Non male insomma, anche se non rispettò mai pienamente le iniziali aspettative. Di lui Pelè (suo primo scopritore) disse: “La prima volta che ha toccato palla sotto i miei occhi mi è venuta la pelle d’oca. E quasi da piangere. Il suo dribbling è devastante, pari solo alla sua semplicità. Mi sono rivisto in lui”.
Robinho, dal calcio alla prigione
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Dietro la decisione di Robinho di tornare in Patria c'erano anche vicende giudiziarie. Proprio nel 2013, il brasiliano viene infatti accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza albanese. Queste - avvenute a Milano quando ancora era al Milan - lo porteranno poi ad una condanna di 9 anni di carcere, pena confermata nel 2024 dal Tribunale Supremo di Giustizia brasiliano, senza sconti di pena. Il Brasile infatti consente che un brasiliano condannato in un'altra nazione possa scontare la pena nella terra in cui è nato, come è avvenuto con lui. Il penitenziario in cui è rinchiuso Robinho si chiama "P2 Dr. José Augusto César Salgado", più noto come carcere di Tremembé, ovvero la località nello Stato di San Paolo in cui sorge. È chiamato anche il "carcere dei famosi" e ospita condannati i cui crimini - spesso efferati - hanno destato particolare scalpore nell'opinione pubblica.
Vito Pio Romagno
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