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Thiago Silva, sogna un ritorno al Milan: ecco chi ci è riuscito

Gli ex rossoneri Balotelli e Kakà, foto datasport.it
Thiago Silva ha espresso il desiderio di chiudere la carriera al Milan. A tal proposito, sono vari i giocatori che hanno deciso di tornare in rossonero

Redazione

IL RITORNO DEGLI EX

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan, ha più volte tirato in ballo il celebre verso della canzone di Antonello Venditti, 'Amici Mai', per giustificare le operazioni di mercato che hanno visto i rossoneri riportare alla casa madre calciatori ceduti, a malincuore, nelle annate precedenti. Thiago Silva questa mattina , aprendo nuovamente il dibattito sui ritorni: sono gesti di amore o sono solo controproducenti per la squadra? Massimiliano Mirabelli , tuttavia chissà che il brasiliano non possa tornare a vestire la maglia rossonera: scopriamo insieme nelle prossime pagine chi ha avuto questa opportunità.

RUUD GULLIT

Il 'Tulipano Nero' arriva al Milan nell'estate 1987, anno in cui vince il Pallone d'Oro: ci resta fino al 1993, collezionando 157 presenze e 52 gol, ma, soprattutto, vincendo 3 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe Europee e 2 Coppe Intercontinentali. Passa quindi alla Sampdoria, dove gioca una grande stagione (41 presenze totali, 18 gol) e vince una Coppa Italia, poi, estate 1994, fa ritorno al Milan, dove disputa altre 14 gare, con 4 reti all'attivo, e vince un'altra Supercoppa Italiana, proprio contro i doriani. Il suo feeling con l'ambiente rossonero, però, è rotto, e torna alla Sampdoria dopo aver risolto il contratto con il Diavolo.

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ROBERTO DONADONI

Primo acquisto del Presidente Silvio Berlusconi, nell'estate 1986, prelevato dall'Atalanta, fucina di talenti, per 10 miliardi di lire. Gioca 10 stagioni in rossonero, fino al 1996, collezionando 361 presenze, mettendo a segno 23 reti e vincendo l'impossibile: 5 Scudetti, 4 Supercoppe Italiane, 3 Coppe dei Campioni/Champions League, 3 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali. Decide di compiere una scelta di vita, e si trasferisce negli USA per indossare la maglia dei New York Metrostars: dopo tre stagioni a stelle e strisce, torna al Milan nel 1997 e ci resta fino al 1999: vince un altro Scudetto, con Alberto Zaccheroni allenatore, ma disputa appena 29 partite da comprimario in due anni.

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MARCO SIMONE

Marco Simone arriva al Milan nell'estate 1989 per 6 miliardi di lire, prelevato dal Como. Non è quasi mai titolare fisso, o comunque prima scelta dell'attacco rossonero, ma fornisce il suo contributo eccezionale in ogni stagione ed in ogni successo della compagine meneghina: in otto anni alla corte milanista, disputa 245 gare, mette a segno 74 reti, e conquista 4 Scudetti, 3 Supercoppe Italiane (), 3 Supercoppe Europee, 2 Coppe dei Campioni/Champions League e 2 Coppe Intercontinentali. Dopo 4 stagioni nella Ligue 1 francese tra PSG e Monaco, nel settembre 2001 torna in prestito al Milan: 15 anonime gare, una sola rete in Coppa Italia e l'addio definitivo.

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LEONARDO

Nell'estate 1997 il Milan, tornato in mano a Fabio Capello, lo acquista dal PSG per 18 miliardi di lire. Il brasiliano resta in rossonero 4 stagioni, mette piede in campo in 119 occasioni realizzando 28 gol e vince, da assoluto protagonista (27 gare, 12 reti) lo Scudetto del 1998-1999 con Zaccheroni. Quindi, nel luglio 2001 Leonardo Nascimento de Araújo decide di tornare in Brasile: indossa le maglie di San Paolo e Flamengo, ma il richiamo dell'Italia, paradossalmente, è più forte. Il Milan lo riaccoglie, e fino al marzo 2003 è calciatore, con pessimi risultati. In seguito, diviene consulente di mercato del club, contribuendo a portare a Milanello calciatori come Ricardo Kakà, Alexandre Pato e Thiago Silva. Nel 2009-2010, Adriano Galliani lo colloca, di fatto, sulla panchina del Milan: la sua squadra è spettacolare, arriva terza, ma il carattere forte di Leo stride con quello autoritario di Berlusconi, che lo esautora al termine della stagione. Lui, nel dicembre 2010, 'tradisce' sedendo sulla panchina dell'Inter.

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ANDRIY SHEVCHENKO

Il 5 dicembre 1997 segna una tripletta al Camp Nou in Barcellona-Dinamo Kiev 0-4 ed il mondo si accorge di lui. Soprattutto il Milan che, nell'estate 1999, lo porta in Italia per 25 milioni di dollari. Resta in rossonero fino al giugno 2006, giocando 306 gare, segnando la bellezza di 173 reti, e vincendo una Champions League, una Coppa Italia, una Supercoppa Europea, uno Scudetto, una Supercoppa Italiana e, a livello personale, oltre a due classifiche cannonieri di Serie A, il Pallone d'Oro 2004. Dietro pressioni della moglie, la modella Kristen Pazik, chiede di essere ceduto al Chelsea, dove gioca due stagioni decenti prima di far ritorno in rossonero nell'estate 2008: Sheva, però, ha già dato il meglio di sé alla causa, e dopo 26 presenze con 2 soli gol superflui va a chiudere la sua fulgida carriera a Kiev, laddove era cominciata.

