01:28 min
EMPOLI-MILAN

Empoli-Milan, Maldini: “Infortuni? Faremo un’analisi approfondita” | News

Enrico Ianuario

Paolo Maldini, direttore tecnico, ha parlato a 'Sky Sport' prima di Empoli-Milan, 19° turno della Serie A 2021-2022

Paolo Maldini, direttore tecnico, ha parlato ai microfoni di 'Sky Sport' prima di Empoli-Milan, partita della 19^ giornata della Serie A 2021-2022. Ecco le sue dichiarazioni.

Sul 2021 del Milan: "E' un progetto che credo sia stato chiaro sin dall'inizio. Certo, non avevamo la certezza di riuscire però abbiamo messo delle idee. Abbiamo una storia talmente grande che i tifosi si aspettano sempre di più. La strategia è diversa da quella del Milan di Berlusconi, è necessario fare così, per fare una strada un po' più lunga e tornare protagonisti. I risultati, però, sono arrivati un pochino prima".

Sull'Inter: "L'Inter è campione in carica, doveva essere inserita tra le favorite. E' normale che perdendo Conte, Lukaku e Hakimi qualcuno poteva prospettare un contraccolpo. Ma hanno preso un allenatore capace e giocatori di altissimo livello, il loro livello non è calato.  In classifica basta fare qualche mezzo passo falso, c’è da lottare. Riguardo noi, l'anno scorso abbiamo fatto un'impresa. Ricordo che ad inizio anno non tutti mettevano il Milan tra le prime quattro. Dobbiamo renderci conto da dove siamo partiti, ma questo non vuol dire che rinunciamo ai nostri obiettivi. Noi dobbiamo essere chiari in quello che diciamo e che facciamo, se c'è possibilità di vincere vogliamo farlo. E' il nostro lavoro che ce lo impone e il nostro dna".

Cosa manca per lo scudetto: "Io dico che fare confronti con il passato è complicato. E' un passato totalmente glorioso, la squadra più forte al mondo, non lo facciamo volentieri. Il Milan negli ultimi 20 anni ha vinto solo due scudetti, non è facile quest'impresa. Anche con Sacchi, in quattro anni ne abbiamo vinto solo uno, con la squadra migliore al mondo".

Sugli infortuni: "Sinceramente so che spingiamo i giocatori al massimo, è la maniera di giocare di Pioli. Potrebbe essere un motivo, ma nel post lockdown avevamo tutti a disposizione giocando ogni tre giorni. Non cambia niente da un anno all'altro, poi c'è l'imponderabile che nel calcio può succedere. Questo non vuole dire che non faremo un'analisi approfondita".