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Nuovo Stadio, Scaroni: “A San Siro o altrove. RedBird convinta” | PM News

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Paolo Scaroni (Presidente Milan) e Alessandro Antonello (amministratore delegato Inter) parlano del nuovo stadio di Milano. L'evento LIVE

Daniele Triolo

Paolo Scaroni (Presidente Milan) e Alessandro Antonello (amministratore delegato Inter) parlano in conferenza stampa presso lo studio Barabino in foro Bonaporte della realizzazione del nuovo stadio di Milano. Seguite l'evento LIVE con noi! Milan, assalto dalla Premier League per Leao: le ultime news >>>

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- 27 set

- Termina qui la conferenza stampa di Scaroni e Antonello sul nuovo stadio di Milano - 

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Infine Scaroni sull'affitto al Comune di Milano: "Lo stadio sarà del Comune che darà la concessione, proprio come succede ora. Tutto il terreno è del Comune di Milano". 

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Ancora Scaroni sul nuovo stadio: "La Cattedrale costava 600 milioni, oggi forse ne costerebbe 800. Non abbiamo ancora fatto certi conti, li faremo quando ci sarà il progetto esecutivo. Da quando parte la progettazione esecutiva serviranno parecchi mesi prima di partire con i lavori, servono 9-12 mesi. La progettazione esecutiva costa circa 50 milioni, magari è aumentata anche lei, ma è un punto fondamentale prima di costruire il nuovo impianto". 

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Di nuovo Antonello, che parla della capienza del nuovo stadio: "Prima della pandemia la capienza media era intorno ai 60mila spettatori. Dopo la pandemia c'è una partecipazione più ampia. L'idea è di avere uno stadio da i 60-65mila posti, su questo stiamo lavorando". 

- 27 set

Torna a parlare Scaroni, stavolta sui tempi lunghi per la costruzione del nuovo stadio: "Se un processo decisionale impiega tanti anni, è normale che in quel periodo le cose possano cambiare. Tutto cambia e si muove, non rimaniamo fermi. Di fronte a questi tempi così lunghi il mondo cambia. Il Milan ha pure cambiato proprietà. Succedono tante cose. Non dobbiamo decidere domani mattina purtroppo. Se dovessimo decidere domani alle 7 faremmo la Cattedrale, ma non è così purtroppo. Quindi ci sentiamo liberi".

- 27 set

Antonello sullo studio di fattibilità del nuovo stadio: "Siamo in una fase di studio di fattibilità, non è ancora un progetto esecutivo. Lo studio di fattibilità serve per trovare un'area e dare dei volumi. Poi la fase di progettazione esecutiva partirà dai vincoli che abbiamo e da lì si svilupperanno le idee architettoniche. Abbiamo scelto Populous perché ci piaceva la loro proposta architettonica. Ora siamo qui a dire che il progetto richiede determinati volumi, poi sulla situazione architettonica avremo tempo di pensarci durante la progettazione esecutiva". 

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Riprende la parola Antonello: argomento, la memoria di San Siro: "Sul campo di San Siro entrambi i club hanno avuto numerosi successi. Il fatto di essere ancora qua a Milano deve fare da trait d'union fra il glorioso passato e il futuro che i club vogliono vivere e trasmettere alle nuove generazioni. Poi la memoria può essere interpretata a livello architettonico. Ci saranno idee che ascolteremo e che vorremo fare nostre con degli architetti che ci aiuteranno. Il vecchio San Siro non lo vedrete più per un motivo necessario, rispettare la riduzione dei volumi. Poi sulla memoria possiamo sbizzarrirci con tante idee. Fa parte del nostro DNA perché i club hanno un legame importante con San Siro e con la città".

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Ancora Scaroni, stavolta sull'area su cui costruire lo stadio: "Siamo impegnati su San Siro, pensate a quanti soldi abbiamo speso finora, oltre ovviamente a quanto lavoro abbiamo fatto. Se siamo qui è perché crediamo al progetto San Siro. Ovviamente guardiamo anche altrove perché dobbiamo avere delle alternative e poi perché magari troviamo aree con delle caratteristiche che San Siro non ha. Non abbiamo quindi piani B, ma solo diversi piani A".

