Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a 'Casa Milan' dove tra poco, alle ore 15:30, ci sarà la conferenza stampa di presentazione di Joao Felix. È l'attaccante che il Milan ha prelevato dal Chelsea nell'ultimo calciomercato invernale con la formula del prestito secco. Lo presenta Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird e Gerry Cardinale per il club rossonero. Restate con noi, dunque, per il LIVE testuale della conferenza, con tutte le dichiarazioni dello svedese in diretta.
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Milan, Ibrahimovic: “Joao Felix ricorda Kakà. Arbitri, serve rispetto” | LIVE News
Termina qui la conferenza stampa.
Chi gli ricorda Joao Felix e come mai il Milan cambia spesso: "Dipende come affronti le partite e come le prepari. Se giochi con le squadre più grandi sei molto più attento. Però devi avere lo stesso modo di fare anche con le squadre più piccole. Poi i giocatori entrano in campo e devono far succedere le cose. Poi si capisce subito se la squadra c'è o no. L'allenatore prova tutto per cambiare, prova a mandare i messaggi dalla panchina, poi è più facile in spogliatoio. I momenti difficili devono essere comunque alti, senza crollare troppo. Altrimenti perdi i punti. Nei nostri momenti bassi abbiamo avuto troppe conseguenze. Dobbiamo avere stabilità e cercare di migliorare. Ora ci sono più alternative, più modo di giocare. Con Conceicao il gioco è intenso. Ogni giorno avrà gambe fresche. L'importante è ridurre le conseguenze. Poi la vera squadra esce da febbraio. Prima devi fare più punti possibili, ma si decide tutto da febbraio. Siamo carichi, abbiamo dimostrato che non siamo contenti col mercato e ora la squadra deve fare bene. Difficile paragonare con altri giocatori Joao Felix, non è neanche giusto. Però se vuole fare gol, il cucchiaio che ha fatto a San Siro... Una volta è Natale. La magia arriva una volta. A Empoli deve fare gol, gliel'ho già detto. Poi se devo dire un giocatore dico Kakà: fluido, dinamico. Forse gli piace fare più giochini, ma è ancora giovane. Non è giusto paragonarlo, è in prestito, ma se fa bene tutto è possibile".
Come vive ora i momenti delicati da dirigente: "Vorrei aiutare la squadra in campo, come ho fatto per 25 anni. Ora cerco di aiutare in ogni modo da questa parte. Ci sono momenti alti e bassi, stiamo lavorando e siamo fiduciosi. Abbiamo ambizione. Siamo una squadra e cerchiamo sempre di migliorare. Ogni giorno ha una dinamica e nuove esperienze. Così cresco, così come oggi ho imparato che gli arbitri sono sotto l'AIA".
Come si pone il Milan sulle polemiche arbitrali: "Chiedo sempre ai giocatori di essere educati e rispettosi. Ho chiesto solo all'arbitro rispetto a fine primo tempo. Sono un po' sorpreso che i giocatori non abbiano reagito in modo più forte, soprattutto dopo il fallo su Walker, perché se va male rischia di non giocare un anno. Non voglio essere troppo drammatico e l'arbitro mi ha detto che forse ci stava il giallo. A me importa il controllo del gioco. Era pericoloso ed era un episodio fuori dal calcio. La situazione di Fikayo Tomori è la conseguenza del VAR quando non fermi il gioco. C'era fuorigioco e per noi non è accettabile. Quando non accettiamo lo diciamo e mandiamo una lettera a chi dobbiamo. Non è accettabile. Sono due situazioni molto gravi e che hanno condizionato la partita. Eravamo rimasti in 10 quando dovevano essere loro in 10. Walker capisco che non faccia cinema perché viene dalla Premier League dove i duelli sono duri. Ma non bisogna fare cinema, bisogna prendere le decisioni giuste. Un po' più di rispetto per il Milan, perché non è la prima volta".
Quanto ha insistito Conceicao per avere Joao Felix: "Quando ci ha chiesto Joao Felix abbiamo parlato e in cinque minuti abbiamo chiuso. Sì, Conceicao ha spinto per lui, lo conosce bene. Ha detto che ha dormito da lui, che è amico di suo figlio. Abbiamo fatto come sempre: parlato e quando abbiamo deciso tutto è andato veloce".
Se gli ricorda Cassano e se vorrebbe tutti i quattro assi in campo: "Quando abbiamo fatto questo mercato abbiamo cercato di dare all'allenatore due squadre. Giochiamo ogni tre giorni. Deve avere più alternative. Ha iniziato con 3 attaccanti e poi ne ha messi altri 3. Dipende da cosa vuole. Poi basta che difendano e possono giocare tutti gli attaccanti. La difesa fa parte del gioco. Ci vuole equilibrio. Io ero attaccante e mi piaceva attaccare. Serve equilibrio in campo, difendere e attaccare. L'importante è aver dato più alternative all'allenatore. Decide lui chi gioca, nessuno è sicuro di un posto. Perché siamo il Milan, da sempre è così qui. Chi ha fatto la storia aveva la pressione. Ognuno deve fare il massimo e speriamo che Joao Felix diventi una leggenda".
"Si è già presentato a San Siro con un gol magico, ma siamo qui per dare il benvenuto a Joao Felix, uno dei cinque acquisti. Ha esperienza, è ancora giovane e può crescere ancora. Volevamo un giocatore che unisse centrocampo e attacco, in partite bloccate può sbloccare la situazione. Può fare la differenza. Ha magia, non è una cosa che impari: o ce l'hai o non ce l'hai. L'allenatore lo conosce bene, può fare gol e assist e la sua qualità parla per lui. Siamo soddisfatti, ora dobbiamo metterlo in condizione di fare il meglio possibile. Benvenuto".
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