Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a 'Casa Milan' dove tra poco, alle ore 15:30, ci sarà la conferenza stampa di presentazione di Joao Felix. È l'attaccante che il Milan ha prelevato dal Chelsea nell'ultimo calciomercato invernale con la formula del prestito secco. Restate con noi, dunque, per il LIVE testuale della conferenza, con tutte le dichiarazioni del fantasista portoghese classe 1999 in diretta.
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Milan, Joao Felix: “Rifiutato l’Inter, Rafa Leao mi ha voluto tanto” | LIVE News
Termina qui la conferenza stampa.
Se può fare tanti assist quanti Rui Costa, ma con qualche gol in più: "Non ci sono dubbi, preferirei entrare nella storia con più gol".
Cosa gli è piaciuto e cosa no della Serie A: "È presto per dirlo, ma ho visto che c'è marcatura a uomo. Per me è positivo, perché con movimenti corretti e passaggi al momento giusto si trovano gli spazi. Le squadre sono aggressive, lo avevo visto anche in TV, per ora ciò che posso dire è che la marcatura a uomo è aggressiva e ci sono molti duelli".
Che rapporto ha con i calci piazzati: "So battere i calci piazzati, da quando sono qui ho fatto solo due allenamenti in campo e non ci abbiamo lavorato molto, ma quando sarà necessario sarò qui".
PM - Che obiettivo si pone: "Il mio obiettivo è aiutare la squadra e vincere titoli. La carriera di un giocatore è fatta di questo. L'importante è vincere. Il mio obiettivo è vincere titoli e nient'altro".
Sul 79 come al Benfica: "In verità questo numero è importante per me. Speciale. Sarà sempre presente nella mia carriera. Mi è sempre piaciuto. Il 79, il 14, l'11, il 7... Non incidono molto su di me. Però se posso dire è un numero speciale"
Sul rapporto nato subito con San Siro e i tifosi: "Ho amato subito lo stadio. Conoscevo l'atmosfera. Anche al Benfica e all'Atletico è così, ma qui forse è un po' diverso. Era la mia prima partita e non mi aspettavo un'accoglienza così affettuosa. Si toccava con mano l'affetto. Atmosfera incredibile, spero continui così e le cose vadano bene".
Se è vero che anche l'Inter lo voleva e lui ha scelto il Milan: "Sì, il mio agente me ne ha parlato. Però avevo già iniziato a trattare col Milan e ho sempre voluto il Milan, quando me ne hanno parlato ho detto fosse impossibile, volevo venire qui".
Se ha sentito Rui Costa: "Lo conosco certamente, quando ero al Benfica lavorava lì, ora è il presidente. Ho parlato molto con lui quando ero al Benfica, ma negli ultimi anni non ho avuto più contatti. Non me lo ricordo al Milan, ma ho visto qualcosa in video. So che è un idolo qui, così come Kakà ha segnato la storia".
Se anche Rafa Leao gli ha detto qualcosa: "È stato il primo a telefonarmi e a chiedermi se fosse vero. Mi chiedeva di continuo se avessi firmato. Appena ho firmato mi ha chiamato e mi è sembrato contento. Abbiamo un buon rapporto in campo e fuori. Abbiamo una buona intesa e mi piace averlo a fianco".
Se il Milan è un'opportunità: "Farò tutto ciò che posso e tutto ciò che Conceicao mi chiederà. Dall'inizio alla fine e in ogni ruolo. Sono a disposizione".
Se si è fatto un'idea di cosa finora non ha funzionato e se vorrebbe restare al Milan anche dopo il prestito attuale: "Per ora sono in prestito fino a giugno, vediamo come va. Per il momento, mi sta piacendo molto tutto. La società, le persone, le infrastrutture. Sono stato accolto bene e anche la mia famiglia. La cosa più importante è stare dove sto bene, qui sto bene, nel calcio può cambiare tutto velocemente, ma mi piacerebbe restare. In tutte le squadre c'erano tante aspettative su di me, se poi le cose non succedono pazienza. L'importante è perseverare, sono sicuro che un giorno ce la farò".
Se si era sentito con Conceicao e come gli ha spiegato il progetto: "Lo conoscevo già e ci ho anche giocato contro, quando sono andato via dal Portogallo ho sempre seguito le sue partite. Mi ha detto ciò che mi aspettavo e volevo: giocare nel mio ruolo. Non mi ha mai detto se avrei giocato tanto o poco, ma che avrei giocato nel mio ruolo. Questo è ciò che mi ha convinto. So come giocano le sue squadre e mi piace molto, anche per questo ho voluto essere qua".
Se i 4 in campo possono essere sostenibili: "Sì, certo che sì. Avere tanti attaccanti non significa che non ci sia difesa. Anche noi possiamo aiutare. Il fatto che siamo attaccanti fa pensare che non aiutiamo, ma cerchiamo sempre equilibrio. Nel secondo tempo con l'Empoli abbiamo fatto bene le due fasi".
Se c'è qualche giocatore del passato del Milan a cui si ispira e sul paragone con Kakà, se l'ha sentito: "Il mio calciatore preferito, da sempre, è Kakà. Non ho parlato con lui del mio passaggio al Milan, ma in passato ci ho parlato e l'ho incontrato. È un idolo. Non posso paragonarmi a lui, è impossibile, ma vorrei fare la sua stessa storia qui".
Sulla prima settimana e se c'è una cosa che l'ha emozionato: "Sì, è stata una settimana fantastica. Due vittorie, ho giocato a San Siro, ho segnato. Mi ha sorpreso, ma non così tanto, la grandezza di questa società. Sapevo fosse immenso, si vede come una squadra molto grande e quando ci entri capisci perché".
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