Dopo aver messo una pezza in modo decisivo nella pratica del finanziamento per l'acquisizione del club, ora Marco Fassone è passato alla seconda fase: capire come spendere al meglio i soldi stanziati, così da assicurare al Milan un grande futuro. Sarà complicato, servirà riorganizzare il club e razionalizzare le spese. Il lavoro di questi mesi con Adriano Galliani è servito a diminuire di circa 30 milioni il debito del club. La nuova stagione partirà così da un debito di 190 milioni, che permette di restare in una soglia di indebitamento tollerata dalle norme federali. Discorso diverso con l'UEFA, sempre vigile sull'equilibrio del conto economico per il Fair Play Finanziario, scrive La Gazzetta dello Sport. Una delle prime cose da fare per Fassone sarà dunque andare in Svizzera per prospettare un piano di rientro con base triennale. Il Milan, così, si porta avanti ed evita eventuali restrizioni, puntando alla Champions League 2018/19, e tenendosi libero di investire. L'UEFA di solito, infatti, dà fiducia ai club in questi casi. Il nuovo corso, dunque, spera di migliorare l'andamento della società sotto ogni profilo. Ciò che interessa ai tifosi è soprattutto il mercato e Massimiliano Mirabelli sta lavorando ormai da mesi per individuare i profili migliori e più utili. Pochi dubbi su chi sarà in panchina: fiducia a Vincenzo Montella, che ben presto sarà contattato per capire come rinforzare la squadra sul mercato e per il rinnovo.
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Cessione Milan – Il programma di Fassone tra debiti e mercato
Quello dell'Aeroplanino non è ovviamente l'unico rinnovo che dovrà essere affrontato. In prima fila c'è Gianluigi Donnarumma. Fassone prospetterà al portiere e a Mino Raiola un ruolo da protagonista in un club di prima fascia. A breve previsto un incontro anche con Mattia De Sciglio e agente, ma occhio alla Juventus. Già praticamente definito il rinnovo di Suso, che per ora è in scadenza nel 2019, ma prolungherà di altri due anni. Per quanto riguarda il futuro di Gerard Deulofeu, invece, molto dipenderà dalla parola di Montella, che dovrà dire se preferisce lui o Keita. Quasi certo, invece, l'assalto a Mateo Musacchio e a Pierre Aubameyang.
Per il mercato saranno disponibili circa 100-150 milioni. Ma va considerato che il Milan tenterà operazioni con pagamenti pluriennali, quindi se il costo di Aubameyang dovesse essere 60 milioni, con 3 rate da 20 mln sul bilancio annuale graverà un terzo del costo totale e resteranno a disposizione 80-130 milioni. Comunque sono previsti importanti introiti da contratti di sponsorizzazioni e dal marketing cinese, che dovrebbero permettere di rispettare il patto preso con Silvio Berlusconi: 350 milioni in tre anni per rifare grande il Milan.
Sarà fondamentale, in ogni caso, rifinanziare i debiti appena contratti. Ecco perché sono pronte all'orizzonte nuove intese con partner bancari. Non va dimenticato, comunque, che Yonghong Li ha intenzione di quotare in borsa il Milan.
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