Alessio Romagnoli ha rilasciato una lunga e interessante intervista al "Corriere della Sera". Ecco le sue parole sul suo numero 13, lo stesso di Nesta: "Ma non ci sono più numeri liberi qua! (ride, ndr) Mi piaceva il 6 ma è quello del grande capitano, poi il 3 ed è di un altro capitano... Scherzo, Nesta è Nesta, da sempre la mia fonte d’ispirazione, il 13 era il numero perfetto. Se ci assomigliamo? Direi di sì. Dopo Nesta sono stato il difensore più pagato dal Milan? Non mi è pesato, magari per qualcun altro, io non c’ho pensato molto. Ho voluto solo dimostrare di meritare quei soldi".
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Romagnoli: “Panchina? Ancora Mihajlovic. Il problema non è la personalità”
Poi sul ritiro: "È la prima volta che mi capita. Non è una scelta punitiva, ma è una settimana da passare assieme per stare uniti, guardarci in faccia e prepararci al meglio alla partita con la Juve. La partita di Bergamo? L’atteggiamento è stato giusto, siamo andati subito in vantaggio, poi abbiamo preso gol al 45’ e c’è stato un calo. Problema di personalità? No: se il Milan ci ha scelto vuol dire che in noi ha visto anche la personalità per giocare a San Siro. Ma è vero che abbiamo sbagliato tanto, soprattutto mancato in concentrazione con le piccole squadre".
Sul momento difficile in campionato: "Non saprei, tornati dalla Nazionale si può essere che si molli inconsciamente, ma ormai sono partite andate. Ora ne mancano sette e dobbiamo giocarle come sette finali. L’obiettivo c’è eccome ed è l’Europa: la Champions è distante, ma vogliamo l’accesso diretto all’Europa League, quindi il 4° posto".
Su Mihajlovic: "È sempre lui, uno che dice le cose in faccia e non fa distinzioni tra giocatori grandi e piccoli. Io lo devo ringraziare: mi ha fatto giocare con la Samp e mi ha voluto qui. Se voglio che rimanga? Sono scelte che spettano alla società, posso solo dire che siamo contenti di lavorare con lui e ci piacerebbe continuare".
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