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CRACCO: “Mihajlovic è come un gulash, all’Inter toglierei Icardi”

Cracco, chef stellato e tifoso rossonero - foto: Getty Images

Il noto chef Cracco ha rilasciato un'intervista sul Milan

Gianluca Raspatelli

Il noto chef Carlo Cracco ha rilasciato una lunga e interessante intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato del Milan alla vigilia del derby con l'Inter.

Ecco le sue parole su come iniziò a tifare Milan: "Mia mamma era una rossonera sfegtatata e amava Gianni Rivera. Mio fratello era interista. C’erano tutti i presupposti per litigare. Non mi arrabbierei mai per una partita, ma il cacio mi trasmette emozioni, è un bellissimo sport".

Sul derby di domani: "Per il derby non riesco ad andare a San Siro, sono nelle Marche per lavoro. Lo guarderò alla tv. Se il Milan fosse un piatto sarebbe riso al nero di seppia e ricci di mare. Bastano i colori rossoneri per farli diventare viola! In cucina il nerazzurro arriva dopo, basti pensare ai cocktail e alle sfumature di rosso. Barbieri le ha detto che usa l’aglio? Ci vuole ben altro per scacciare il diavolo!".

Su Mihajlovic: "E' determinato. Un bel gulasch: tosto e ricco di sapori".

Su Bacca: "Basta la parola: le bacche di Goji. Rosse, morbide, salutari. Contiamo su di lui".

Se Donnarumma fosse un vino: "Aglianico, vitigno coltivato anche in Campania. Rosso, intenso, gran qualità".

Un pronostico per il derby: "Una volta ci ho provato, ma Galliani mi ha bacchettato: “Mai dire vinciamo!”. Non lo farò più, sono diventato scaramantico anch’io. Ho qualche diavolo con forcone in casa".

Chi invidia all'Inter: "Ai nerazzurri toglierei Icardi. Se Mancini lo tiene in panchina ci fa un favore. Anzi, lo prenderei al Milan".

Chi inviterebbe al suo ristorante: "Handanovic e Donnarumma, due generazioni di portieri, mi incuriosisce conoscere i loro percorsi e le loro aspettative".

Infine il suo desiderio di tifoso: "Il mio sogno è uno stadio tutto per noi, come ha fatto la Juventus. Un altro mondo. Non si può pensare di andare avanti con questi mega stadi riempiti a metà. E’ importante fidelizzare il pubblico. Anzi è fondamentale".

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