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Interviene Scaroni su RedBird: "E' ancora più convinta di Elliott sulla necessità che al Milan serva un nuovo stadio. RedBird sa cosa vuol dire avere uno stadio di proprietà. Mi stanno dando un grande supporto con persone che hanno costruito tanti stadi. Elliott è un fondo finanziario, mentre RedBird ha come vocazione lo sport. La necessità di un nuovo stadio è quindi ora ancora più sentita". 

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Interviene, quindi, Antonello sul dibattito pubblico che inizierà domani: "In un progetto di rigenerazione urbana, San Siro ha un distretto multifunzionale con una vocazione di natura sportiva. Siamo a San Siro e anche nel nuovo progetto verrà valorizzato questo aspetto. Il nuovo impianto sarà un punto di arrivo e rispetto al progetto iniziale i club hanno rimodulato le volumetrie per più di un terzo, abbiamo più che raddoppiato il verde. Vorrei ricordare che questa diventerà una zona a traffico limitato, forse la più grande di Milano. Riteniamo che il nuovo stadio possa essere un valore aggiunto non solo per i club ma anche per i cittadini. Abbiamo risposto alle ulteriori richieste che ci sono state richieste dal Comune. Oggi siamo qui per far vedere il progetto aggiornato con le richieste fatte dall'amministrazione. Siamo in un dibattito pubblico anche per recepire suggerimenti. L'altro aspetto importante che vorrei mettere sul piatto è che Milan e Inter fanno parte della storia di questa città e hanno sempre fatto parte della parte attiva di questa città. Di conseguenza l'intenzione è che i club continuino a investire a Milano e per Milano. Per Milano si intende non solo per i tifosi ma anche per la cittadinanza. L'investimento sarà di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, e garantirà migliaia di posti di lavoro. Gli obiettivi sono chiaramente sportivi perché lo stadio ormai è un elemento imprescindibile per migliorare. Ma oltre a ciò ci sono obiettivi di natura ambientale, sociale e sostenibile. La sostenibilità è fondamentale in progetti come questi. Questi valori sono recepiti dal nostro progetto che andiamo a proporre. Dall'altro lato oggi i tifosi ci richiedono un'esperienza diversa rispetto a quella che si viveva anni fa. Oggi ci chiedono un'esperienza immersiva rispetto alla semplice visione della partita. Il fatto che ci siano servizi extra ci permette di avvicinarci agli standard europei. L'area sarà accessibile e aperta, rispettando i più alti standard qualitativi. Ci sarà una sostenibilità idrica, di circolazione della viabilità. Quindi questo è un progetto che cercherà di dare alla città una nuova area di aggregazione sociale. I club vogliono rinnovare questo senso di appartenenza alla città, con un progetto innovativo e attrattivo".

- 27 set

Inizia la conferenza, prende la parola Scaroni: "Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso che guardiamo con ottimismo. Domani inizierà il dibattito pubblico che guardiamo in modo positivo. Ascolteremo quello che uscirà, è vero che è un processo che ci ha fatto perdere un altro anno, ma se riusciremo uscirne in modo positivo sarà un anno guadagnato. Io vorrei spiegare perché non si può ristrutturare San Siro. Ci sono vari motivi, ma mi limito a dire il motivo principale: come facciamo a giocare 50 partite più altre eventi con un mega cantiere in cui ogni sei giorni entrano 50mila persone? Vi assicuro che questa cosa è impossibile e molto pericolosa. Tutte le ristrutturazioni sono avvenute dove c'era un solo club e dove c'era uno stadio vicino in cui traslocare per un certo periodo. Ogni volta che sento dire perché non ristrutturiamo San Siro penso che chi lo dice o non ha riflettuto fino in fondo oppure non vuole fare niente. Per noi è un'ipotesi impossibile. Quindi o facciamo il nuovo stadio a San Siro oppure lo facciamo da un'altra parte". 

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