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Esclusiva PM – Massimo Agostini: “Fiducia in mister Pioli. Dzeko-Piatek? Scelgo il polacco…”

Massimo Agostini (credits: GETTY Images)

L'ex attaccante di Milan e Roma Massimo Agostini ha parlato in esclusiva a PianetaMilan.it del momento delle due squadre e della sfida di domenica prossima

Peppe Gallozzi

ULTIME MILAN - Il suo passato con le maglie di Roma e Milan unita ad una carriera da grande attaccante. La marcia di avvicinamento a Roma-Milan di domenica prossima alle 18,00 passa per un doppio ex. A parlare, in esclusiva per PianetaMilan.it, del momento delle due squadre e non solo è toccato infatti al Condor, al secolo l'attaccante Massimo Agostini:

Agostini, come vede la situazione attuale di entrambe?

"Purtroppo le annate se non si programmano bene poi vanno in una certa maniera. La Roma ha cercato di cambiare qualcosina a livello di guida tecnica, insieme a qualche giocatore, ma l'inizio non è stato soddisfacente. A mio parere nè la tifoseria nè la dirigenza sono contenti di quanto sta accadendo in campo. Va detto che il lavoro di Fonseca, solitamente, viene fuori alla distanza perchè questo è il suo modo di gestire le cose e quindi va aspettato nelle sue idee. Il Milan, ad inizio stagione, sperava con Giampaolo di vedere qualcosa di positiva visto il suo passato alla Sampdoria. Non ho visto idee chiare nel modo di imporre il proprio gioco e neanche nel gestire la squadra non inserendo praticamente mai i nuovi arrivati. Non sono arrivati i risultati che ci si aspettava ed è arrivato Pioli".

Un Pioli che ha debuttato con il pareggio interno con il Lecce. Le è piaciuto il Milan di domenica scorsa?

"Inizialmente sembrava che le cose fossero cambiate ma poi sono tornate paure ed ombre che hanno caratterizzato l'inizio di stagione. Ci vuole pazienza perchè in dieci giorni non si può cambiare chissà cosa ma intanto ho visto una squadra giocare più in verticale. Nel primo tempo si sono apprezzate cose molto interessanti al cospetto di un Lecce comunque ben messo in campo. Per il Milan tutto questo è ancora poco ma ritengo che a Pioli vada dato tempo perchè qualcosa si è visto".

Quali aneddoti la legano al passato con Roma e Milan? 

"A Roma sono stato dal 1986 al 1988 e ricordo con piacere un episodio nel secondo anno di Nils Liedholm. Osservava sempre tutti gli allenamenti e alla fine, invece di mandarci negli spogliatoi, ci dava un pallone a testa e da fuori area ci chiedeva di colpire la traversa. Chi la prendeva andava a fare la doccia perchè lui diceva che in questo modo si insegnava la tecnica del calcio. Ricordo alcuni giovani, un po' più paurosi, che stavano anche mezz'ora, un'ora dopo l'allenamento a provarci. Al Milan nella stagione 1990/1991 con Arrigo Sacchi ogni allenamento succedeva una cosa particolare. Finita la seduta quelli più esperti tipo Franco Baresi andavano e chiedevano di poter fare una partitella a divertirsi. Lui la concedeva, di dieci minuti, ma rigorosamente ad un tocco. Ecco, quello era il suo divertimento".

Che partita si aspetta domenica?

"La prima frazione di gioco sarà dominata dalla prudenza perchè entrambe hanno paura di sbagliare e prendere delle infilate. Non è un bel momento per nessuna delle due e prendere un gol non aiuterebbe. Se la giocano per vincere sia Milan e Roma può uscire una gran partita perchè hanno un'artiglieria importante da poter esprimere gioco e azioni".

Dzeko o Piatek?

" A me piacciono entrambi. Piatek ha la fame del centravanti e dell'attaccante che vuole comandare in area di rigore. Dzeko lo è da tanti anni. Se dovessi scegliere scelgo il polacco per l'età e in questo inizio di stagione sta pagando il fatto che la squadra non gira. Lo scorso anno quando è arrivato con Gattuso il clima era diverso e le prestazioni individuali ne beneficiavano..."

Intanto ecco perché la cura Pioli è funzionata a metà, continua a leggere >>>

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