JUVENTUS-MILAN

Juventus-Milan, Pirlo: “Poco incisivi, il secondo gol ha complicato tutto”

Andrea Pirlo (ex centrocampista AC Milan), oggi tecnico della Juventus | Serie A News (Getty Images)

Andrea Pirlo, tecnico bianconero, ha parlato in conferenza stampa al termine di Juventus-Milan, posticipo del 35° turno di Serie A

Peppe Gallozzi

Andrea Pirlo, tecnico bianconero, ha parlato in conferenza stampa al termine di Juventus-Milan, posticipo della 35^ giornata di Serie A svoltosi all'Allianz Stadium. Queste le sue dichiarazioni.

Sul lavoro da fare: “Bisogna rialzare la testa immediatamente perché il campionato non è finto. Dobbiamo affrontare le ultime partite con la giusta testa, dipenderà dalle avversarie quindi si è complicata un po’ la situazione”.

Su Ronaldo poco assistito “Siamo stati poco incisivi in fase offensiva. Abbiamo sbagliato tanto a livello tecnico, quando arrivavamo sulla trequarti abbiamo sbagliato tanti passaggi e tante scelte. Non so se eravamo impauriti dalla partita

Sul cambio di Dybala:“Lo stavo mettendo sull’1-0 ma poi abbiamo preso il secondo gol che ha complicato la partita ancora di più”.

Sul fallimento del progetto tecnico: “Resa no, ho intrapreso questo lavora con grande entusiasmo sapendo di andare incontro a delle difficoltà. Lavorerà fino alla fine finché mi sarà consentito. La mia voglia di allenare non cambia e continuerò a farlo”.

Sulla lotta Champions: "L’approccio stasera non è stato fatto male, abbiamo avuto un paio di occasioni all’inizio. Per il resto non è facile, eravamo abituati a lottare per il campionato, quando ti metti a lottare per un obiettivo a cui non sei abituato puoi andare incontro a delle difficoltà”.

Sul dialogo con Agnelli: “Non mi aspetto niente, ho parlato sia prima che dopo la partita. Sona a disposizione, sono l’allenatore della Juventus ed è la società che prenderà le proprie decisioni”.

Sulla strada da intraprendere “Mi aspettavo un po’ di più da tutti, quando perdi così uno scontro diretto non può essere diversamente. Io sono il primo responsabile e quindi è normale che sia difficile rialzarsi ma abbiamo l’obbligo di farlo perché mancano tre partite”.

Sul progetto iniziale: “Nessuna attenuante, sapevo di avere a disposizione questi giocatori. Normale che pensavo di poter far meglio ma se non sono riuscito vuol dire che qualcosa ho sbagliato. Sono convinto della scelta che ho fatto e continuerò a fare cosi”.

Sul rapporto con i giocatori: “Non l’ho mai notato, ho sempre visto grande responsabilità dai giocatori sia nei momenti peggiori che quando abbiamo giocato bene. Non sono d’accordo su questo discorso, abbiamo sempre cercato di fare meglio ma non sempre è andata bene. Se sono successe queste cose è perché dal mio interno non sono riuscito a fare di più. È un’esperienza importante”.

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