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ESCLUSIVA, Luca Da Prato: “Con Allegri dopo l’espulsione, non vi dico…”

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Luca Da Prato, campione italiano di nuoto paralimpico, è stato ospite del Milan, a San Siro, per la partita con la Lazio. L'abbiamo ascoltato tra storia e aneddoti
Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 

La vita può cambiare in un attimo, gli sportivi come Luca Da Prato lo sanno bene, i tifosi del Milan dopo sabato sera anche. Ma se ciò che accade in campo sembra così importante, bisogna sempre ricordarsi che le cose fondamentali sono altre. E se un rigore contro può scatenare rabbia e delusione, per poi passare alla gioia di vedere la decisione cambiare, tutto potrebbe sembrare inutile quando si conoscono storie come quella di Luca: nel 2023 ha subito un incidente che ha cambiato la sua vita, per davvero. Eppure è proprio Luca, con un sorriso meraviglioso e la passione enorme per le piccole cose che ci ricorda che la vita sì non va sprecata, ma va anche vissuta al massimo proprio nelle piccole cose. Come un rigore al 95' che sembra ricevuto contro e che poi non c'è.

Luca non è (anzi, non era) un grande tifoso rossonero, ma sabato era presente a San Siro da ospite del Milan e ha vissuto da vicino partita e momenti concitati con Massimiliano Allegri accanto. Noi di PianetaMilan lo abbiamo ascoltato in esclusiva e si percepisce chiaramente come si sia coinvolto al massimo nell'esperienza rossonera e come ora si senta uno del popolo milanista. Perché vive tutto così, al massimo. Dopo l'incidente del 2023 ha scoperto il nuoto ed è diventato un grandissimo campione paralimpico: ai Para Swimming World Championships/World Series di Lima (Perù) medaglia d’oro nei 100 metri dorso (con un nuovo record nazionale italiano), tre medaglie d’argento nei 50 farfalla, 50 stile libero e 100 stile libero (anche questi con record italiani); in ambito nazionale, ai campionati in vasca corta, ha vinto medaglie (oro, argenti, record italiani) nei 50 dorso S6, 50 farfalla S6 e 100 dorso S6.


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Sarà anche tedoforo per Milano Cortina 2026: "È stata un'emozione bellissima. Io ho ricevuto la notizia intorno ad agosto, subito dopo i miei campionati nazionali, dove sono riuscito a vincere il titolo italiano a Napoli e ricevendo questa notizia sono stato ovviamente felicissimo. Poter portare durante il viaggio della Fiamma Olimpica i valori di inclusione, di uguaglianza, di tenacia, di fiducia, di sognare per riuscire a ottenere i propri risultati è un qualcosa che mi rende veramente felice e orgoglioso. Testimonia come il mio cammino, il mio viaggio che sto percorrendo sia effettivamente corretto e la strada sia quella giusta. Il mio viaggio sarà il 24 di gennaio e invito chiunque abbia voglia di vivere insieme a me il viaggio della fiamma, di venire a incontrarmi quel giorno, quindi il 24 di gennaio nei pressi di Udine, e vivere con me un momento unico e storico".

Sulla partita di sabato da non tifoso: "Allora, è stata ovviamente un'esperienza splendida, come hai detto anche tu, io non sono tanto appassionato di calcio. Però il mio cuore da rosso sta diventando anche un po' nero e lo è sempre di più. Infatti ieri ho anche voluto guardare e il Milan è momentaneamente primo in classifica. Quindi ho promesso anche a tutto il Milan, che mi ha anche supportato e accolto durante la partita, che ovviamente tiferò in questi mesi per voi, per il Milan e il mio cuore diventerà rossonero. Sperando ovviamente di giocarsi o di arrivare allo Scudetto, sarò presente allo stadio in occasione della partita che decreterà, speriamo, il Milan come Campione d'Italia. Penso che tutti i tifosi del Milan saranno contenti e spereranno anche loro in quello che ho detto io ovviamente".

