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S. Rossi: “Mi piacerebbe far parte del Milan: Maldini e Boban capiscono di calcio”

Sebastiano Rossi, portiere del Milan dal 1990 al 2002 (credits: GETTY Images)

Sebastiano Rossi, ex portiere del Milan dal 1990 al 2002, ha rilasciato una lunga intervista sulla squadra rossonera tra passato, presente e futuro

Daniele Triolo

"ULTIME MILAN - Sebastiano Rossi, classe 1964, è stato portiere del Milan dal 1990 al 2002: in rossonero ha totalizzato, tra campionato e coppe nazionali ed internazionali, ben 330 presenze, con 281 gol al passivo.

"Nei suoi anni con il Diavolo, Sebastiano Rossi ha vinto ben 12 trofei: 5 Scudetti, 3 Supercoppe Italiane, 2 Supercoppe Europee, una Champions League ed una Coppa Intercontinentale. Ieri, Sebastiano Rossi ha rilasciato una lunga intervista a 'Il Posticipo', queste le sue dichiarazioni integrali:

"Sul suo ritiro dal calcio giocato: "Dopo tanti anni sentivo il bisogno di staccare: non mi divertivo più andando al campo di allenamento a 39 anni e allora ho deciso di smettere di giocare a calcio".

"Sul suo addio al Milan e l'approdo al Perugia: "Mi avrebbe fatto piacere chiudere la carriera al Milan. Andare via però è stata una mia scelta: non c’era più posto al Milan. Avevo pensato di smettere di giocare, nel settembre 2002 però il Presidente Luciano Gaucci mi ha lanciato una sfida e dopo 5 o 6 telefonate mi ha convinto. Io sono fatto così: quando una persona mi lancia una sfida, ne resto attratto e accetto. È stata una parentesi di 6 mesi con 11 presenze, che erano quelle che avrei dovuto fare".

"Sulla sua lunga titolarità in rossonero nonostante la concorrenza di Angelo Pagotto, Massimo Taibi e Jens Lehmann: "Ho portato rispetto a tutti i miei rivali. Mi sono allenato e ho sempre creduto in quello che facevo. A volte ho aspettato l’occasione giusta per dimostrare il mio valore, in altre sono stato costretto a mantenere livelli altissimi perché altrimenti sarei stato sostituito. Non potevo rilassarmi un attimo".

"Sul record di imbattibilità in Serie A (929') poi battuto da Gianluigi Buffon: "Io preferisco sempre essere giudicato anziché giudicarmi. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi campioni e spero che loro possano dire altrettanto di me. In una grande difesa però serve sempre un grande portiere".

"Su Milan-Perugia del 1998-99 a 'San Siro', quando Christian Abbiati gli soffiò il posto: "Con lui è stato un rapporto di rispetto: chiaramente avrei preferito giocare io. L’allenatore di allora Alberto Zaccheroni però preferì un’altra scelta. Quella anno era stato particolare. All’inizio è partito titolare Lehmann: l’ho sostituito a Cagliari dove era stato espulso, sono entrato al suo posto e ho parato un calcio di rigore. Poi ho giocato 11 partite e col Perugia a 'San Siro' è successo quello che è successo. Poi è entrato Christian e si è preso il posto: è un bravo ragazzo e ha sempre fatto quello che doveva restando sulle sue, ho grande rispetto per lui".

"Sul Milan odierno: "Non conosco il Milan di oggi e non posso dare un giudizio. Quello sui miei ex compagni di squadra Paolo Maldini e Zvonimir Boban è positivo perché sono ragazzi a posto e intelligenti. Credo che manchi solo qualche risultato in più. Maldini e Boban capiscono di calcio: non conosco il loro ruolo e faccio fatica a giudicare, ma sono persone perbene e d’onore che ci sanno fare".

"Sull'esonero di Marco Giampaolo e l'arrivo di Stefano Pioli: "Purtroppo nel mondo del calcio non c’è niente di sicuro e se i punti non arrivano il primo che salta è l’allenatore: alla fine ci ha rimesso Giampaolo. I risultati non erano i migliori, il gioco non piaceva e la società ha preso la sua scelta senza aspettare ancora un po’. Si spera che adesso le cose vadano meglio".

"Sull'addio di Gennaro Gattuso: "Rino è stato chiaro: ho letto qualcosa in questo senso, non ci ho parlato. C’erano delle condizioni che non gli stavano bene e penso che sia stato lui a dire basta. Credo che sia andata così, non penso che sia stato il Milan ad allontanarlo".

"Sul perché non sia rimasto al Milan dopo la fine della carriera da calciatore: "Direi niente perché per due anni ho portato la mia esperienza allenando i portieri della Primavera. Mi piacerebbe fare ancora parte del Milan: non so con quale ruolo, ma con una mansione meritevole".

"Su Gianluigi 'Gigio' Donnarumma: "Se mi piacerebbe dargli qualche consiglio? Perché no, è un ragazzo che ha doti tecniche tutt’altro che indifferenti, ma è stato attaccato ingiustamente: si sono create situazioni che possono capitare nell’arco di una carriera. Donnarumma non si è fatto le ossa giocando in Serie C o B, ma combattendo in quelle circostanze".

"Su cosa fa oggi: "Oggi mi dedico ai miei hobby che sono la caccia e la pesca. Nel periodo estivo lavoro coi ragazzini nelle scuole calcio organizzate dal Milan. Mi diverto senza pressioni e senza grosse responsabilità".

"Sul ruolo di portiere al giorno d'oggi: "Non penso che sia cambiato: un portiere deve fare sempre le stesse cose, ci sono sempre gli avversari come un tempo. Non è cambiato assolutamente niente".

"Su eventuali contatti con il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani: "No, non sono mai stato contattato. Ho visto il dottor Galliani poco tempo fa ed è sempre un gran piacere parlarci. C’è ancora grande affetto da entrambe le parti. Non vedo il dottor Berlusconi da tantissimo tempo invece e mi piacerebbe poterlo fare: si dovrebbe ricordare di me. Berlusconi e Galliani sono due persone di una levatura morale irraggiungibile. Ho lavorato con loro in passato e lo posso affermare"

"Su qualcosa di cui si è pentito nella sua vita dopo il calcio: "No, questo no: non mi sono mai pentito di quello che ho fatto. Io sono sempre stato un buono di carattere e un timido. L’unica cosa che posso rimproverarmi è essermi ritrovato in certe situazioni e frequentare persone che magari non andavano frequentate. Però fa parte del mio carattere e va bene così, non rinnego niente". Di Milan ha parlato anche l'asso svedese Zlatan Ibrahimovic: per le sue dichiarazioni, continua a leggere >>>

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