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Milan-Cremonese, Allegri: “Bisogna fare fatica per vincere” | LIVE NEWS

Conferenza Milan-Cremonese, le parole di Allegri alla vigilia | LIVE NEWS
Alle ore 12:00 Massimiliano Allegri presenterà in conferenza stampa i temi principali di Genoa-Milan: ecco il nostro LIVE testuale
Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 

+++ MILAN-CREMONESE: LA CONFERENZA DI ALLEGRI LIVE +++

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Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a alla sala stampa di Casa Milan, dove tra poco, alle 12:oo, andrà in scena la conferenza stampa di Massimiliano Allegri, allenatore rossonero, alla vigilia di Milan-Cremonese, partita della 1^ giornata della Serie A 2025-2026. Restate con noi, dunque, per il LIVE testuale della conferenza del tecnico portoghese. Qui tutte le dichiarazioni in diretta!

23/08/2025 - 20:45
MILAN
CREMONESE

Termina qui la conferenza stampa.

Se ha mai pensato come fosse possibile che il Milan è arrivato ottavo: "Sono tutte chiacchiere, bisogna dimostrarlo sul campo coi fatti. Domani abbiamo una partita e bisogna vincerla. La squadra ha valori. Chi è forte resta tale e chi è scarso pure. Poi il calcio non è una scienza esatta, ci sono tante variabili. Cambia di giorno in giorno, figuriamoci di anno in anno. Tante volte sono partito con un'idea di far giocare una squadra e mi sono ritrovato a farlo in modo opposto. Poi conosci giocatori, equilibri... L'anno scorso il Milan ha vinto la Supercoppa ed è arrivato in finale di Coppa Italia, significa che ci sono valori. Poi ci sono state dinamiche che non conosco e non voglio giudicare".

A che punto è il processo di diventare squadra e se c'è un giocatore che l'ha stupito: "Stupito no, ho trovato una qualità buona, tecnicamente e fisicamente. Abbiamo potenzialità importanti. Tutto passa dalle convinzioni mentali, senza accontentarci. Dobbiamo lavorare sugli errori. Non so se l'ho detto in conferenza, ma l'ho detto alla squadra: la normalità per il Milan è vincere. Dobbiamo fare fatica, non ho mai visto le squadre vincere senza fare fatica".

Come sta Rafa Leao: "Niente aggiornamenti, sta bene. Speriamo di averlo col Lecce".

Su Ibrahimovic: "Il rapporto cambia in base ai ruoli. Io sono rimasto allenatore, lui ha cambiato. È molto intelligente e sta cercando di capire per migliorare e fare un mestiere diverso. Si è messo a disposizione ed è un punto di riferimento per i giocatori".

Come sta vedendo Ruben e se Modric può giocare dall'inizio: "Oggi deciderò se farlo partire dall'inizio o in corso. Per quanto riguarda Ruben e Fofana, hanno fisicità e tecnica. La loro convinzione è che a fine anno, comunque, devono aver fatto in due almeno 15 gol".

Se con tutti a disposizione si rivedrà un Milan con tre davanti: "Al momento avevamo Rafa Leao centravanti, Saelemaekers e Pulisic. Però come caratteristiche sono contento. Anche di Gimenez, poi ne abbiamo tanti in panchina".

Se serve un centrale: "Sono sereno, ho 4 centrali di cui due possono giocare a destra. Poi a volte può giocare Jimenez o Athekame anche. Sono sereno, l'importante è stare bene tutti. Poi le 5 sostituzioni saranno determinanti. 9 volte su 10 il campionato li decidono quelli che vengono dalla panchina".

Se sente la responsabilità come Conte al Napoli l'anno scorso: "Non è che c'è Allegri e il Milan vince, si sta facendo un lavoro con la società. Io ho avuto la fortuna di stare in due società grandi e nelle grandi società conta la storia della squadra. Che va rispettata in tutti i sensi. Quando sei in queste squadre devi sentire la responsabilità per non sbagliare. Poi sbagliamo tutti, ma bisogna lavorare per non sbagliare. Alza tensione e attenzione. Tutti dobbiamo lavorare per far sì che il Milan, che è sopra tutto e tutti, giochi in Champions l'anno prossimo".