Sull'incidente del 2023 e come è cambiata la sua vita: "Sì, guarda, il 6 marzo del 2023 la mia vita è ufficialmente cambiata e parlo di cambiamento in quanto poi la rinascita, entreremo magari dopo più nel dettaglio, è avvenuta a novembre dello scorso anno, quindi abbiamo due momenti, uno di cambiamento e uno di rinascita effettiva. Il 6 marzo del 2023 a causa di un guasto meccanico con la mia autovettura ho avuto un incidente, sono finito in un fosso e a seguito dell'urto ho avuto l'esplosione di alcune vertebre a livello basso della schiena. Sono entrate nel midollo spinale e quindi sono tutt'ora ovviamente paraplegico. Questo è stato ovviamente il cambiamento, mi viene spesso chiesto. Un incidente così, mi sono confrontato anche in tutti gli ospedali e con tutti i pazienti che conosco frequentemente e quotidianamente, cambia ovviamente la vita di una persona. Però se una persona prima era sempre com'ero io, col sorriso, con il buon umore, con l'ottimismo verso il futuro, quello resta e anzi viene anche amplificato. Infatti io subito dopo l'incidente non ero triste per la mia situazione fisica, dopo aver avuto anche la notizia da parte dei medici dopo l'intervento chirurgico urgente che decretava ovviamente le mie problematiche fisiche che sarebbero state permanenti, ma sono subito stato felicissimo perché innanzitutto in macchina con me non c'era la mia famiglia, ché ho moglie e due figlie. Quindi non ero tanto preoccupato per la mia situazione fisica, ma quanto più felice, euforico proprio perché la mia famiglia era scampata, diciamo, da quell'incidente che, essendo stato merito, tra virgolette, del destino, per un guasto meccanico, sarebbe potuto succedere in qualsiasi momento con chiunque nel veicolo e quindi ero felicissimo. In più non ho coinvolto nessuno e questa è stata un'altra fortuna: non aver, diciamo, causato danni o incidenti ad altre persone. Quindi, diciamo, ero subito, tra virgolette, di buon umore. Poi una frase che ho riportato subito dopo l'incidente ai medici che mi chiedevano come stavo è che il passato non possiamo modificarlo, il futuro non lo conosciamo, ma è con il presente adesso che possiamo far la differenza e quindi non sono stato tanto a pensare a quello che era successo, ma a quello che poteva poi venire del mio futuro e quindi mi sono subito concentrato sulle riabilitazioni, sulle terapie, alla ricerca, come sto facendo tutt'ora, di un futuro migliore".

Sulla passione per il nuoto: "Allora, parlando del Perù, dopo entriamo in merito di come è nato l'amore per la piscina, era una gara della serie mondiale, quindi era la mia prima gara a livello mondiale e sono partito dall'Italia unico, diciamo, a livello italiano che partecipava a quella competizione mondiale in Sudamerica e sono partito con l'idea di riuscire sulle quattro gare di ottenere almeno una medaglia di un qualsiasi colore. Invece poi la realtà è stata ben diversa: nel senso che dopo le batterie della mattina in tutte e quattro le gare mi sentivo già forte, presente, non ero agitato, ma ero tranquillo e pronto a esplodere in tutta la mia potenza e da lì poi il sogno pian pianino è diventato realtà. Con le prime gare ho iniziato a portare a casa le prime medaglie d'argento, quindi nei 50 stile libero, nei 100 stile libero e nei 50 farfalla, dove oltre la medaglia d'argento ho ottenuto anche il record nazionale italiano. Dopodiché invece, ho lasciato per ultimo la parte ovviamente più bella, nei 100 m dorso, che è la mia gara anche principe, quella diciamo che mi contraddistingue per forza, per potenza e per volare in acqua, ero il favorito. In finale sono andato molto tranquillo, molto sereno e non vedevo l'ora di fare la mia gara e dopo ai 100 m dorso ho ottenuto la medaglia d'oro e anche il record nazionale italiano. Mi chiamavano l'ombre de Plata, perché su tre gare mi ero portato a casa tre argenti e quindi speravo non nel quarto argento, ecco, cosa che poi è successa con un colore ovviamente a livello sportivo molto, molto più bello".

