Deulofeu va velocissimo: non sente il peso della ‘7’ e vuole restare al Milan

"Arrivato in prestito secco dall'Everton fino al prossimo 30 giugno, il talentuoso esterno offensivo spagnolo Gerard Deulofeu ha scelto, per la sua esperienza al Milan, una maglia pesante, la numero 7: indossata da un mostro sacro quale Andriy Shevchenko, quella maglia, ha ricordato oggi 'La Gazzetta dello Sport', ha confuso Pato, affossato Ricardo Oliveira, illuso Jérémy Ménez e fatto pensare ai fasti del passato con Robinho. Più in generale, però, nessuno è stato in grado di raccogliere l'eredità di Sheva.

"Deulofeu non ha dimostrato paura nel caricarsi letteralmente sulle spalle così tanta responsabilità: non arriverà mai ai 175 gol messi a segno dall'ucraino, però, intanto, ha cominciato nel migliore dei modi la sua avventura in rossonero. Lampi di classe, genialità distribuite per i compagni (vedasi assist per Mario Pašalić nella folle notte del 'Dall'Ara'), e, ieri sera, il gol-vittoria che ha abbattuto la Fiorentina a San Siro, un bel destro a giro sul primo palo a superare Ciprian Tătăruşanu. “Dovevamo prenderci i tre punti, è stata una partita complicata, abbiamo difeso bene – ha spiegato lo spagnolo al termine della gara, come si può leggere sulla 'rosea' -. L'abbiamo risolta nel primo tempo ed abbiamo stretto i denti dopo. Siamo contenti, per il Presidente, per noi stessi. Abbiamo dimostrato spirito di sacrificio, è quello che dobbiamo fare per questa maglia: sapevamo che la Fiorentina era forte, ma noi siamo stati capaci di resistere”.

"Ora, Deulofeu si giocherà, da qui a giugno, la conferma in maglia rossonera: l'Everton non lo vorrebbe indietro (non segnava in maglia 'Toffees' dal dicembre 2015, e lo avrebbe spedito a Milano in prestito con obbligo di riscatto), lui vorrebbe restare in Italia, ma sul suo campo pende la 'clausola de recompra' del Barcellona, club in cui è cresciuto. Situazione intricata, alla quale, per il momento, Deulofeu non pensa: suo unico obiettivo è incantare San Siro ed i tifosi rossoneri.

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