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Borghi: “Higuaín tornerà ad essere determinante. Milan di Sacchi bello da impazzire”

Claudio Borghi (credits: GETTY Images)

Claudio Daniel Borghi, ex giocatore del Milan negli anni Ottanta, ha rilasciato un'intervista a fonti tinte rossonere tra passato e presente: le sue parole

Daniele Triolo

"Claudio Daniel Borghi, 54 anni, ex giocatore del Milan di Arrigo Sacchi, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘Tuttosport’ oggi in edicola. Queste le dichiarazioni più importanti di Borghi:

"Su Gonzalo Higuaín: “Nel trionfo dei rossoneri contro la Spal è finalmente tornato a fare gol il ‘Pipa’. L’attesa di una sua rete è stata molto lunga, è vero. Ho letto anche di qualche dichiarazione dell’allenatore Gennaro Gattuso sull’eccessivo nervosismo dell’attaccante, nervosismo figlio di quel cartellino rosso beccato nel match contro la Juventus. Io credo che un giocatore come Gonzalo, nelle migliori condizioni psicologiche, sia un’arma in più per il Milan e per qualsiasi altra squadra al mondo. Vedrete, adesso che Higuaín ha allontanato la negatività tornerà ad essere determinante. Il problema non è né il ‘Pipa’ né il Milan: è il livello medio del calcio italiano. È sotto gli occhi di tutti che si sia abbassato rispetto ai miei tempi. Credo che l’Inghilterra, con i soldi dei russi e degli sceicchi, e la Spagna, vi abbiano rubato la scena”.

"Sul calcio italiano: “A livello nazionale la Juventus ha tracciato un solco pazzesco con le rivali. Non è lo stesso di quanto accadeva ai miei tempi, con il Milan di Silvio Berlusconi ed Arrigo Sacchi, di Franco Baresi e Paolo Maldini, degli olandesi, di Alessandro Costacurta. Allora c’erano rivali di primissimo piano, prima tra tutte il Napoli di Diego Armando Maradona. La Juventus adesso sembra inarrestabile”.

"Sul Milan dei suoi tempi: “Che squadra, quel Milan. Bella da impazzire. Io l’ho solo sfiorata. Il Presidente Berlusconi mi voleva nel trio con Ruud Gullit e Marco van Basten, poi prevalse il partito di Sacchi che scelse Frank Rijkaard. Ma la mia carriera è stata egualmente di gran livello”.

"Sul vivaio, florido, di uno dei suoi club, l’Argentinos Juniors: “Non è un gigante come Boca Juniors o River Plate, eppure è la scuola calcio più florida d’Argentina. Anche Lucas Biglia, che attualmente gioca proprio nel Milan, è uscito fuori da lì”.

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