Con che programmi arriva alle paralimpiadi Milano Cortina 2026 (ha provato altre discipline, ndr): "Allora a Milano Cortina 2026 ci sono le olimpiadi e paralimpiadi invernali. Io ho provato subito dopo l'incidente a fare anche il monosci che si fa da seduto. Però ovviamente non è come il nuoto e non mi son trovato bene e non esprimo la mia potenza come il nuoto. Però auguro, diciamo, a tutta l'organizzazione di Milano Cortina, che sarà sicuramente un successo e ci saranno degli sportivi importantissimi, ovviamente da tutto il mondo, di venire a esprimere la loro massima potenza e la loro esperienza nello sport che li contraddistingue. Io sarò ambasciatore come tedoforo di Milano Cortina, di tutti i valori che ovviamente ogni sportivo, compresi anche tutti i giocatori del Milan e gli sportivi di tutte le squadre, di tutti gli sport mondiali, portiamo ogni giorno nei nostri allenamenti, che sono dietro ogni gara. Si nascondono mesi, anni di preparazione, di allenamenti e noi portiamo come sportivi ogni giorno questi valori nei nostri allenamenti, nella nostra preparazione fisica. Poterli portare anche in occasione di Milano Cortina davanti poi a tutto il mondo che ci osserverà, fare parte della storia, sarà bellissimo. Col monosci mi sono dilettato subito dopo l'incidente, anche se io prima dell'incidente non ero uno sciatore. Quindi l'ho provato dopo l'incidente. A differenza magari di altre persone che ho conosciuto, che dopo l'incidente provano a fare (con altri modi e in altre forme a seconda della disabilità fisica ovviamente) le medesime cose che facevano prima, io dopo l'incidente ho proprio cambiato completamente. Ho iniziato a fare, a provare cose che prima dell'incidente o non avevo provato oppure rimandavo. Invece adesso provo e faccio".

Un messaggio, anche al Milan, in vista di una stagione comunque in cui bisognerà dare tanto per per raggiungere l'obiettivo: "Allora, guarda, racchiuderei tutto con una frase e che è quella di combattere e lottare con tutte le forze e soprattutto con il cuore per i propri sogni. In questo caso del Milan uno dei sogni di questa stagione 2025-2026 sarà lo Scudetto, bisogna lottare quindi e credere con tutto il cuore nei propri sogni. Perché si è vincenti e si vince quando si crede nei sogni e si lotta per essi. Quindi l'augurio è quello di credere nei sogni fermamente, con tutto il proprio cuore, perché solo chi combatte per i propri sogni può raggiungerli e può ottenere i propri desideri ed essere quindi un vincente, cosa che ovviamente è successa anche a me".

Sull'incontro con la squadra sabato: "Una bellissima esperienza e mi riallaccio alla domanda di prima, anche con degli aneddoti, perché ovviamente rispetto al mio sport, quindi il nuoto paralimpico (saluto e ringrazio la Federazione Italiana Nuoto Paralimpico che ovviamente rende questo sport importantissimo sia a livello sportivo, ma anche per la riabilitazione di ciascuno di noi sportivi e in più la Federazione Aione italiana a nuoto paralimpico ci permette ovviamente con le gare, con l'ottimismo e con la trasmissione di tutti i valori che contraddistinguono il mondo paralimpico, di sognare e poi con l'impegno e mettendoci il cuore anche di realizzare i nostri sogni), dove ci sono in una stagione poche gare importanti a distanza anche di mesi una dall'altra, il calcio, quindi parlando del Milan, è uno sport di squadra. Quindi bisogna essere in campo uniti e tutti credere ovviamente nel sogno e tutti pronti per a dare tutto per raggiungere l'obiettivo della singola partita e anche di una stagione sportiva. È importantissimo, visto che le partite a livello calcistico vanno giocate molto frequentemente rispetto a una gara di nuoto, non abbattersi durante le eventuali sconfitte, ma capire da esse il giorno dopo, come faccio io sempre in piscina, essere pronti a dare tutto. Perché di fronte a una vittoria bisogna andare il giorno dopo ancora più motivati per raggiungere traguardi ancora più importanti. Invece di fronte a una sconfitta bisogna trovare da quella sconfitta i punti chiave da sistemare giorno dopo giorno e partendo da subito, per migliorare sempre più".

