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AMARCORD – Samp – Milan, le promesse in laboratorio

Redazione

Nel 2003, il Milan vinse in Coppa Italia a Genova con un'autorete di Mirko Conte: ma quel giorno chi c'era in campo a 'Marassi? Ricordiamolo insieme...

Ci sono partite che pur contando poco o nulla, entrano nella storia dalla porta di servizio. L'andata degli ottavi di finale di Coppa Italia tra Sampdoria e Milan del 3 dicembre 2003 interessava a pochi. Pochissimi. In pratica la Coppa di Lega allora, ma oggi la situazione non è molto diversa, contava quanto l'interrogazione di religione al liceo. Figuriamoci un ottavo di finale, nemmeno a gara secca da dentro o fuori. Se poi aggiungiamo che la copertura dell'evento era affidata alla Rai (in effetti è così tuttora) e non a Sky, ecco emergere plasticamente il quadro della disperazione.

C'è poco da dire sui contenuti tecnici e tattici di quella partita. Il Milan di Ancelotti era in lotta per lo scudetto, la neopromossa Sampdoria, con Novellino in panchina, coltivava ambizioni europee dopo un lungo torpore in cadetteria. La partita pur combattuta non fu spettacolare e il Milan formato B riuscì a prevalere solo nel finale grazie a una sfortunata autorete di Mirko Conte. La cosa più bella di quella partita sono le formazioni, rilette con gli occhiali del 2015, non per forza quelli di Google.

Per esempio, il Milan schierava in attacco la coppia Tomasson-Borriello. Quest'ultimo era un prodotto del vivaio milanista e non era ancora l'ex più famoso d'Italia, nel senso di Belen Rodriguez. Un giovanissimo Matri scalpitava in panchina, triste preludio della sua esperienza in rossonero qualche anno dopo, accanto a Patrick Kalambay, meteora oscura e oscurata su Google dall'omonimo ex pugile congolese e allo sfortunatissimo Mattia Dal Bello, morto appena ventenne in un incidente stradale.

Debuttava invece Abate rilevando Simic, l'uomo per tutte le stagioni. Di Coppa Italia, ovviamente. Comunque i tifosi rossoneri non potevano immaginare che quella fascia sarebbe stata ancora di Abate a distanza di dodici anni. Nelle file della Samp esordiva Antonini che comunque scriverà le pagine più importanti della sua carriera con gli avversari di quella sera di dicembre. Piccola curiosità: nell'undici blucerchiato c'era il giapponese Yanagisawa che lascerà l'Italia senza aver mai segnato in Serie A.

Insomma, dal 2003 al 2015 poco è cambiato. La Coppa Italia rimane un laboratorio dove gli allenatori sperimentano nuove soluzioni tattiche senza rinunciare a lanciare qualche giovane promessa. Tuttavia c'è una riflessione da fare. Per il Milan targato 2003-2004 quella competizione era quasi una palla al piede. Oggi invece è un salvagente per la stagione.

Mariano Messinese

Twitter: @MarianoWeltgeis