Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a 'Casa Milan' dove tra poco, alle ore 12:00, ci sarà la conferenza stampa di presentazione di Santiago Giménez. È l'attaccante che il Milan ha prelevato dal Feyenoord nell'ultimo calciomercato invernale per 35 milioni di euro bonus inclusi. Lo presenta Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird e Gerry Cardinale per il club rossonero. Restate con noi, dunque, per il LIVE testuale della conferenza, con tutte le dichiarazioni dello svedese in diretta.
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Milan, Ibrahimovic: “Gimenez segnerà al Feyenoord. Vi spiego il mercato” | LIVE News
Termina qui la conferenza stampa.
Se sono nate le ore di Ibrahimovic negli ultimi giorni di mercato: "No, ho spiegato prima. Tutto molto dinamico. Succede alla fine. A volte si porta più avanti per avere risultati. Una nuova esperienza. Ho lavorato con il numero uno, Mino Raiola: oggi ho capito quanto era forte paragonato agli altri, senza offesa".
Se era importante prendere Gimenez visto che si affrontava il Feyenoord: "Era meglio vincere a Zagabria, si facevano due partite in meno. Poi è destino che quando porti un giocatore in una squadra devi giocare con la sua vecchia. A me è successo, a volte ho vinto altre no. Gimenez giocherà con noi a Rotterdam e farà gol".
Se, visto il suo amore per il Milan, le critiche lo toccano in modo particolare: "Ho appena detto della tifoseria. La squadra è più forte con i tifosi. Ripeto che l'ultimo Scudetto vinto è stato grazie ai tifosi. Io sono concentrato nel portare risultati. Io da calciatore amavo essere odiato. Parli con la persona sbagliata. Non mi serve caricarmi. Quando avevo rabbia si presentava".
Se vede Gimenez come un giocatore che può lasciare il segno: "È quello che vogliamo, è qui per portare risultati. Speriamo di sì. È in buone mani. Passo per passo, lo mettiamo nelle migliori condizioni. Dipende dal giocatore tanto, che voglia ha, che obiettivi ha, cosa cerca. Però tutto intorno a lui è un nostro problema. Deve solo pensare a giocare e star bene".
Cosa ha vinto in Gimenez e che squadra trova: "Ha qualità e fame di gol. Mi ricorda Camarda, che ha la stessa fame. Questo o ce l'hai o non ce l'hai. Sa segnare di testa, destro e sinistro. In area e fuori. Penso che sia forte in area, ma può aiutare anche la squadra. Troverà un Milan molto forte, giocherà con Rafa Leao, Pulisic, Reijnders, Fofana, Walker... Tanti giocatori che possono dargli passaggi vincenti, non preoccupatevi. Anche Maignan può farli, che ne ha già fatti".
Se il mercato è una risposta ai tifosi: "Io so che lo Scudetto vinto è grazie ai tifosi. Sono importanti, c'è grande differenza tra rumore e silenzio. Si vede anche in campo che la squadra va al doppio con la tifoseria. Poi ci sono altre cose che non posso controllare, ma stiamo facendo tutto per portare risultati. Con i tifosi la squadra è molto più forte. Basta guardare l'ultimo Scudetto: la squadra non era nelle migliori quattro secondo tutti, ma abbiamo vinto con la spinta dei tifosi. Per i giocatori è molto importante, con i tifosi ti rialzi automaticamente".
Sull'addio di Bennacer: "Ha chiesto una nuova avventura, molto semplice. È stato importante, ha vinto due trofei, poi è stato infortunato con due infortuni. Ha provato a rientrare, ma ha cercato una nuova avventura. Se qualcuno vuole cercare qualcosa di nuovo e ha altre idee, non deve essere qua. Perché se ha in mente qualcosa è già fuori. Poi l'abbiamo aiutato a trovare la migliore soluzione per noi anche".
Come mai movimenti alla fine del mercato: "Ogni caso è particolare. Ci sono tre parti: il Milan, il giocatore e l'altra squadra. Tutti devono essere d'accordo. Poi ognuno ha la sua situazione. Per alcuni trattativa più lunga, altri più veloci. Poi sono arrivati, sempre comunicando con l'allenatore. L'ultimo è stato Sottil, che un minuto e mezzo prima che chiudesse il mercato l'abbiamo fatto. Per questo ho ringraziato l'avvocato, perché nessuno parla di chi sta dietro. Merito anche a loro, fanno un grande lavoro e sono giovani con fame e voglia, come deve essere".
Se c'è stato un momento di riflessione con la dirigenza per decidere questa rivoluzione: "A inizio campionato abbiamo creduto in ciò che abbiamo fatto. Poi la situazione è molto dinamica e dipende dai risultati ovviamente. Avete visto con tutto ciò che è successo che non siamo soddisfatti. Abbiamo cercato di cambiare, portare qualcosa dentro, con diversi movimenti, così da portare ancora di più. Se non hai risultati devi cercare di portarne. Tutto qua, non eravamo contenti. Abbiamo un trofeo, ma non siamo ancora soddisfatti. Abbiamo fame di fare di più".
Cosa non ha funzionato e cosa pensano di aver sistemato: "Mancata continuità. Se non vinci diverse partite non hai il ritmo e ogni volta devi ripartire. Per ora però solo noi abbiamo trofei. Pensa se andava meglio... Non male. Però continuiamo. Noi giochiamo per vincere".
Se questo mercato da protagonista gli ha fatto capire che è la sua missione da protagonista: "Non sono direttore sportivo, ma è stato intenso. Tanti movimenti, una situazione particolare, con il conto alla rovescia, sempre meno tempo e devi fare tutto prima della scadenza. Abbiamo fatto tutto ciò che volevamo. La situazione è dinamica. Ho colleghi che stanno facendo un buon lavoro e facciamo tutto da squadra. Alla fine i risultati parleranno".
Se il Milan ha diminuito la differenza con chi è davanti o l'ha azzerata: "Abbiamo rinforzato la squadra. Pensiamo che la porterà più avanti. Se abbiamo diminuito la distanza lo vediamo alla fine. Però ciò che abbiamo fatto, dialogando con l'allenatore, è ha migliorato tanto la squadra secondo me".
Se si aspettano una svolta alla stagione dopo il mercato: "Ieri giornata intensa, ma sempre sotto controllo. Devo ringraziare tutti, sempre in tensione. Non siamo soddisfatti della situazione di classifica, abbiamo rinforzato la squadra. Cinque fuori e cinque dentro. Per ogni posizione c'è stato uno scambio di giocatore. Speriamo cambi la situazione".
"Siamo qui per presentare il nostro nuovo attaccante. Seguito tanto, anche in estate, ma non c'era possibilità e abbiamo preso altre direzioni. Però oggi è qui, questo è l'importante, siamo felici. Ha qualità e lo dirà lui. Se parlo io dicono che metto troppa pressione".
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