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ESCLUSIVA – Collovati: “Ibra-Rangnick, si può. Retroscena Liedholm-Rivera”

Giacomo Giuffrida

MILAN NEWS - La nostra intervista esclusiva con Fulvio Collovati, ex giocatore del Milan dal 1976 al 1982. Ecco le sue dichiarazioni tra presente e passato

NEWS MILAN - Verità senza particolari filtri. Grazie alle dirette sui social, molti calciatori, dirigenti e allenatori stanno ricordando e raccontando retroscena storici e spesso curiosi e divertenti, oltre che discutere della propria quotidianità. Oggi intervista per Fulvio Collovati (video in basso), nel corso di una diretta Instagram esclusiva con noi di Pianetamilan.it.

Su Stefano Pioli e Ralf Rangnick: "In generale serve chiarezza in una società, servono tre persone per decidere. Giusto che Pioli si giochi le sue possibilità. Tutta questa inaffidabilità nei confronti di Rangnick è esagerata. Mi sembra giusto dare una possibilità anche a lui. Non chiudo una porta per partito presto. Se ha un progetto... Ci sono stati tanti allenatori, non vedo perché ci si debba meravigliare di Rangnick. Forse perché è straniero. Dicono sia molto quotato, giusto dargli una possibilità".

Sul mix tra giovani ed esperti, e su Zlatan Ibrahimovic: "Per tornare competitivo devi avere un mix di esperienza. Bene puntare sui giovani, ma di passaggio ci vogliono tre giocatori esperti, uno per reparto. Un annetto in più a fare da chiocchia per Ibra non sarebbe male. Se stai bene puoi giocare fino a 39 anni. I giovani all'inizio faticano. Poi si impara con gli errori".

Su Gianluigi Donnarumma: "Può diventare uno degli 'autorevoli'. Lui, o Romagnoli. Ibra in avanti. A centrocampo manca personalità, al quale consegni il pallone e che dà equilibrio. Se prendi Tonali, continui a perseguire il futuro, una sicurezza. Per 10 anni sei apposto".

Sul suo passato, nello specifico sul trasferimento dal Milan all'Inter: "Io sono stato uno dei primi a farlo e perciò fece scalpore...il Milan aveva un accordo con l’Inter e ho deciso di non spostarmi da Milano sennò sarei dovuto andare alla Fiorentina che mi offriva più soldi... Sono andato all'Inter perché avevo la mia famiglia e la mia attività a Milano. Scelta di vita".

Sull'essere capitani di un grande club: "Io sono stato capitano del Milan a 24 anni, poi è venuto Baresi. Onore alla tua carriera. Io sono cresciuto nelle giovanili rossonere, è stato un traguardo raggiunto. La mia gestione della fascia fu un periodo sbagliato, c'erano tanti problemi".

Lo Scudetto vinto con Liedholm: "Io giocavo terzino, libero era Baresi. Poi abbiamo giocato insieme da centrali, eravamo giovanissimi. Nils ha fatto debuttare anche Maldini, non aveva preclusioni. Non ci pensava su.

Collovati racconta un retroscena su Nils Liedholm e Gianni Rivera: "Era scaramantico, a volte faceva la formazione in base ai bioritmi. Un derby del '77, finì 1-0 per il Milan. Lui annuncia la formazione negli spogliatoi, al n.10 Sartori (ds Atalanta adesso), e n. 11 Chiodi. E tutti a guardarsi in faccia. Fuori Rivera, Gianni Rivera. In un derby lasciarlo fuori. Rivera ha fatto un sussulto, e Liedholm disse: 'ti spiego dopo'. Vincemmo 1-0, gol di Maldera, e si scoprì che l'esclusione di Rivera non giocò perché il mago di Busto Arsizio al quale Liedholm si affidava, gli aveva detto che Rivera aveva bioritmi negativi. Pensa che coraggio".

Sulla retrocessione in Serie B per calcio-scommesse: "Non me la sentii di lasciare il Milan. Se me ne ero accorto? Bastano 4-5 complici, poi gli altri erano inconsapevoli. I giovani non sapevano niente. Ce ne siamo accorti dopo. Il principio dello sport è la lealtà sportiva, se manca è inutile scendere in campo".

Su Maradona e Rivera: "Maradona il miglior giocatore italiano del dopo-guerra. Era unico, era Maradona nell'epoca in cui si marcava a uomo. Oggi godono tutti di più libertà. Era completo, assist e gol. Rivera il miglior giocatore italiano del dopo-guerra".

Intanto a proposito di esclusive, ecco l'intervista al giornalista tedesco della BILD Stefan Krause che ha parlato anche e soprattutto di Ralf Rangnick >>>

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