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Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a alla sala stampa di Casa Milan, dove tra poco, alle 12:oo, andrà in scena la conferenza stampa di Massimiliano Allegri, allenatore rossonero, alla vigilia di Milan-Cremonese, partita della 1^ giornata della Serie A 2025-2026. Restate con noi, dunque, per il LIVE testuale della conferenza del tecnico portoghese. Qui tutte le dichiarazioni in diretta!
Termina qui la conferenza stampa.
Se ha mai pensato come fosse possibile che il Milan è arrivato ottavo: "Sono tutte chiacchiere, bisogna dimostrarlo sul campo coi fatti. Domani abbiamo una partita e bisogna vincerla. La squadra ha valori. Chi è forte resta tale e chi è scarso pure. Poi il calcio non è una scienza esatta, ci sono tante variabili. Cambia di giorno in giorno, figuriamoci di anno in anno. Tante volte sono partito con un'idea di far giocare una squadra e mi sono ritrovato a farlo in modo opposto. Poi conosci giocatori, equilibri... L'anno scorso il Milan ha vinto la Supercoppa ed è arrivato in finale di Coppa Italia, significa che ci sono valori. Poi ci sono state dinamiche che non conosco e non voglio giudicare".
A che punto è il processo di diventare squadra e se c'è un giocatore che l'ha stupito: "Stupito no, ho trovato una qualità buona, tecnicamente e fisicamente. Abbiamo potenzialità importanti. Tutto passa dalle convinzioni mentali, senza accontentarci. Dobbiamo lavorare sugli errori. Non so se l'ho detto in conferenza, ma l'ho detto alla squadra: la normalità per il Milan è vincere. Dobbiamo fare fatica, non ho mai visto le squadre vincere senza fare fatica".
Come sta Rafa Leao: "Niente aggiornamenti, sta bene. Speriamo di averlo col Lecce".
Su Ibrahimovic: "Il rapporto cambia in base ai ruoli. Io sono rimasto allenatore, lui ha cambiato. È molto intelligente e sta cercando di capire per migliorare e fare un mestiere diverso. Si è messo a disposizione ed è un punto di riferimento per i giocatori".
Come sta vedendo Ruben e se Modric può giocare dall'inizio: "Oggi deciderò se farlo partire dall'inizio o in corso. Per quanto riguarda Ruben e Fofana, hanno fisicità e tecnica. La loro convinzione è che a fine anno, comunque, devono aver fatto in due almeno 15 gol".
Se con tutti a disposizione si rivedrà un Milan con tre davanti: "Al momento avevamo Rafa Leao centravanti, Saelemaekers e Pulisic. Però come caratteristiche sono contento. Anche di Gimenez, poi ne abbiamo tanti in panchina".
Se serve un centrale: "Sono sereno, ho 4 centrali di cui due possono giocare a destra. Poi a volte può giocare Jimenez o Athekame anche. Sono sereno, l'importante è stare bene tutti. Poi le 5 sostituzioni saranno determinanti. 9 volte su 10 il campionato li decidono quelli che vengono dalla panchina".
Se sente la responsabilità come Conte al Napoli l'anno scorso: "Non è che c'è Allegri e il Milan vince, si sta facendo un lavoro con la società. Io ho avuto la fortuna di stare in due società grandi e nelle grandi società conta la storia della squadra. Che va rispettata in tutti i sensi. Quando sei in queste squadre devi sentire la responsabilità per non sbagliare. Poi sbagliamo tutti, ma bisogna lavorare per non sbagliare. Alza tensione e attenzione. Tutti dobbiamo lavorare per far sì che il Milan, che è sopra tutto e tutti, giochi in Champions l'anno prossimo".
Se si aspetta che San Siro torni a essere il 12esimo uomo e su Boniface: "Al momento non è tesserato, quindi non ne parlo per rispetto. Per i tifosi, dobbiamo anche trascinarli noi. Oltre che con prestazioni tecniche, ma anche di squadra. Dobbiamo conquistare le vittorie cm dopo cm, lo stadio ci aiuterà".