Se si aspetta che San Siro torni a essere il 12esimo uomo e su Boniface: "Al momento non è tesserato, quindi non ne parlo per rispetto. Per i tifosi, dobbiamo anche trascinarli noi. Oltre che con prestazioni tecniche, ma anche di squadra. Dobbiamo conquistare le vittorie cm dopo cm, lo stadio ci aiuterà".

Sulla voglia di ripartire e la voglia di riscatto dopo l'addio: "Non è stato un addio difficile, abbiamo vinto la Coppa Italia, è stato bello. Poi quando sono arrivato qui, dopo otto anni in bianconero, sei legato a tante persone lì. Ho entusiasmo perché lavoro con passione, sono contento. Per domani è un problema, non so come mi comporterò. È la prima dopo un anno. L'altro giorno ero in tribuna e mi ci sono avvicinato. Speriamo mi regalino la vittoria".

Su Modric: "Non c'è bisogno di parlare tecnicamente di Modric, è meraviglioso, basta la carriera. Gioca più d'esterno che altro e d'esterno la toccano in pochi. Poi è entrato con umiltà nel gruppo. Non ha la fisicità di dieci anni fa, gestiremo insieme al meglio l'annata. Ha dato disponibilità e ha dimostrato di star bene. Poi sta a me gestirlo usandolo al meglio. Sarà utile dentro e fuori dal campo".

Sugli arrivi e le partenze e se è a posto: "Credo che la società abbia fatto un buon lavoro sia in uscita che in entrata. Sono arrivati giocatori giovani, forti e di prospetto. Stiamo lavorando insieme. Credo che la società sia attenta e vigile, mancano 10 giorni. Però in questo momento l'importante è la partita di domani. Non pensare ad altro perché non serve. Sono contento di tutti quelli che ho a disposizione".

Qual è stata la sua priorità e sul Milan favorito per lo Scudetto: "Ci sono otto squadre, di solito la favorita è chi ha vinto il campionato precedente. Poi c'è l'Inter che è una grande squadra, la Roma, la Fiorentina, la Juventus... Ci sono tante squadre per i primi quattro posti e ci siamo anche noi. Bisogna essere bravi nel lavoro quotidiano, mantenendo l'equilibrio. Non è questione di difesa a 3 o a 4, è questione di caratteristiche. Se invece di Fikayo Tomori metto uno che spinge di più, è lo stesso, ma con caratteristiche diverse. Vale anche per centrocampo e attacco. L'importante è avere un equilibrio".

Come deve essere il suo Milan: "Deve essere una squadra, con rispetto per gli avversari. Le partite si vincono sul campo. Domani partiamo 0-0, non 2-0 perché ci chiamiamo Milan, si vince sul campo. Le linee guida sono cose normali di calcio: quando hai la palla devi essere bravo a segnare e quando non ce l'hai a difendere. La differenza reti fa la differenza. Tutte le partite saranno difficili, in Italia c'è molta tattica. Serve anche rispetto sempre".

Se sono stati 45 giorni di sorpresa, incanto, preoccupazione o crescita, che livello ha la squadra: "L'unica cosa da fare è puntare al massimo. Solo attraverso la convinzione mentale durante il giorno si ottengono risultati. Il campionato è come una crociera, bisogna viaggiare alla stessa velocità. L'equilibrio deve regnare nel Milan, non dobbiamo dipendere dai momenti buoni o no. L'obiettivo è giocare la Champions, ma senza porci limiti. Stiamo crescendo, possiamo fare grandi cose con responsabilità e cura al dettaglio".

Sul gruppo squadra unito e i tanti tifosi allo stadio: "Domani iniziamo la stagione, c'è molta curiosità alla prima. Anche da parte mia, rientro in panchina dopo un anno. I tifosi sono importanti, siamo contenti per l'affetto ricevuto. Domani saranno altri 75mila, dobbiamo iniziare un percorso insieme che ci porti a marzo in condizioni di classifica ottimale, quando poi si decide la stagione. Per il gruppo, siamo insieme da un mese e mezzo. Sono contento dal punto di vista tecnico, ma anche morale. Ho un gruppo che ha voglia di lavorare, stiamo diventando squadra ed è la cosa più importante. Sono molto contento. Domani inizia il campionato e sarà difficile però. Le prime sono sempre le più difficili: la condizione non è ottimale, c'è il mercato aperto, tante cose... Bisogna essere centrati sull'obiettivo che è la vittoria, contro una squadra rognosa come la Cremonese, le squadre di Nicola concedono poco".