Robinho: il tradimento e le parole di Pelé
—Tra i pochi a restare c'è Robinho, che il 18 luglio 2013 annuncia il suo rinnovo fino al 30 luglio 2016 al termine di una lunghissima telenovela. Prima del rinnovo, infatti, si vociferava di un suo possibile ritorno al Santos (squadra brasiliana nella quale aveva giocato i primi anni della sua carriera professionistica), ma il possibile trasferimento non andò mai in porto per la volontà del Milan di monetizzare la sua cessione. Robinho era all'ultimo anno di contratto e Adriano Galliani non aveva intenzione di regalarlo.
Si decise dunque per un rinnovo di contratto fino al 2016 e di mandarlo poi al Santos in prestito, con la promessa di una futura acquisizione. Cosa che, però, non avvenne mai e costrinse il Milan ad accettare la rescissione consensuale. La risoluzione del contratto avvenne il 12 maggio 2015, dopo 144 presenze totali, 32 gol e 30 assist. Oltre allo scudetto vinto nel 2011, alzò anche la Supercoppa Italiana in occasione della finale contro l’Inter giocatasi a Pechino vinta per 2-1 dagli uomini di Massimiliano Allegri.
Non male insomma, anche se non rispettò mai pienamente le iniziali aspettative. Di lui Pelè (suo primo scopritore) disse: “La prima volta che ha toccato palla sotto i miei occhi mi è venuta la pelle d’oca. E quasi da piangere. Il suo dribbling è devastante, pari solo alla sua semplicità. Mi sono rivisto in lui”.
Robinho, dal calcio alla prigione
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Dietro la decisione di Robinho di tornare in Patria c'erano anche vicende giudiziarie. Proprio nel 2013, il brasiliano viene infatti accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza albanese. Queste - avvenute a Milano quando ancora era al Milan - lo porteranno poi ad una condanna di 9 anni di carcere, pena confermata nel 2024 dal Tribunale Supremo di Giustizia brasiliano, senza sconti di pena. Il Brasile infatti consente che un brasiliano condannato in un'altra nazione possa scontare la pena nella terra in cui è nato, come è avvenuto con lui. Il penitenziario in cui è rinchiuso Robinho si chiama "P2 Dr. José Augusto César Salgado", più noto come carcere di Tremembé, ovvero la località nello Stato di San Paolo in cui sorge. È chiamato anche il "carcere dei famosi" e ospita condannati i cui crimini - spesso efferati - hanno destato particolare scalpore nell'opinione pubblica.
Vito Pio Romagno
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