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Amici di 'PianetaMilan.it', tra poco, alle 11.30, andrà in scena la conferenza stampa di presentazione di Ardon Jashari, nuovo acquisto rossonero, arrivato a titolo definitivo dal Club Brugge. Restate con noi, dunque, per il LIVE testuale della conferenza di Jashari. Qui tutte le dichiarazioni in diretta!
Termina qui la conferenza stampa.
Che ambizione ha trovato al Milan: "Molto alte. L'obiettivo è vincere le partite e se vinci le partite poi vinci i trofei".
Se vuole migliorare i suoi numeri per gol e assist: "Ogni giocatore ama fare gol e assist. Io cercherà di aiutare la squadra in entrambe le fasi, poi penserò ai numeri. Non è importante se faccio io o i miei compagni, l'importante è vincere".
Che foto vorrebbe scattare a fine stagione: "Penso che per me la cosa più importante sia avere successo. A livello personale rimanere in salute e in forma, portare qualità, impatto e contributo. Però la cosa più importante è portare di nuovo trofei al Milan, vincere il più possibile. Sono sicuro che sarà un'ottima stagione, ma dovremo lavorare duramente e vedremo a fine stagione".
Se è più bravo a difendere o attaccare e che giocatore vedremo: "Penso che aiuterò in entrambe le fasi. In fase di costruzione con passaggi chiave e in fase difensiva con questo fuoco. Non dobbiamo concedere gol, per prima cosa. Poi davanti abbiamo le qualità per fare gol, faremo gol di sicuro. Però se difendiamo insieme voglio aiutare".
Cosa gli ha detto Ibrahimovic e che impatto ha avuto nella trattativa: "Penso che alla fine sia stata una bellissima trattativa tra me e il Milan, sono stato trattato benissimo dal primo giorno con Tare, poi ho parlato di Ibrahimovic: mi ha fatto una sorta di presentazione. Dallo stadio ai tifosi, fino a cosa serve. C'è stato tanto tempo e Tare mi ha detto che ce l'avrebbe fatta, indipendentemente da quanto tempo sarebbe servito. Che avrebbe lottato fino alla fine. Quando ci sono queste persone, non importa quanto tempo passa. Ti danno qualcosa di più anche perché tu possa concludere la trattativa. Sono contento anche per tutti coloro che hanno riposto la fiducia in me. Tutta la società. Ringrazio molto Tare, le mie radici sono albanesi come le sue. Sono qui per aprire un nuovo corso".
Se qualche compagno l'ha colpito: "La cosa che mi ha colpito di più è l'armonia. È un ambiente salutare, per comunicazione anche. Ogni giocatore ha le sue qualità. Poi era la prima volta che vedevo giocare Modric, affianco a me, ora voglio vederlo in partita. Ti facilita con piccoli gesti".
Cosa si aspetta dal calcio italiano: "È sicuramente un livello diverso, molto più fisico rispetto al Belgio, anche se lì sta crescendo molto. Per esempio in Champions League abbiamo affrontato grandi squadre e non ci siamo mai nascosti, abbiamo disputato buone gare. Però non sono una o due partite, qui è una stagione. Come dicevo, non è solo il sogno di giocare nel Milan, ma anche in Serie A: le due cose. Giocare in Serie A con il Milan era tutto quello che volevo per la mia carriera. Ora voglio scoprire il livello della stagione. Però anche in spogliatoio vedo che le emozioni sono diverse dal Belgio o la Svizzera, ma l'importante è vincere".
Cosa ne pensa del Derby e sulle parole di Ausilio che ha detto che lo voleva: "Ringrazio anche Ausilio per le parole, devo dire che ho sempre voluto venire al Milan, non appena l'ho saputo. Non ho avuto altri dubbi. Era un sogno. Se anche ci fossero state altre squadre italiane, non importa quali, il mio obiettivo era solo venire qui. So quanto il Derby è importante per i tifosi, ma non solo il Derby: dobbiamo riportare la squadra dove deve essere. È un obiettivo della stagione. So che i Derby sono fondamentali, vedremo come andrà, faremo di tutto per batterli".
Yakin, CT della Svizzera, dice che ha una mentalità per cui non vuole perdere mai e su Xhaka come lui, quanto l'ha aiutato: "Ringrazio il CT per le gentili parole. Xhaka è un grande giocatore, con una grande carriera. Ho imparato molto da lui. Abbiamo stesse origini, abbiamo questo fuoco per dare il massimo in campo, vogliamo sempre vincere. Da parte mia voglio dare il mio contributo alla squadra affinché senta il fuoco in campo. Più riusciremo a metterlo in campo e più partite riusciremo a vincere. Il calcio è anche emozioni, spesso vince chi vuole vincere di più. In partite equilibrate dare di più è determinante".
Dove pensa di posizionarlo Allegri, se davanti alla difesa o mezzala: "Sarà l'allenatore a decidere come giocare e dove posizionarmi. Nel calcio moderno, a livello di centrocampo, ci sono così tante rotazioni che giochi ovunque. Bisogna adattarsi, fare più costruzione o scendere un po' per coprire. Vedremo come Allegri vorrà giocare, da parte mia non importa. Ho giocato anche da regista, da numero 10 o 6. Sarà una decisione dell'allenatore, non importa".