Sulla voglia di ripartire e la voglia di riscatto dopo l'addio: "Non è stato un addio difficile, abbiamo vinto la Coppa Italia, è stato bello. Poi quando sono arrivato qui, dopo otto anni in bianconero, sei legato a tante persone lì. Ho entusiasmo perché lavoro con passione, sono contento. Per domani è un problema, non so come mi comporterò. È la prima dopo un anno. L'altro giorno ero in tribuna e mi ci sono avvicinato. Speriamo mi regalino la vittoria".
Su Modric: "Non c'è bisogno di parlare tecnicamente di Modric, è meraviglioso, basta la carriera. Gioca più d'esterno che altro e d'esterno la toccano in pochi. Poi è entrato con umiltà nel gruppo. Non ha la fisicità di dieci anni fa, gestiremo insieme al meglio l'annata. Ha dato disponibilità e ha dimostrato di star bene. Poi sta a me gestirlo usandolo al meglio. Sarà utile dentro e fuori dal campo".
Sugli arrivi e le partenze e se è a posto: "Credo che la società abbia fatto un buon lavoro sia in uscita che in entrata. Sono arrivati giocatori giovani, forti e di prospetto. Stiamo lavorando insieme. Credo che la società sia attenta e vigile, mancano 10 giorni. Però in questo momento l'importante è la partita di domani. Non pensare ad altro perché non serve. Sono contento di tutti quelli che ho a disposizione".
Qual è stata la sua priorità e sul Milan favorito per lo Scudetto: "Ci sono otto squadre, di solito la favorita è chi ha vinto il campionato precedente. Poi c'è l'Inter che è una grande squadra, la Roma, la Fiorentina, la Juventus... Ci sono tante squadre per i primi quattro posti e ci siamo anche noi. Bisogna essere bravi nel lavoro quotidiano, mantenendo l'equilibrio. Non è questione di difesa a 3 o a 4, è questione di caratteristiche. Se invece di Fikayo Tomori metto uno che spinge di più, è lo stesso, ma con caratteristiche diverse. Vale anche per centrocampo e attacco. L'importante è avere un equilibrio".
Come deve essere il suo Milan: "Deve essere una squadra, con rispetto per gli avversari. Le partite si vincono sul campo. Domani partiamo 0-0, non 2-0 perché ci chiamiamo Milan, si vince sul campo. Le linee guida sono cose normali di calcio: quando hai la palla devi essere bravo a segnare e quando non ce l'hai a difendere. La differenza reti fa la differenza. Tutte le partite saranno difficili, in Italia c'è molta tattica. Serve anche rispetto sempre".
Se sono stati 45 giorni di sorpresa, incanto, preoccupazione o crescita, che livello ha la squadra: "L'unica cosa da fare è puntare al massimo. Solo attraverso la convinzione mentale durante il giorno si ottengono risultati. Il campionato è come una crociera, bisogna viaggiare alla stessa velocità. L'equilibrio deve regnare nel Milan, non dobbiamo dipendere dai momenti buoni o no. L'obiettivo è giocare la Champions, ma senza porci limiti. Stiamo crescendo, possiamo fare grandi cose con responsabilità e cura al dettaglio".
Sul gruppo squadra unito e i tanti tifosi allo stadio: "Domani iniziamo la stagione, c'è molta curiosità alla prima. Anche da parte mia, rientro in panchina dopo un anno. I tifosi sono importanti, siamo contenti per l'affetto ricevuto. Domani saranno altri 75mila, dobbiamo iniziare un percorso insieme che ci porti a marzo in condizioni di classifica ottimale, quando poi si decide la stagione. Per il gruppo, siamo insieme da un mese e mezzo. Sono contento dal punto di vista tecnico, ma anche morale. Ho un gruppo che ha voglia di lavorare, stiamo diventando squadra ed è la cosa più importante. Sono molto contento. Domani inizia il campionato e sarà difficile però. Le prime sono sempre le più difficili: la condizione non è ottimale, c'è il mercato aperto, tante cose... Bisogna essere centrati sull'obiettivo che è la vittoria, contro una squadra rognosa come la Cremonese, le squadre di Nicola concedono poco".
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