Se ha avuto modo di incontrare Allegri: "Beh, il gruppo che ci seguiva del Milan ci ha portato fuori dagli spogliatoi una decina di minuti prima che finisse la partita. Poi ti racconto anche un aneddoto che è successo subito prima del gol. Quindi abbiamo soprattutto sentito Allegri non molto felice. Infatti poi abbiamo capito e ci siamo collegati sul telefono capendo che era stato espulso per quel possibile rigore che poi invece ovviamente non è stato dato".

Com'era Allegri dopo l'espulsione: "Neanche sotto tortura dirò quello che ha detto e non si può neanche riportare. Però diciamo che vedere proprio quel cuore che ardeva per la sua squadra è stato un qualcosa di bellissimo, che mi ha fatto veramente entusiasmare, indipendentemente dalle parole, che non diremo, che ha detto".

Se ci può dare almeno un indizio: "Diciamo che non era felice e ha espresso tutte le sue emozioni con poche parole, ma molto incisive. Poi quando abbiamo capito tutti che ovviamente il rigore non veniva dato, in ogni caso ha espresso anche lì le stesse emozioni provate durante l'espulsione che ha avuto. Dopo, immaginando e capendo quali potevano essere ovviamente le sue emozioni, penso che continuava a essere arrabbiato. Perché a quel punto aveva ragione di arrabbiarsi prima e quindi l'arbitro alla fine gli ha dato ragione. Io col mio carattere ho pensato dovesse essere felice, in realtà era arrabbiato perché poi a quel punto l'arbitro dandogli ragione gli ha fatto capire che erano giuste le sue proteste".

L'aneddoto in occasione del gol: "Sì, in occasione del gol ero in collegamento via telefono perché ero in tribuna arancio centrale. Ero in collegamento con tutto il gruppo del Milan che mi ha seguito e che ringrazio e saluto, in particolar modo Giovanni, che mi ha ovviamente assistito e fatto sentire a casa durante tutta la partita e durante tutto l'evento. Pochi secondi prima, ma veramente neanche a farlo apposta, 20-30 secondi prima, parlavamo via WhatsApp  della partita e gli ho detto che mancava solo... Visto che io tendo a portar fortuna, e lo dico perché effettivamente accade che è così, ho detto che mancava solo il gol. 12 secondi dopo segna. Guardo il telefono, dopo che è avvenuto il gol e mi ha scritto eccolo. Erano passati neanche 60 secondi da quando l'avevo scritto. Poi quando è venuto a recuperarmi 10 minuti prima per andare davanti agli spogliatoi, mi ha fatto la battuta e mi ha detto che sperava di non rovinare il momento giusto spostandomi, perché evidentemente porto fortuna anche mentre guardo la partita in tribuna. Appena siamo arrivati agli spogliatoi abbiam capito che stava succedendo fuori l'inferno. Quindi mi ha detto che sperava di non aver sbagliato e compromesso la partita avendomi portato via prima".

Se porta fortuna è un bene, visto che parlava di Scudetto rossonero: "Ma guarda, ne sono convinto perché io credo nei sogni e vorrei venire a ritrovarvi a San Siro, visto che mi sono sentito veramente a casa con voi e veramente con un'ospitalità direi unica e rara e vorrei venire da voi a trovarvi proprio per vivere a San Siro, che è uno stadio splendido e favoloso, l'emozione che una squadra può provare in occasione di una vittoria dello Scudetto, unica. Perché riallacciandomi alla mia serie mondiale vinta a Lima, in Perù, sì, ovviamente ero felicissimo, ma è frutto di mesi e mesi di allenamento e lì è una gara che si traduce in 60 secondi di gara, nei 100 dorso in 75 secondi di gara, in quanto sono stato 1 minuto e 15 e 87, che è il record nazionale attuale e anche il primo tempo dell'anno a livello europeo. Riallacciandomi alla fortuna che ho: il primo tempo europeo fatto per un centesimo di secondo. Fa la differenza. Adesso ovviamente sto lavorando per distaccare quel centesimo e farlo diventare ovviamente un po' più di un centesimo. Quindi poter vivere San Siro in occasione di una partita che decreta il Milan come Campione d'Italia sarebbe secondo me un'emozione unica e quindi per tutti questi mesi sarò uno dei vostri più accaniti tifosi. Sperando di poter poi venire a San Siro e vivere con voi l'emozione dello Scudetto alla fine".