Cosa ha provato quando gli hanno detto che lo voleva il Milan: "È stata una stagione fantastica con il Club Brugge, volevo concludere senza voci e a mente serena. Non appena la stagione si è conclusa, il mio agente mi ha detto che forse il Milan poteva essere un'opzione, ma non era ancora chiaro. Era importante che mi riposassi per prima cosa. Poi mentre ero in vacanza mi ha chiamato e mi ha confermato che il Milan mi voleva. Poi ho parlato con Tare del progetto ed è stata una sensazione incredibile. Come un regalo, ero orgoglioso".
Sul giocare a San Siro: "Quando ero piccolo sono venuto contro il Barcellona in Champions League e ho sempre sognato di diventare un giocatore professionista. Sono cresciuto con il Milan, amici, famiglia... Si parlava solo di Milan e Barcellona, sono cresciuto con loro. Essere qui adesso è fantastico. Faccio fatica a trovare le parole giuste per dire cosa significa. Sono cresciuto guardando questa squadra. Voglio solo rendere i tifosi contenti".
Cosa si prova a giocare con Modric e cosa può imparare: "Qui ci sono stati giocatori fantastici, prima si parlava di pressione... Tutti sanno i campioni che hanno vestito questa maglia. Sono orgoglioso di farlo anche io. È incredibile quando accanto a te c'è un giocatore con così tanta esperienza. Non può che aiutare, è incredibile ciò che fa a volte. Cercherò di godermi la cosa e di crescere con lui".
Allegri è rimasto meravigliato dalla prima prestazione, se anche lui. E se ha un obiettivo stagionale: "Ne approfitto per ringraziare Allegri per le parole che ha speso per me. Per due mesi non avevo giocato, quindi ho fatto un po' fatica a trovare il ritmo. Però mi sono sentito libero, ho cercato di fare la mia partita e ho imbastito buone trame. Dopo due giorni non è facile, ma se scendi in campo col Milan devi giocare bene. Ci tenevo a dare un'ottima impressione. Ho sicuramente tanti margini di miglioramento, sono sicuro di riuscire a crescere ancora. Questa squadra merita tanti trofei, parlando di obiettivi, dobbiamo vincere il più possibile. Io voglio fare bene ogni partita, ma tutti i giocatori vogliono questo".
Chi era il suo giocatore preferito del Milan quando era tifoso: "Il mio giocatore preferito del Milan era Pirlo, il mio punto di riferimento. Ho anche una storia piuttosto simile, ovviamente su livelli diversi. Io sono molto giovane. Anche io avevo iniziato da numero 10, poi siamo stati arretrati. Ora sono un numero 6, un regista difensivo. Vedo analogie, poi non devo parlare delle sue qualità. Incredibile, uno stratega, ha personalità. Tutto è stato fonte di ispirazione. Ognuno poi è diverso, io cercherò di mettere in campo il mio stile di gioco e rendere i tifosi contenti".
Se ora le difficoltà maggiori sono le pressioni vista la trattativa, come De Ketelaere: "Io e De Ketelaere siamo diversi, con posizioni diverse e personalità diverse. Non mi paragonerei mai a lui. Sento un po' di pressione, ma è normale con questa maglia. Ora lui sta avendo la sua carriera e io farò la mia. Lavorerò sodo, duramente, per rendere i tifosi orgogliosi della squadra. Anche per tutti quelli che hanno avuto fiducia in me, per ripagarli al meglio per il futuro. Lavorerò ogni giorno".
Se qualcosa di Allegri l'ha colpito: "Sono qui da una settimana, ma non posso che spendere parole positive. Fa divertire. Dopo il primo giorno ho avuto subito la sensazione fosse a stretto contatto coi giocatori. Il giusto equilibrio tra la professionalità e il rapporto fuori dal campo. C'è un'armonia incredibile in spogliatoio, ma poi quando siamo in campo si tratta di vincere".
Sul periodo della trattativa: "Sì, penso che tutti sappiano sia stato un periodo lungo, anche per me. Sin dall'inizio, dai primi contatti, era chiaro che volevo compiere questo passo. Era un sogno che si realizzava. Sapevo sarebbe stato difficile perché ero un giocatore importante per il Club Brugge e non mi avrebbero lasciato facilmente. Ho dovuto essere paziente, ma Tare mi ha aiutato, mi ha fatto capire che avrebbe fatto di tutto per portarmi qui. Ho sempre voluto il Milan, lo sapevano tutti. Chiunque avesse bussato, avrei voluto il Milan: ho dato la mia parola a Tare, a Ibrahimovic, gli ho detto che avrei fatto tutto il possibile per vestire questa maglia. Alla fine tutti siamo contenti".
Se ha trovato confermata l'idea che aveva del Milan quando faceva il tifo dal terzo anello: "Le mie sensazioni su questa squadra sono incredibili. È un sogno che si realizza, non solo per me, ma anche per la mia famiglia. Anche per lo spogliatoio, è davvero incredibile. Sono qui da pochissimo, meno di una settimana, ma ho ricevuto un benvenuto caloroso. Ho già giocato qualche minuto, mi sto allenando bene, tutto sta andando velocemente, ma sono orgoglioso".
Inizia la conferenza stampa.
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