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Lecce-Milan, Conceicao: “Chi ha messo in giro le voci pagherà” | LIVE NEWS

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Sergio Conceicao, allenatore rossonero, presenta in conferenza stampa a Milanello i temi principali di Lecce-Milan di domani in campionato
Stefano Bressi Redattore 

+++ LECCE-MILAN: LA CONFERENZA DI CONCEICAO LIVE +++

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Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a Milanello, dove tra poco, alle 13:30, andrà in scena la conferenza stampa di Sergio Conceicao, allenatore rossonero, alla vigilia di Lecce-Milan, partita valida per la 28^ giornata della Serie A 2024-2025. Restate con noi, dunque, per il LIVE testuale della conferenza del tecnico portoghese. Qui tutte le dichiarazioni in diretta!

Termina qui la conferenza stampa.

Se domani ci aspettiamo un Milan dopo una settimana di lavoro: "La prima, ma accetto la sfida".

Cosa gli piacerebbe vedere di quel Porto in questo Milan: "La compattezza, la solidità della squadra, che aveva meno qualità di quella di oggi. A livello di organizzazione era fantastico. Questo cerchiamo. A volte uno o due giocatori fanno la differenza. Deve essere un comportamento armonioso, in cui tutti sanno cosa fare. Se siamo alti dobbiamo sapere come stare. Tutti devono avere un comportamento da soldato. L'ho avuto in questi anni e sto trovando più difficoltà qui. Ora lavoriamo in modo diverso, con chi ha giocato di più. Cerco di far vedere qualcosa di più".

Se la situazione è irrecuperabile: "A Zagabria l'ho detto, ma abbiamo preso un gol che non si prende. Poi l'espulsione di Musah, abbiamo pareggiato... La base di cui parlavo è l'ambizione di vincere una partita che portava agli ottavi. A volte, parlare dopo una sconfitta, appaio nervoso perché sono appassionato. Anche se vinco non ho un sorriso pieno di situazione rilassata. La vivo così. Ogni giorno non ho voce per correggere ai giocatori, mi sgolo. Sono così. Ho 50 anni e difficilmente cambierò. Anche coi miei figli, quando fanno le partitelle a casa, sono tranquillo. Figuriamoci qui che sono nel mio sogno professionale. Sono appassionato. La base è avere l'atteggiamento per migliorare. La vedo, altrimenti mi massacrerei qui. Difficile spiegare. Con la Lazio 15 minuti iniziali bruttissimi, ma non stanchi, forse dall'ambiente. È difficile. Devo stare con la squadra, coi giocatori. In ogni momento. In questi momenti che noi viviamo, dobbiamo trovare le cose positive e vincere la prossima partita".

Se con lui è cambiato qualcosa per Theo Hernandez, Rafa Leao e Maignan: "Ci sono due cose. Allenatore coi giocatori e Conceicao con Theo Hernandez, Rafa Leao e Maignan. La persona è una cosa, l'allenatore è un'altra. L'ha detto anche Ancelotti, si devono dividere le cose. Sono grandissime persone, come professionisti hanno alti e bassi come tutti. Lavoriamo. Hanno già dimostrato qui che possono fare la differenza".

Come vive la situazione da dentro: "Cerchiamo di concentrarci sul lavoro. Le persone che accompagnano la squadra, Ibrahimovic e Moncada, sono tutti i giorni qui per fare il meglio. Dobbiamo concentrarci su ciò che controlliamo qui, fuori non possiamo. Ognuno dice ciò che vuole e giudica in base al momento. Sacchi, due mesi fa, ha detto che ero un signor allenatore e oggi come oggi mi spacca tutti i giorni sui giornali. Il momento è negativo. Lui era il grandissimo allenatore del Milan dei grandissimi campioni e ha vinto. Gli ho inviato anche un messaggio e non mi ha risposto, ma ognuno può dire ciò che vuole".

Dove ha sbagliato: "Sicuramente ho sbagliato, come tutti gli allenatori. Sono le cose del calcio. Nei principi o nella dinamica di un gruppo, come allenatore ho le mie caratteristiche. Ciò che faccio, lo faccio per il meglio. Infatti in questo percorso ho avuto soddisfazioni. Per il gioco della squadra abbiamo le nostre dinamiche che passiamo ai giocatori, niente di speciale. Ho avuto questa settimana per lavorare su altro. Però per scelte di undici e cambiamenti, tutti sbagliano, io compreso. Provo a farlo il meno possibile".

Se qualcuno, tipo Gimenez, non ha smaltito l'infortunio e non è al meglio e sugli errori dei grandi in momenti chiave conseguenza di un clima negativo: "Cerchiamo di dire ai giocatori di stare tranquilli. Dobbiamo reagire con intelligenza. L'ambiente non è bellissimo e dobbiamo controllare ciò che possiamo. La prestazione di ognuno. Ci sono momenti in cui non va tutto bene. Gimenez sta lavorando, quando vedo certe cose... Arriva da un campionato non facile, ma in Italia è diverso. C'è sempre un periodo di adattamento. Se si gioca con due punte non si toglie spazio a lui. Non abbiamo castrato la sua qualità, anzi vogliamo che le dimostri. Stiamo lavorando bene ed è concentrato. Ho visto tanti giocatori che hanno giocato qui nel suo ruolo e hanno fatto fatica. Tipo Retegui all'inizio. Vorremmo, ma non sempre è possibile. Stiamo lavorando".