Su un possibile nuovo appuntamento: "Ma guarda, se passando le partite, passando i mesi, vediamo che questo sogno sta diventando sempre più realtà, verrò intanto già per portar fortuna, verrò a vedere anche una partita di mezzo, senza aspettare l'ultima. Soprattutto verrò a questo punto anche per conoscerci di persona, perché è sempre bello vivere delle emozioni, quelle che cerco io viaggiando l'Italia e il mondo e anche venire a trovarvi a casa vostra. Sarà comunque un'emozione unica che poi riporterò all'interno dei miei allenamenti come energia".

Sulla maglia del Milan con tutte le firme; "Sì, l'han fatta con il mio nome e quindi ci riallacciamo all'ospitalità infinita che ha avuto la società nell'accogliermi e nel farmi sentire veramente a casa in quell'occasione. Ovviamente sì, con tutte le firme raccolte fuori dagli spogliatoi. Ecco, questa di andare fuori dallo spogliatoio e poter incontrare i giocatori e scambiare qualche parola, anche se ovviamente non vedevano l'ora di andare a casa a riposarsi, è stata un'altra delle sorprese che mi han fatto a fine partita, molto bella. Questa maglia, riallacciandomi sempre allo Scudetto, quando verrò a trovarti, anche eventualmente prima, la porterò e la indosserò".

Qualche aneddoto sulle firme: "Guarda, ti racconto questo aneddoto. Io ero accompagnato dal mio allenatore della Gorizia Nuoto, che mi segue insieme agli altri tecnici e che mi segue quotidianamente per gli allenamenti. Lui è milanista da una vita. Quindi è stata una bellissima occasione, una bellissima esperienza anche per lui. Fuori dagli spogliatoi quando è arrivato Ibrahimovic, oltre ovviamente a chieder, come potete vedere anche sui miei profili, le foto mentre firma la maglietta che indossavo e quindi era giusto giusto per poterla firmare sulla mia schiena, io ho chiesto di fare una foto intendendo ovviamente all'allenatore. Lui invece pensava che volessi farla io. Quando gli ho specificato di farla con l'allenatore lui si è girato e ha chiesto perché io non volessi la foto con lui. Allora gli ho detto ovviamente di sì, di farla anche noi due. Perché noi in realtà facevamo già le foto mentre mi firmavano. Allora lui ha pensato che chiedessi l'autografo, ma non volessi la foto. Ibrahimovic quindi, rispetto agli altri giocatori, ha sia la foto mentre firma e anche la foto dopo. È una persona molto di spirito, oltre a essere uno sportivo professionista come tutti i giocatori del Milan e come tutti quelli come anche me, tutti quelli della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, di tutti gli altri sport che ovviamente lo fanno a livello professionale. Ci mettono ogni giorno il cuore e l'impegno per raggiungere obiettivi sempre più alti".

E per concludere un saluto: "Chiacchierare con te è stato bellissimo e visto che il mio cuore sta diventando sempre più nero e magari sarà anche oltre alla società del Milan parzialmente merito tuo. Magari nei prossimi incontri diventerà sempre più nero questo mio cuore e auguro ovviamente al Milan buone partite future e ci vediamo per lo Scudetto a fine stagione".

Sul suo profilo: "Ho il profilo Instagram, mi trovate su luca.da.prato, dove oltre ovviamente a tutte le foto, a tutti gli aneddoti della partita Milan-Lazio, e dovrò ancora uscire con altri contenuti perché ne ho fatti e ovviamente tengo un po' di curiosità, trovate anche tutte le esperienze che io faccio in giro per l'Italia il mondo, vado a volare alla subacquea e soprattutto vi aggiorno anche sulle gare ovviamente e del nuoto paralimpico che mi vedono impegnato spesso in tutto il mondo".