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RICARDO KAKÀ

Arriva al Milan nell'estate 2003 per crescere alle spalle di Manuel Rui Costa e Rivaldo, ma li scavalca nel giro di poco tempo, imponendosi come uno dei migliori calciatori al mondo. In 6 stagioni con il Diavolo vince uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, una Champions League, un Mondiale per Club e due Supercoppe Europee, oltre a mettere in bacheca il Pallone d'Oro nel 2007. Nel gennaio 2009 rifiuta un trasferimento milionario all'allora emergente Manchester City, disposto ad offrire al Milan quasi 120 milioni di euro, ma il suo addio ai rossoneri, con i quali totalizza 270 presenze e 95 gol, è rinviato di sei mesi, quando va al Real Madrid per 67. In Spagna resta 4 anni, poi, per ritrovare una maglia da titolare perse nelle 'Merengues' con l'obiettivo di tornare al Mondiale, fa ritorno al Milan: stagione in chiaroscuro, da 37 presenze complessive e 9 gol. Unica chicca dell'anno, dove si infortuna un paio di volte, l'aver superato i 100 gol in maglia rossonera.

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KEVIN-PRINCE BOATENG

Il Milan, inizialmente in compartecipazione con il Genoa, porta a Milanello il centrocampista ghanese subito dopo il Mondiale del 2010. Il 'Boa' si fa amare subito dai tifosi: in campo è devastante, e, insieme a Zlatan Ibrahimović e Robinho, è tra i trascinatori del Milan nello Scudetto 2011 con Allegri. Vince in rossonero anche la Supercoppa Italiana nel 2011 e totalizza 100 presenze con 17 gol. Nell'agosto 2013, dopo aver realizzato una doppietta a San Siro contro il PSV Eindhoven, decisiva per la qualificazione dei rossoneri ai gironi di Champions League, viene ceduto per 12 milioni allo Schalke 04. L'esperienza di Boateng a Gelsenkirchen parte bene e finisce tragicamente, messo fuori rosa dallo staff tecnico per scarsa disciplina. Il Milan lo riaccoglie in casa, lo fa allenare a Milanello per qualche mese, poi, nel gennaio 2016 lo tessera di nuovo. Lui segna un gol alla Fiorentina il 17 gennaio: resterà un lampo isolato in sei mesi di nulla. Dopo l'esperienza positiva al Las Palmas, Prince è tornato a giocatore in Bundesliga con la maglia dell'Eintracht Francoforte

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MARIO BALOTELLI

Il Milan lo acquista per 24 milioni dal Manchester City, nel gennaio 2013, affinché il bad boy 'SuperMario' porti la squadra di Massimiliano Allegri in Champions League. Missione compiuta con 12 gol in 13 gare. L'anno successivo, 2013-2014, Balotelli segna 18 gol in 41 partite, ma si fa notare, ancora una volta, più per i suoi colpi di testa fuori dal campo che per le imprese sul terreno di gioco (eccezion fatta per un gol sensazionale da metà campo che decide Milan-Bologna del 14 febbraio 2014 nei minuti finali). Nell'agosto 2014 viene scaricato, per 20 milioni di euro, al Liverpool, ma, dopo una pessima stagione inglese, il Milan, alla ricerca di un attaccante per rimpolpare il suo reparto, decide di dargli un'altra possibilità prelevandolo in prestito gratuito dai 'Reds'. Esperienza fallimentare: Balo gioca poco (23 gare), segna quasi mai (3 gol), è spesso fermo per infortunio, operazione per pubalgia compresa. Ovviamente, a fine anno, il Milan non lo riscatta.

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STORARI

L'ultimo in ordine a ritornare al Milan è stato Marco Storari. L'estremo difensore, infatti, è stato comprato dal Milan nel 2007, per poi rientrare nuovamente sia nella stagione 2009-2010 e sia nel gennaio 2017, in cui il club rossonero e il Cagliari ufficializzano uno scambio che comprende Gabriel e appunto Storari. In mezzo ci sono state Levante, Cagliari, Fiorentina, Sampdoria e Juventus. Adesso il portiere è ancora al Milan, e dovrebbe rinnovare con il club rossonero : il giocatore, infatti viene considerato molto importante per lo spogliatoio.

GLI ALLENATORI

Chiosa dedicata agli allenatori. Sono stati due, nella storia recente del Milan, i grandi ritorni in panchina: quello di Arrigo Sacchi e di Fabio Capello. Il primo, in rossonero dal 1987 al 1991, dopo aver messo in bacheca 8 trofei (2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali, uno Scudetto ed una Supercoppa Italiana) torna al Milan nel dicembre 1996 per sostituire Óscar Washington Tabárez ma giunge 11esimo in campionato e viene eliminato dalla Champions League dopo una sconfitta interna per 2-1 contro il Rosenborg. Capello, che già aveva debuttato sulla panchina del Milan nel finale della stagione 1986-87, colloca il suo ciclo vincente dal 1991 al 1996 (vince 5 Scudetti, 4 Supercoppe Italiane, una Champions League ed una Supercoppa Europea). Poi, quando torna a Milanello nella stagione 1997-98, la sua squadra arriva decima in Serie A e perde la finale di Coppa Italia. Insomma, i ritorni in casa Milan portano tutt'altro che bene.

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