vedere piuttosto nel costo eccessivo di Romagnoli e io non sono d’accordo su quello che sento in giro su Bertolacci. Non si può affossare un giocatore appena arrivato in questo modo, dato che l’avere problemi di ambientamento può anche essere normale. Bertolacci potrà diventare, non dico fondamentale, ma importante per questo Milan, perché in questo Milan lui ci può giocare e può fare davvero bene. Non è un fuoriclasse, ma è un buon giocatore e non è un flop. L’unica pecca del mercato rossonero la si può vedere nel aver riportato Balotelli in Italia facendo captare a tutti che il suo ritorno sia stato un favore fatto a Mino Raiola.
Chiudiamo con il tanto agognato passaggio di consegne di quote societarie a Mr Bee e sulla questione stadio. Ci sono novità in merito? Il contatto tra Mr Bee e Berlusconi è un dato di fatto, e l’intenzione del presidente rossonero è sempre stata quella di mantenere la maggioranza. A fine mese ci sarà il closing della trattativa, sappiamo che grandi trattative come queste possono andare per le lunghe, come capitato con Thoir e l’Inter di Moratti. Sono sorte perplessità sulla cordata che viene rappresentata da Mr Bee, dato che nessuno davvero conosce chi ne fa parte, se non lo stesso Berlusconi, che secondo me ben sa chi c’è dietro. Come successo con Thoir all’Inter, l’importante è che poi si investa: il tifoso rossonero può sperare che con l’arrivo di capitali freschi e con Berlusconi ancora al comando, presto si possa fare davvero un grande mercato. L’obiettivo principale è riportare il Milan a competere ad alti livelli. Per quanto riguarda lo Stadio credo che il Portello non abbia convinto a livello urbanistico ma soprattutto non ha convinto la gente residente nella zona, che ho intervistato tante volte e che non erano proprio d'accordo alla realizzazione del progetto. Era molto bello e romantico pensare di potersi affacciare da Casa Milan e vedere lo Stadio, ma era più che altro una suggestione. Lo Stadio, come è stata Casa Milan, sarà una delle perle che il Milan vuole aggiungere alla sua immagine, un qualcosa di avveniristico che lanci il brand nel futuro. Sappiamo tutti che avere uno stadio di proprietà sia fondamentale per costruire dei successi futuri, ora bisogna capire innanzitutto se le quote societarie resteranno in maggioranza a Berlusconi e poi trovare una zona che possa convincere tutti e mettere d’accordo tutte le parti interessate.
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