Se può cambiare modulo: "Si sta lavorando, non voglio entrare nello specifico. Domani si gioca. Giampaolo sarebbe contento se dicessi qualcosa del genere. Stiamo lavorando ed è stata una buona settimana. Sia quando che quando non abbiamo la palla dobbiamo migliorare".

Se domani restano fuori i grandi: "Voglio vincere e domani metterò la squadra migliore che credo. Ci sono altri momenti, c'è anche una gestione. Scelgo in base alla forma dei giocatori, magari non tutti sono a posto fisicamente. Oppure non hanno dato segnali buoni in allenamento. Non ci sono undici che devono giocare sempre. Sono io che pago".

Se hanno la voglia di uscire dai problemi i giocatori: "Sì, davvero. Ho avuto giornate difficili in questo senso da quando sono qui. In questo momento sono convinto che tutti vogliono. Quando sono arrivato abbiamo avuto dieci giorni incredibili. Poi siamo tornati e abbiamo avuto un brutto colpo col Cagliari, dove si è persa l'anima e l'energia di Riyadh... Poi con sofferenza abbiamo vinto fino a Zagabria, eravamo solo dietro il Napoli per media punti. Poi lì è successo qualcosa di brutto, con episodi ed errori. Dopo quella partita, anche quelle con il Feyenoord, abbiamo avuto sfortuna. Anche le decisioni, non posso staccare le cose. Con il Feyenoord espulso Theo Hernandez, ma in altre situazioni l'arbitro non ha estratto il secondo giallo. Fino a quel momento eravamo in controllo ed ero convinto di vincere. Poi l'espulsione ha cambiato la partita. Allora abbiamo perso un po' l'anima, ma non dobbiamo perderla. A me costa, come ai tifosi e agli appassionati. A me costa stare qui a parlare con voi. L'Arsenal ha battuto 7-1 col PSV, è la stessa squadra che l'anno scorso ci ha battuto solo ai rigori col Porto... Non è che da un giorno all'altro nessuno capisce più niente di calcio. Ho un percorso. E non vuol dire niente, devo giustificare tutti i giorni per essere l'allenatore del Milan, ma affronto problemi grandissimi qui a livello di ambiente, di negatività. L'unico modo è vincere, non c'è altro. Oggi parlo, la settimana è stata buonissima, ma non è che poi domani vinci sicuro 4-0. Magari. Non bisogna guardare al passato, ma al futuro".

Come si tiene la squadra attaccata alla stagione: "Tutte le partite, ogni tre giorni da quando sono arrivato, sono state decisive in diverse competizioni. Non dobbiamo pensare al lungo. Abbiamo 13 partite sicure. Guardando il Derby, ho visto le dichiarazioni Inzaghi e ha detto che possono vincere tre titoli, noi due con la stagione negativa. Dobbiamo pensare partita per partita, sembra banale, ma altrimenti poi ci dimentichiamo di ciò che dobbiamo fare per vincere".

Come si esce dal momento negativo e si scacciano le energie negative: "Coi risultati, conosco solo una strada. Abbiamo bisogno di due caratteristiche importanti: lavorare al massimo, cosa da fare di più come squadra, e la seconda è che gli episodi che capitano (errori non forzati, sfortuna), gireranno e migliorerà. Tutto è diverso quando si vince. Anche per me è una novità perdere tre partite di fila. Non ne sono abituato. L'unica strada è lavorare. Dobbiamo credere in ciò che facciamo per vincere".

Se ha visto qualcosa di diverso in una settimana pulita e se domani in campo va più chi ha corsa e voglia di chi ha talento: "Per me è stato importante lavorare con tutti i giocatori. Alcuni di quelli che hanno giocato di più non avevano lavorato in un certo modo. Se parliamo di voglia di qualcuno che viene a Milanello già qualcosa non va bene. Devono averla tutti. Poi in allenamento vedo chi mi dà più garanzie per iniziare e chi per entrare. Tutti hanno dato una buona risposta e poi scelgo io la squadra e la strategia per vincere una partita difficile".

Sulle notizie messe in giro dal portavoce: "Mi dispiace la situazione, non ho capito perché e voglio capire nelle sedi legali. Non si capisce ciò che questo ex collaboratore mi ha fatto. Non so se l'ha pagato qualcuno e lo dico pubblicamente. Mi ha chiamato una giornalista e mi ha mandato gli screen, lo ha fatto per cattiveria. Dispiace per tutti, anche chi lavora qui al Milan: siamo qui tutti i giorni, Ibrahimovic e Moncada sono qui tutti i gironi. Parliamo tutti insieme con la squadra. Abbiamo avuto una settimana pulita per lavorare, con tutti a disposizione, finalmente più di un giorno. Sono contento che tutti siano coinvolti. Sono uscito dal Porto da una situazione non bella, uscendo non al meglio. Non ho ancora parlato di quello. Figuriamoci qui a lavorare, ancora tutti i giorni, è parlare di quei punti delicati di cui parla quel signore. Risponderà nelle sedi legali, per capire chi l'ha pagato e con che intento".