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Bennacer sale in cattedra, predicatore nel deserto rossonero

Ismaël Bennacer durante Milan-Sampdoria (credits: GETTY Images)

Bennacer è stato uno dei pochi a giocare una buona partita contro la Sampdoria. Spesso è sembrato di un altro livello rispetto ai compagni.

Stefano Bressi

ULTIME MILAN - Una conferma più che una scoperta. Ismael Bennacer è sempre più padrone del centrocampo del Milan. L'algerino col passare delle settimane sta prendendo sempre maggiore confidenza con la squadra rossonera e anche in una partita negativa per la maggior parte della formazione messa in campo da Stefano Pioli come quella contro la Sampdoria è riuscito a brillare e fare un'ottima figura. A tratti il livello rispetto ai compagni è sembrato essere tutt'altro.

Bennacer ha giocato una gara da dominatore assoluto, non limitandosi al "compitino" come spesso è successo a chi in questi anni ha ricoperto quel ruolo, ma provando spesso a sparigliare, tentando la giocata. Lato positivo: il più delle volte gli è riuscita. Sono davvero minimi, forse nulli, gli errori del numero 4 milanista. Bennacer non ha fatto però solo una partita di qualità, ma anche di quantità. Sono stati almeno 3 gli anticipi secchi sugli avversari, che si aggiungono a un paio di chiusure in fase difensiva da vero mediano e a una quantità industriale di intercettazioni. Partita positiva a tutto tondo per Bennacer.

Tornando però sulle giocate, la sensazione che si è avuta vedendolo giocare è stata quella di un giocatore forse un po' troppo limitato dalla porzione di campo in cui è stato messo. Spesso sembrava volesse avanzare e agire più vicino agli attaccanti, ma fosse timoroso di lasciare spazio alle proprie spalle, giocando da vertice basso. I suoi passaggi sono stati sempre positivi e intelligenti, ma quasi mai illuminanti. Difficilmente si è arrivati a un tiro da un suo assist. E questo non perchè Bennacer non ne sia in grado, ma appunto perchè un po' troppo limitato. Ecco perchè la sensazione è che l'arrivo di un centrocampista centrale che possa svincolare Bennacer sul centrodestra per farlo agire con più libertà sia importantissimo.

Altro fattore che ha limitato molto Bennacer, come già accennato, è il livello del resto della squadra. Un predicatore nel deserto. Movimenti, passaggi, intuizioni che non hanno quasi mai trovato sostegno. In attesa che anche tutti gli altri si adeguino, comunque, c'è da sorridere: il Milan ha trovato un ottimo centrocampista che, nonostante l'età (classe 1997), è già pronto per alti livelli. E, probabilmente, se adesso giocasse in una squadra diversa, con risultati diversi, sarebbe già considerato un crack.

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