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Diavolo all’Inferno, due mesi da incubo

Thereau Hallfredsson Udinese-Milan Diavolo
Supercoppa a parte, sono passati due mesi davvero duri per il Milan di Vincenzo Montella. Tra campionato e Coppa Italia, i rossoneri hanno raccolto molto poco tra dicembre e gennaio

Donato Bulfon

Supercoppa a parte, sono passati due mesi davvero duri per il Milan di Vincenzo Montella. Tra campionato e Coppa Italia, i rossoneri hanno raccolto molto poco tra dicembre e gennaio.

Nello specifico, dopo il pareggio sul finale contro l'Inter, datato 20 novembre, il Milan ha alternato buone prestazioni ad altre negative, che hanno portato pochi punti rispetto a quelli che effettivamente potevano arrivare. Otto gare, 11 punti, meno della metà: troppo poco per una squadra che vuole e deve entrare in Europa dopo tre anni di digiuno. Tanti gli errori individuali, spesso di approccio alle gare, sbagli pagati a caro prezzo quasi ad ogni occasione.

Dopo il pareggio contro i cugini, infatti, sono arrivate le vittorie contro l'Empoli e il Crotone, la prima piegata a fatica nonostante il punteggio roboante, la seconda con qualche patema di troppo. Poi la sconfitta non proprio meritata a Roma e poi il pareggio contro l'Atalanta. Dopo la vittoria contro la Juventus a Doha, a gennaio anche il Cagliari si è rivelato un osso durissimo da superare, sconfitto soltanto all'88' minuto da una prodezza del tandem Bacca-Lapadula. Ultime, quindi, le sconfitte contro Napoli a San Siro e, oggi, contro l'Udinese.

Se l'obiettivo dovrà essere quello di tornare in Europa, essendo usciti anche dalla Coppa Italia, le cose dovranno cambiare, e anche alla svelta. Il tempo è poco e la piazza comincia a rumoreggiare: contro la Sampdoria il primo banco di prima, con la vittoria che sarà l'unico risultato possibile. Altrimenti sarà crisi vera.

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