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ESCLUSIVA PM – TRAPATTONI: “Mihajlovic è da Milan, dategli tempo”

Redazione

Giovanni Trapattoni ha parlato in esclusiva a Pianeta Milan. Una chiacchierata a 360 gradi, dal Milan di ieri a quello di oggi, da Mihajlovic a Inzaghi..

Pianeta Milan ha intervistato Giovanni Trapattoni, uno dei più grandi calciatori, allenatori e commissari tecnici della storia del calcio italiano. Con lui abbiamo parlato di tutto: di Milan e di calcio, sempre a 360 gradi. Di seguito l’intervista completa.

Per che squadra fa il tifo Giovanni Trapattoni?

Sono cresciuto al Milan e ho avuto grandi successi con i rossoneri. Per cui ho grande affetto e ammirazione per questi colori, però dopo che sei stato in tutta Europa vivi le cose con molto distacco, non puoi dire che tifi per una squadra in particolare.

Quale, tra le Sue vittorie, da calciatore o da allenatore, ricorda con maggior piacere? 

Tutte le vittorie sono belle, però la prima Coppa dei Campioni col Milan, la prima che ha vinto una squadra italiana, nel ’63, la ricordo con molto piacere.

Qual è stato il miglior Milan di sempre?

Penso quello di Arrigo Sacchi e dei grandi olandesi. Quello era un Milan che ha giocato un gran calcio, ha vinto tutto, s’è confermato per anni ai vertici nel mondo. Veramente un grandissimo Milan.

E oggi?

Oggi è una fase un po’ interlocutoria, serve tempo. Vediamo se riescono a mettersi in corsa. Adesso la squadra è un po’ così. Non hanno la mentalità giusta, devono convincersi che possono stare al livello degli altri, dell’Inter, della Juve.

Mihajlovic è da Milan?

Penso di sì. E’ stato un grande calciatore a livello internazionale, quindi conosce molto bene sia il calcio italiano che quello internazionale. Quindi penso che possa essere l’uomo giusto per far conseguire al Milan i risultati che tutti sognano.

Quindi è meglio di Inzaghi?

Inzaghi ha avuto la sua opportunità. Purtroppo era un po’ giovane e sicuramente è stato un po’ svantaggiato da questo, cioè dall’avere fatto quella trafila, da giocatore a allenatore delle giovanili, troppo velocemente. Non è facile, non ha avuto abbastanza tempo. Avevo fatto la stessa cosa io, a suo tempo. Però me ne sono andato anche se volevano confermarmi. Sono andato via anche se la società voleva che proseguissi. Lo sanno tutti che nessuno è profeta in casa propria.

Lei ha questa propensione a parlare attraverso proverbi e allegorie. Ne conierebbe una per il Milan di oggi?

Per il Milan di oggi direi sicuramente “Mai dire mai”. Cioè non vedo perché non si possa recuperare, nonostante le difficoltà. Ai giocatori spesso basta poco per trovare fiducia in se stessi e mettersi a vincere e a convincere.

Lei ha allenato in tutta Europa, lasciando sempre il segno, tra una conferenza stampa come quella di Strunz, Ich habe fertig, che letteralmente cambiò la lingua tedesca, o i suoi sfoghi irlandesi. Chi gioca il miglior calcio, oggi, nel mondo?

Sicuramente il Bayern e gli inglesi, che non sono poca cosa. Il Chelsea sarà molto forte anche quest’anno, vedrete. Per me Germania e Inghilterra domineranno nei prossimi anni.

Il Milan deve fare molta strada e devono passare molti anni per tornare ai vertici europei?

Deve fare molta strada per raggiungere la stabilità che questi club hanno. Sia in Spagna, che in Germania e in Inghilterra ci sono club che sono sempre primi o secondi, primi o secondi, primi o secondi. Questi sono club solidissimi, costruiti nel tempo e per durare nel tempo, per dominare. Oggi per fare queste squadre ci vogliono mezzi economici e tecnici. Per fare queste squadre oggi ci vuole il pozzo di San Patrizio, non è mica facile.

Pensa che Berlusconi o Galliani debbano farsi da parte?

Questo non tocca a me dirlo. Sono sempre andati d’amore e d’accordo. Non è che cambiando Galliani perché lo chiede la stampa o i tifosi possa cambiare qualcosa. Lì bisogna che i giocatori si mettano in testa che possono essere competitivi come gli altri, invece quando sono lì, abituati, assuefatti a perdere, si mollano e perdono sempre. Bisogna dare una scossa, però non è che sia colpa di Galliani. I giocatori sono sempre dei giovani, a volte basta un nonnulla per voltare pagina e cominciare a pensare che si può avere successo. Molti pensano che dandogli un taglio cambi qualcosa, però non è così. Mettiamo pure che si tolga Galliani. Ora che quello che mettono al suo posto si è ambientato siamo già tornati sulla luna altre sei volte.

Che giocatori servono al Milan. Chi prenderebbe Giovanni Trapattoni?

E’ una domanda che mi fanno tutti. Oggi il mercato non è più facile come una volta. Oggi un giocatore lo paghi dieci volte il suo valore, e poi non vale dieci volte il suo valore. Oggi serve un progetto, degli osservatori che prendano giovani e li facciano crescere. Oggi nessuno compra giocatori già affermati, perché se fosse sul mercato lo prenderebbero gli altri per cifre esorbitanti. Serve far crescere anche i giovani italiani.

E quale allenatore sarebbe meglio per il Milan tra Mihajlovic, Conte e Giovanni Trapattoni?

Trapattoni lasciatelo stare. Conte non so che voglia abbia di venir via dalla Nazionale. Il Presidente federale gli sta già offrendo un contratto. Starà a lui stabilire se proseguire con la Nazionale o provare a fare qualcosa di speciale con un club. Sicuramente Conte è un allenatore molto affidabile, su cui punterei.

Lei ha vinto quasi tutto. Non ha avuto molta fortuna con la Nazionale, forse per colpa soprattutto di quella incredibile partita contro la Corea, quella di Byron Moreno. Pensa che se non ci fosse stata quella partita l’Italia avrebbe vinto il Mondiale?

Penso di sì. Vincerlo non so, arrivare in fondo sicuro, perché poi quando superi il turno l’entusiasmo, la convinzione e tutte quelle cose ti portano a fare bene. Però coi se e coi ma non vai da nessuna parte.

Grazie!

A voi.

Andrea Bricchi

@andreabricchi77